32

644 23 4
                                    

Luca's pov

Sono trascorsi due giorni da quando sono arrivato qui in Brasile.

Jo è molto dolce, non è cambiata, nonostante il male che le ho fatto. È incredibile la sua forza di volontà di andare avanti e non chiudersi in sé.

L'ammiro moltissimo.

-No, ho vinto io!- esclamo sorridendo guardando Len, mio figlio.

Mi sembra ancora assurdo il fatto che io sia padre, ma l'innocenza di questo bellissimo bambino dissolve la mia ansia.

-Hai barato- mi accusa ed io gli scompiglio i capelli con una mano, lui sorride, l'afferra e col ditino accarezza i miei anelli.

-Perché hai questi anelli, Luca?- mi domanda e sento il mio cuore fare un balzo. 

È tenerissimo e mi spezza il cuore pensando al fatto che io l'abbia potuto incontrare soltanto ora, dopo sei anni.

-Mi piacciono- rispondo.

-Hai dei bei vestiti. Sembri un rompiscatole di aspetto, ma sei molto dolce- allarga la sua bocca in un gran sorriso splendente: somiglia tantissimo alla madre.

-È un complimento?- reggo il gioco e stringo dolcemente la sua manina.

-Credo di sì- annuisce, lo prendo in braccio e lo faccio accomodare sulle mie cosce.

-Tu non hai una ragazza?- domanda dopo aver giocherellato per qualche secondo con la mia collana.

Deglutisco e sento il mio cuore spezzarsi in due.

-No- ribatto con tono più duro e debole allo stesso tempo.

Incredibile come quella ragazza sappia rendermi così vulnerabile.

-Be', tranquillo. Arriverà la persona giusta. Nemmeno la mamma ha un fidanzato, ma io le ripeto sempre che troverà la persona giusta perché è bellissima e sa prendersi cura di tutti. È un angelo- spiega con gli occhi lucidi e lo stringo un po' più forte a me, per poi stampargli due bacini sulla fronte.

-Ti voglio bene, Len- gli sussurro all'orecchio e lui sorride ancora una volta.

-Quando vai via?- mi chiede.

-Vorrei poter non andarmene, sai. Salerno è diventata soffocante- gli spiego come se fosse un mio coetaneo.

Be', in effetti è abbastanza maturo per avere soltanto sei anni.

-Allora rimani qui. Mi fai compagnia quando la mamma è a lavoro!- esclama entusiasta battendo le manine.

Sfodero un sorrisino triste, lui si alza in piedi e mi tira per un braccio, facendomi capire che vuole andare in cucina.

Lo afferro per mano e lo porto in cucina: credo proprio che domattina tornerò a Salerno.

Non voglio, ma devo. Non voglio creare altri disagi tra me e Jo.

Aurora's pov

Entro in casa, c'è Luca sul divano. Sta dormendo.

Mi avvicino e lo accarezzo, subito dopo entra un uomo con la coda di cavallo accompagnato da un altro.

Mi spostano e sparano Luca; inizio ad urlare, i due uomini scappano via e mi avvicino immediatamente a Luca. Perde sangue, tanto sangue.

All'improvviso la sua immagine si dissolve nel nulla, Luca mi sta lasciando ed è proprio in questo preciso istante che i miei occhi si spalancano.

Ho la fronte imeprlata di sudore, ho il cuore a mille e infinite paranoie.

La prima domanda che mi pongo è: Luca sta bene?

Mi tiro indietro i capelli frustrata e calmo i miei respiri irregolari capendo che si è trattato solo di un brutto sogno.

È da qualche notte che faccio sempre lo stesso incubo, ma non ne ho mai parlato con nessuno. Le prime due notti credevo si trattasse di una cosa passeggera, che si trattasse soltanto di stress mentale, ma ogni notte il sogno peggiora.

Nella mia mente compaiono quei due uomini che lo spararano a Londra, i due uomini mandati da James.

Sento lo stomaco attorcigliarsi, quell'immagine non se ne va dalla testa e sento i miei respiri diventare nuovamente affannosi.

Mi calmo, o meglio, cerco di calmarmi.

Ho bisogno di fare una doccia, stanotte l'incubo sembrava ancora più reale. Cazzo.

Mi alzo dal letto e vado verso l'armadio, nel buio, senza far rumore per non far svegliare Nicolò.

Quando credo di aver dimenticato Luca, lui è lì pronto ad invadermi mente, cuore e anima.

<<<>>>

Luca's pov

Jo dormiva, ho deciso di lasciargli un bigliettini sul tavolo della cucina con la colazione preparata sia per lei che per Len.

Insieme al mio bagaglio esco da questo palazzo e già avverto la mancanza di mio figlio fin dentro le ossa.

Spero non diventi come me, spero prenda la buona strada e che possa realizzarsi un giorno.

Io sto cercando di realizzarmi nella musica, ma è veramente molto difficile farsi notare quando in partenza non sei veramente nessuno, quando non vali veramente un cazzo.

Metto a tacere un po' i miei pensieri, inizio a camminare e alzo la testa. Non appena la alzo mi compaiono davanti due persone, che non avrei mai creduto di incontrare.

Gli errori verranno corretti.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora