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Aurora's pov

Cammino per la strada, fa freschetto. Ho lo stomaco sottosopra e un fastidioso mal di testa; ho uno stranissimo presentimento, spero siano soltanto paranoie.

Finalmente arrivo davanti il palazzo di Nicolò, busso, ma nessuno mi risponde. Riprovo un'altra volta, ma niente da fare.

Dal condominio escono due uomini, stanno caricando delle cose su un camion e solo quando vedo una fotografia mia e di Nicolò incorniciata mi rendo conto che stanno portando via le cose del mio ragazzo.

Ma dove è lui? È tornato a Roma senza dirmi nulla? Se ne è andato senza neanche salutarmi?

-Perché portate via le cose di Nicolò?- chiedo all'uomo più anziano.

-Perché dobbiamo. Una famiglia è interessata a quest'appartamento. Ormai Nicolò non c'è più- mi dice ed io alzo un sopracciglio, mentre un lampo illumina il cielo.

-Sapete dove è? È tornato a Roma?- domando.

L'uomo dopo aver posato la cornice nel camion, punta i suoi occhi grigi su di me.

-No, non è a Roma. Ragazza mia, Nicolò non c'è più, è morto- mi dice e sento mancarmi l'aria.

-C-come?- chiedo.

-Già. Lo conoscevo, era un bravo ragazzo. È stato un colpo duro anche per la sua famiglia. È morto poche ore fa in un incidente stradale, lo scontro frontale è stato fatale, è morto sul colpo. Mi dispiace- borbotta e dai miei occhi escono lacrime amare e piene di dolore.

-No- scuoto la testa mentre l'acqua comincia a scendere su Salerno.

-È impossibile. Non è vero, lui starà a Roma, ne sono più che sicura. Cazzo- sbotto e afferro il telefono.

Le mie mani tremano, provo a chiamarlo, ma nessuno risponde. Non sento la sua bella voce.

Riprovo ancora e l'uomo davanti a me, mi scruta con compassione.

-Mi dispiace. Era davvero un ragazzo speciale- borbotta l'uomo e sento il mio cuore spezzarsi in infiniti pezzi.

-Come è successo? Chi è stato ad ucciderlo? Cazzo!- inizio ad urlare.

Sto avendo una crisi isterica, poso il telefono, tremo peggio di due secondi fa. Mi strattono i capelli di testa e comincio a piangere e a singhiozzare.

Sento il mio cuor sgretolarsi.

-Calmati, ormai è successo- cerca di consolarmi l'uomo, ma lo spintono via e sgattaiolo verso non so quale meta.

Non mi sento più il corpo, le lacrime scendono più intensamente delle gocce di pioggia, mi sento male e all'improvviso un forte conato mi spinge a vomitare qui sull'asfalto.

Continuo a vomitare e mi passano davanti tutti i bei momenti passati con lui.

Sto male, davvero male. Lo stomaco si svuota e vomito ancora di più, i conati si fanno sempre più intensi.

Getto anche l'anima, mentre le lacrime continuano a premere sulle mie gote.

Ciro's pov

-Hai letto l'articolo del giornale? Quel bastardo è stato preso e messo dietro le sbarre. Quanto godo- dico guardando Martina, che nel frattempo si chiude una canna.

-Certo. Ringraziami per Photoshop- mi fa un occhiolino.

-Già, cazzo. Sembravano vere quelle immagini, sei stata formidabile- le lancio uno sguardo e lei inizia a fumare in tranquillità.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora