40

566 21 4
                                    

Luca D'Orso

Sono qui seduto su questa panchina, dietro le sbarre, insieme a quel pazzo del mio ex suocero.

Mi ha solamente detto che l'hanno curato e lui si è fatto aiutare. È ancora sotto cura, ma mentalmente è molto più stabile di prima. Perciò dal reparto dei detenuti con problemi mentali, l'hanno spostato qui, perché di là non c'erano più posti e nell'ultimo periodo sono arrivati sessantatre casi molto più gravi.

Ogni tanto arriva una guardia per accertarsi che tutto vada bene, infatti.

In tutto ciò mi scoppia la testa, ancora non posso credere a quel che è successo, mi sembra di vivere un incubo.

Vorrei aprire gli occhi e ritrovarmi disteso nel letto con Aurora che dorme serenamente appoggiata sul mio petto.

Sto male, malissimo ed ho raccontato tutto a quest'uomo, non ha battuto ciglio quando le ho parlato della figlia, è come se ormai non avesse più emozioni e non so se è un bene o un male.

In realtà non dovrei minimamente tollerarlo per come ha trattato me e mia madre, ma tutti sbagliano ed io ne sono la fottutissima prova vivente.

Cazzo, l'immagine di Nicolò si ricompone nella mia testa ancora più frequentemente.

Mi prendo il viso tra le mani e sento le lacrime fare pressione sulle mie gote, mi sento quasi impazzire, non vedo altro che nero.

Nero, nero e soltanto nero, cazzo.

Non vedo alcuna via d'uscita, mi sento soffocare, mi sento... Morire.

Quando Aurora verrà a sapere tutto questo, mi odierà ancor di più.

Quando uscirò da qui, Ciro dovrà pagarla. Sì, la pagherà molto cara. So benissimo che ha fatto qualche sua stupida manovra col computer, ha fatto dei montaggi e poi li ha spediti via e-mail alla polizia di Salerno.

È un maledettissimo stronzo.

L'uomo sta dormendo, voglio provare a chiudere occhio anche io.

Salgo sul letto a castello, mi sdraio e fisso il soffitto.

Inizio a girarmi e rigirarmi, ogni posizione è più scomoda delle precedente. L'immagine di Nicolò è sempre più viva tra i miei ricordi e quasi mi opprime il petto.

Ecco che arriva un altro conato di vomito, ma mi trattengo.

Un altro ancora, ma mi trattengo di nuovo.

Prendo un bel respiro e cerco di stare calmo, anche se è praticamente impossibile.

<<<>>>

Aurora's pov

È mattina, finalmente nei miei polmoni viaggia di nuovo aria pulita, aria fresca di Salerno.

Mi hanno dimesso perché mi sono ribellata, altrimenti mi avrebbero fatta ritornare a casa tra tre giorni.

Non ce la facevo più a stare in quel maledettissimo letto, anche se sono stata in coma per poco tempo.

Mi è sembrato di essere stata in coma per un tempo lunghissimo.

Comunque da quando sono uscita dall'ospedale ho provato più e più volte a chiamare Nicolò, ma non risponde.

Secondo me sarà ancora arrabbiato per quando ha trovato me e Luca insieme a casa mia.

Luca è solo un guastafeste, non deve più mettersi in mezzo nella mia vita.

-Ti senti bene?- mi domanda mia madre.

Alzo lo sguardo dallo schermo e la guardo di sottecchi.

-Sì- rispondo fredda, accavallando le gambe, mentre lei riprende a cucinare il pranzo per oggi.

-Non ho proprio avuto il coraggio do avvicinarmi all'ospedale, Aurora. Ho pianto per tutto il tempo, sono stata malissimo, mi devi credere. Ho temuto il peggio per te, figliola mia, ma per fortuna ce l'hai fatta, tu sei forte- mi dice ed annuisco inviando l'ennesimo messaggio a Nicolò.

Ma perché non mi risponde? È davvero così tanto arrabbiato da non calcolarmi?

Avrei voluto trovare lui all'ospedale, al posto di Luca.

Luca mi fa solo stare male.

Lui mi fa stare bene. Non vedo l'ora di perdermi tra le sue braccia e baciarlo per fargli capire che per me lui è molto importante e che non deve temere Luca, perché ormai con lui è finita da moltissimo.

Riprovo di nuovo a chiamarlo, ma niente da fare.

Okay, ho deciso di andare al suo appartamento che ha affittato da poco.

-Dove vai?- mi chiede mia madre.

-A fare un giro- rispondo frettolosamente, prima che possa finire la frase chiudo la porta di ingresso e allungo il passo, recandomi verso il suo palazzo.

Gli errori verranno corretti.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora