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Aurora's pov

Sono passati alcuni giorni, ho lo stomaco sottosopra. Non ho chiuso occhio per queste notti, sto male, ho persino finito le lacrime.

Ed ora sono qui, rannicchiata nel mio letto. Mia madre ha paura di lasciarmi da sola, ha paura che io possa fare qualche stronzata, dice che sono in un fortissimo stato di stress e potrebbe passarmi qualunque cosa per la testa.

Quanti giorni sono che non tocco cibo? Quanto tempo è che non vedo la luce del Sole? Mi sa che il diploma non lo prenderò mai, ma questo non è il mio primo problema, sinceramente adesso della scuola non mi importa nulla.

Ho un vuoto enorme nel petto, mi sento opprimere la mente, vedo nero, tutto nero e non vedo alcuna via di scampo.

Mi sento il mondo crollare addosso sempre di più, ogni secondo che passa.

Mi sento... Inutile. Non so.

Sono rinchiusa nel buio della mia stanza, sono giorni che non metto piede fuori. A stento bevo un po' d'acqua, a stento raggiungo il bagno, non rirsco nemmeno a lavarmi.

So solo fissare un punto fisso davanti a me, tenendo le gambe circondate dalle braccia.

Non faccio altro che fissare un punto fisso senza dire nulla, mi escono solo dei lamenti dalla bocca, dei lamenti che fanno fuoriuscire il dolore che mi porto chiusa dentro.

Qualcuno bussa alla porta, mi dà  fastidio qualunque cosa, persino il più  rumore banale.

Mi tappo le orecchie e la porta si spalanca, rivelando mia madre con un ennesimo vassoio in mano.

Avanza, il suo volto è stanco, la notte dorme poco e niente perché ha paura delle mie reazioni, di ciò che potrei fare da un momento all'altro. 

-Amore...- avanza col vassoio, lo appoggia sul comodino e si siede accanto a me.

È bello stare al buio, mi piace. Ormai è come se fosse diventato il mio habitat naturale. Stare qui, senza luce, senza rumori a fissare il vuoto.

È rilassante, ma straziante allo stesso tempo.

Ogni tanto faccio dei respiri pesanti, non ho nemmeno la forza di respirare bene. Non riesco a reagire, non riesco ad andare avanti. La mia vita si è fermata quando ho saputo della morte di Nicolò. Quanto fa male, che dolore. L'ultima volta che ci siamo incontrati abbiamo anche litigato perché Luca fece irruzione qui a casa mia.

L'ultima volta che i nostri occhi si sono incontrati non ci siamo nemmeno dati un bacio.

È finito tutto così. Ma come cazzo può finire così? Come si può perdere una persona da un momento all'altro?

Deglutisco e scivolano alcune lacrime dai miei occhi vuoti, gonfi e spenti.

Vorrei urlare e spaccare il mondo perché fa schifo ed è ingiusto, ma non ho nemmeno la forza per muovere un dito.

-Aurora- borbotta mia madre e mi accarezza la fronte.

Ho i capelli che fanno schifo, saranno sporchi, avrei bisogno di una doccia, ma non ce la faccio a muovermi.

È come se fossi incollata al letto.

Mi sento impotente e questa è una delle sensazioni più brutte, non riesco a vedere oltre al buio, al nero che occupa interamente la mia mente.

-Ti ho portato il latte con i biscotti al cioccolato che piacciono tanto a te, vedi?- indica il vassoio, ma io non batto ciglio e sospiro, continuando a versare lacrime.

Mi guarda per qualche secondo e tira su col naso.

Riesco a percepire la sua espressione malinconica.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora