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Luca's pov

Le mura della mia stanza sono l'unica cosa che vedo da giorni. Non riesco ad alzarmi dal letto nemmeno se volessi, la mia vita ha preso un'ennesima piega sbagliata.

Non ne posso più, non ne posso veramente più di tutto ciò, è tutto una tortura e i miei pensieri non riescono a placarsi, neanche con l'erba e ciò mi preoccupa.

Questo appartamento è piccolo, ma diventa sempre più grande e vuoto se soltanto ripenso al fatto che Aurora non sia più mia.

Che ho fatto di male? Che ho fatto di male nella vita per meritarmi tutto questo?

Sono una testa di cazzo ai livelli non elevatissimi, di più, ma Aurora la amo e tutto ciò mi fa soltanto male.

Butto il la cicca di una sigaretta nel cestino accanto al letto, soffio via il fumo e d'improvviso il suono del campanello invade le mie orecchie.

Resto muto, tanto non sarà mai Aurora. Lei non tornerà più da me, ne sono più che sicuro.

Il suono del campanello diventa insistente tutto all'improvviso, ma resto comunque zitto.

Richiudo gli occhi e dei colpi abbastanza forti mi invadono le orecchie.

-Ma chi cazzo è?- sbotto.

Guardo l'ora, sono le tre di notte. Chi sarà mai a quest'ora?

Scendo giù dal letto, sembro uno zombie, sono ridotto davvero male, il mio viso non lo riconosco più. 

Smetto di fissare il mio aspetto orribile allo specchio in corridoio e sgattaiolo alla porta, la apro e con mia sorpresa mi ritrovo davanti Greta, l'amica di Aurora, con le lacrime agli occhi.

Sta tremando, è in uno stato orripilante.

-Greta?- domando confuso.

-F-fammi entrate, ti scongiuro- balbetta.

Ha tutto il trucco colato e a stento si regge in piedi.

-Che succede?- le domando senza capire. 

-G-Giulia... A-Aurora...- borbotta, la sua voce è ricoperta dai singhiozzi.

-Greta, che sta succedendo?- mi guarda, non ribatto e la faccio immediatamente entrare.

Ci posizioniamo sul divano, guarda per poco il vuoto, poi sposta lo sguardo su di me.

-Cos'ha Aurora?- sbotto non sopportando più questo dannatissimo silenzio.

-Le sparò Giulia, poi andò in coma- singhiozza guardandomi, così alzo un sopracciglio. 

-Come, scusa!? Che stai dicendo?- mi passo una mano sul volto e avverto il mio mal di testa aumentare.

-Luca, è u-una storia lunga. Ti dico solo che Giulia ti vuole, vuole stare con te e farà di tutto per riprenderti. È ossessionata da ogni cosa tu faccia, vuole sapere ogni tuo movimento, è addirittura arrivata a sparare Aurora a causa della sua folle gelosia, poi diede la colpa a te, ma è stata lei a spararla. I-io... Io non ero lì con lei, stavo dalla parte di Giulia, avevo abbandonato Aurora e mi sento una merda per questo, non so che cosa mi sia passato per la testa. Questo pensiero mi perseguita e stanotte non sono riuscita a chiudere occhio, perciò sono corsa da te, dovevo sfogarmi con qualcuno- si sfoga, mentre le lacrime continuano a bagnarle il volto.

Ricordo subito la pistola che diedi a Giulia e mi sbatto il palmo della mano sulla fronte.

-Cazzo, è vero. È armata. Cazzo!- scatto dal divano e mi metto le mani nei capelli.

-Non volevo abbandonare in quella maniera Aurora, non so che cosa mi sia preso, forse era soltanto gelosia, Luca. Perché io...- deglutisco.

-Perché Luca... Io ti amo- dice e sgrano gli occhi, come se avessi davanti un fantasma.

-Che cosa!?- sbotto.

-Sì, Luca. Sono innamorata di te e forse questo mi ha portata ad allontanarmi da Aurora. Ho fatto una stronzata dietro l'altra e Giulia mi minaccia, dice che se parlo di qualcosa a qualcuno, mi fa del male, ma non ce la facevo più a tenermi tutto dentro. Era diventato un segreto troppo grande, io...- la sua voce viene interrotta da un'altra voce femminile.

-E così sei subito corsa qui a spifferare tutto!- esclama Giulia.

Ha la pistola tra le mani e la tiene puntata su Greta, così istintivamente mi posiziono davanti a lei e guardo Giulia negli occhi.

-Posa quella cosa, ora!- alzo la voce.

La bionda tinta davanti a me stringe l'arma sempre più forte, nei suoi occhi balena un fulmine di odio puro, mi fa quasi paura. 

-No, Luca. Non poso niente. Tu sei mio, io ti amo e lei ti ha spifferato tutto. Adesso andrai a dire tutto alla polizia del mio tentato omicidio, no? Non è così?- borbotto con voce stridula.

Lei avanza, io copro Greta con le braccia.

-Spostati Luca, devo vedermela con lei. Mi ha tradito, ha tradito il nostro patto e adesso la deve pagare!- alza il tono di voce sorridendo amaramente.

-Giulia! Smettila!- esclamo.

-Posa quella pistola, cazzo. Posala e non fare stronzate, te lo chiedo per favore. Gettela a terra, non dirò niente a nessuno- dico cercando di farla ragionare, ma ormai è partita in quarta e non la ferma più nessuno.

-Ti ho seguita, stronza. Lo sapevo che avresti parlato prima o poi, lo immaginavo. Sei soltanto una stronza, dopo tutto quello che abbiamo vissuto insieme ti permetti di tradirmi così spudoratamente? Ma come ti permetti?- alza il tono di voce, stavolta la sua espressione è cupa.

Greta trema, lo avverto.

D'improvviso sguscia fuori, la guardo e in un attimo il colpo di pistola le attraversa la testa, sbatte a terra ed una pozza di sangue la invade.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora