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Aurora's pov

Ho preparato giusto una cenetta veloce, sono ancora stanca per il campeggio, in tutto ciò Luca sembra perso nei suoi pensieri perciò lo richiamo.

-Luca, non ti piace la pasta?- gli chiedo deglutendo il boccone.

Punta i suoi occhi su di me e forza un sorriso.

-No, no. Tranquilla, è buonissima!- esclama mostrandosi allegro, ma so benissimo che sta fingendo: lo conosco, ormai.

-Mi dici che cos'hai?- poso la forchetta nel piatto e lo scruto con attenzione, sembra irritato.

In questo momento cosa dovrei pensare?

-Non mi ami più?- le parole mi escono da sole fuori dalla bocca, sembra fulminarmi con lo sguardo rapido che mi rivolge, in tutto ciò rimango zitta a fissarlo con gli occhi lucidi.

-Domani devo andare a Napoli, ho delle faccende da sbrigare- sbotta acido e sento gli occhi pizzicare.

Non ha risposto alla domanda. È venuto a letto con me solamente per farmi un dispetto? Non mi ama più?

La mia testa è invasa da cento punti interrogativi, ma non trovo alcuna risposta. Intanto L'ansia mi assale e mi appoggio allo schienale della sedia, poi incrocio le braccia al petto e sospiro.

-Vengo con te!- esclamo, la sua espressione diventa più cupa.

Sinceramente non capisco cosa gli prende.

-Non ci pensare prorpio, Aurora- si alza ed io lo imito poco dopo.

Fa per uscire dalla cucina, ma lo afferro immediatamente per il polso, così lui si volta verso di me e serra la mascella.

-Che cosa ti prende? Non mi ami più?- insito, così sospira rassegnato.

-Certo che ti amo, ma che cazzo di domande fai?- chiede, molla la presa e si passa le mani in maniera frustrata sul viso, mi mordo il labbro e lo fisso senza sapere cosa dire, tantomeno cosa fare.

-Da come ti comporti non sembra- affermo.

-Non posso essere sempre affettuoso, va bene? Non sono un tipo romantico e quando mi sforzo ad esserlo quelle poche volte, apprezzalo. Ho il diritto di avere le palle girate anch'io su 'sto cazzo di mondo, o no!? Anch'io ho i brutti periodi, come tutti, non posso essere sempre bello pimpante in qualsiasi momento, capisci? Basta starmi col fiato sul collo. Adesso non è che con una scopata si risolve tutto!- sbotta acido con tono abbastanza alto, così sussulto e schiudo subito dopo la bocca, quasi come se avessi sentito la notizia più scioccante dell'anno, del mondo.

-Ma... Io...- mi interrompe.

-Volevo dire... Ehm...- lo blocco.

-Lascia stare. Tanto so perfettamente come sei fatto, Luca. Stupida io che mi ero illusa e continuo ad illudermi con gente come te. Sono una povera cretina e non dimentichiamoci che tutto è nato per una fottutissima scommessa sul mio conto!- esclamo indignata e vedo nelle sue iridi comparire rabbia pura.

-Ancora con questa cazzo di scommessa? Senti Aurora, ho troppe cose a cui pensare, se non ti sta bene stare con me, puoi pure uscire dalla mia vita e starti per i cazzi tuoi, okay? Una scopat... Cioè, non è che dopo, insomma, sì... Non è che dopo aver fatto quella cosa tutto si può risolvere. Non è tutto rose e fiori. E non dimentichiamoci che sei ritornata con James, quando io mi sono fatto quasi ammazzare da tuo padre perché pensavo che fossi morta a causa dello sparo, io c'ero in qualunque momento e non dimentichiamoci che ti sei quasi scopata Nicolò- ringhia acido additandomi, io mi limito a deglutire.

Le mie iridi si cristallizzano e sospiro per non piangere. Sono stanca di piangere. Veramente stanca, sono del tutto sfinita.

-Domani vengo a Napoli con te, ho bisogno di staccare- sputo acida e fredda, cambiando argomento.

-Ti ho detto di no!- esclama.

-Ho detto che voglio venire pure io, non insistere- roteo gli occhi al cielo e lui sospira per mantenere la calma.

-Quando dico una cosa, quella è- ribatte.

-Io sono peggio di te. O mi porti con te, o...- gli sfilo le chiavi dell'auto dalla tasca dei suoi jeans e sorrido soddisfatta.

-...o non vai nemmeno tu- aggiungo indispettita.

A lui non sembra piacere il giochetto, perciò si avvicina, tenta di riprendersi le chiavi, ma io mi alzo sulle punte e non glielo permetto.

Si spinge verso di me e mi guarda negli occhi, d'un tratto si blocca, il desiderio compare sul fondo delle sue iridi e mi afferra per le cosce, per poi farmi sedere sul tavolo.

Si posiziona tra le mie cosce e sento il cuore arrivarmi in gola.

Inizia a torturarsi il labbro, mi infila le mani sotto la maglietta e non posso fare altro che gemere.

-Nessuno può remarmi contro- mi sussurra sensualmente all'orecchio.

Lo stringo tra le mie cosce e sento il suo fiato caldo posarsi sulla mia pelle.

Chiudo gli occhi schiudendo le labbra, con la sua bocca sfiora la mia, faccio per iniziare un bacio passionale, ma lui si riprende le chiavi che gli appartengono e si libera dalla mia presa.

Riapro gli occhi e lo guardo, scendo dal tavolo e lo fisso spiazzata.

-Non metterti mai contro di me- sfoggia un sorrisetto.

-Quando dico una cosa, quella è- ripete.

Luca vuoi giocare col fuoco? Va bene, sii pronto alle scottature, però.

Guerra dichiarata.

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