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Luca's pov

Apro gli occhi, la luce della Luna entra dalla finestra, mi sento smarrito.

Ma dove sono?

Lentamente mi volto e noto accanto a me una ragazza mai vista prima, del tutto nuda che sta dormendo.

Scuoto la testa e scatto subito in piedi, mi rivesto frettolosamente e abbandono la camera a passo svelto.

La musica invade le mie orecchie, provo un fastidio assurdo. Una ragazza mi si butta addosso di proposito, così la guardo male, la scosto e vado via, uscendo come un fulmine da qua dentro.

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Parcheggio davanti all'ospedale, non so che cazzo mi sia preso prima.

Ricordo di aver fumato molta erba, ho fatto cose con quella tizia, ma adesso provo soltanto il grandissimo bisogno di stare accanto ad Aurora.

Come ho potuto pensare di lasciarla da sola?

Sguscio all'interno della struttura, non c'è anima viva. Alzo lo sguardo sull'orologio appeso al muro e noto che sono le due di notte passate.

Non mi importa, devo vederla assolutamente.

Mi reco verso la sua stanza, entro e mi richiudo la porta alle spalle.

Avanzo lentamente, ad ogni passo che faccio mi manca sempre di più il respiro.

Il suo volto è sempre bellissimo, anche se è tanto pallido. Alzo la testa e guardo il suo cuore battere su questa maledettissima macchina.

Sposto di nuovo lo sguardo su di lui e le stringo delicatamente la mano. Per un momento mi è parso che abbia mosso la mano, ma no, è impossibile. La mente mi gioca brutti scherzi, infatti guardo il suo dolce viso e mi rammarico vedendo i suoi occhi ancora chiusi. Non dà segni di vita.

-Ho fatto tanti sbagli, sono stato cretino la maggior parte delle volte con te e mi devi credere, non sai quanto me ne pento di tutte le volte che ti ho fatto versare lacrime inutile. Io, Aurora... Io ti amo e... Non posso vederti in questo stato. Sono un matto da legare, lo sai meglio di me, ma la mia vita è con te che voglio trascorrerla, è con te che voglio stare, voglio poter avere una famiglia tutta nostra, una casa tutta nostra, piena di bambini e senza problemi- borbotto, per poi accarezzarle la guancia.

-Manderei tutto il mio mondo a puttane, per te e lo sai, ne sei consapevole, perché tu sei più importante, anche più di me stesso e ringrazio quel qualcuno che mi abbia condotto a te, ringrazio quel qualcuno che ti abbia fatto innamorare di me. Sinceramente non so che cosa ci trovi di bello in me, io non mi vedo poi così tanto bello, mi sento per la maggior parte delle volte uno stronzo di prima categoria e questo mi fa male, amore. Mi fa male perché in alcuni casi non riesco ad esternare ciò che provo, perciò mando tutto all'aria con un soffio. Ti chiedo veramente scusa per tutte quelle volte in cui invece di ridere, ti sei ritrovata a piangere a causa mia. Tu non meriti di stare male, cazzo. Tu meriti il meglio del meglio- dico, proprio come se potesse sentirmi realmente.

Le lascio la mano e me le passo in maniera frustrata sul viso.

-Ti amo- dice una voce.

L'erba fa ancora effetto, ma quando sento un colpetto di tosse, mi accorgo che Aurora realmente ha riaperto gli occhi.

Gli errori verranno corretti.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora