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Luca's pov

Dopo la nostra ennesima discussione, Aurora non è più tornata in tenda e nessuno se ne è reso conto, a parte me.

Anche questa tenda sembra troppo grande senza di lei; ultimamente la sto trattando uno schifo, ma non posso fare altrimenti, è più forte di me, visto che mi ha fatto del male.

È una specie di scudo che indosso quando sto col lei, non riesco a dirle che nonostante tutto la vorrei ancora tra le mie braccia, la amo ancora, questo è più che evidente, ma il mio istinto mi porta a trattarla male, mi metto sulla difensiva in maniera automatica.

Ma dove starà, adesso?

Guardo l'ora sul display del cellulare, sono le 4:20 e lei ancora non ritorna.

Prendo un bel respiro e decido di uscire fuori per andare a cercarla, si tratta di una questione di umanità: se le fosse successo qualcosa?

Tiro su il cappuccio della felpa e accendo la torcia del telefono: questo posto di notte sembra molto più grande e incute leggermente un po' di terrore.

Ecco quello che siamo io e Aurora: notte e giorno.

Avanzo schiacciando qualche ramo, producendo così dei rumori lievi e intanto il cielo inizia a schiarirsi, adesso sembra essere ricco di qualche sfumatura viola.

Guardo ovunque, ma nessuna traccia di Aurora. Se davvero le fosse successo qualcosa?

Scuoto la testa prendendo un bel respiro e mi rendo conto di non esser mai stato così tanto ansioso per una persona.

All'improvviso dei singhiozzi soffocati invadono le mie orecchie, provengono da quell'enorme quercia verde, così mi avvicino e, appena noto che si tratta di Aurora, rilascio un sospiro di sollievo e assumo l'espressione irritata subito dopo.

-V-vattene Luca!- esclama girando la faccia dall'altro lato.

È rannicchiata per terra, con le gambe tre le mani e sta piangendo in una maniera disperata.

Deglutisco e cerco di rispondere il meno acido possibile.

-Devi tornare, la prof. stava dando di matto perché non ti trovava e mi ha mandato a cercarti- mento, così incrocia i miei occhi e si alza, asciugandosi l'invasione di lacrime.

I suoi vestiti sono bagnati, così come i suoi capelli, ma è pur sempre stupenda.

Mi mordo leggermente il labbro inferiore e cerco di scacciare via i pensieri.

-No, a nessuno importa di me, Luca. Non dire cazzate e lasciami da sola, levati dalle palle, cazzo!- urla, sta tremando, sembra di rivedere me quando mi scontravo spesso con James.

Deglutisco ancora e mi avvicino a lei.

-Per favore, non voglio un 4 in scienze, torna di là e le diremo che dovevi semplicemente andare in bagno- propongo, tira su col naso e si tuffa nei miei occhi.

-No, v-vai v-via. Ti scongiuro, Luca, sono un disastro, un fottuto disastro, non merito ne-nessuno nella mia vita...- singhiozza e quasi mi si spezza il cuore per come l'ho ridotta.

Per fortuna è ancora buio e non riesce a vedere i miei occhi lucidi.

No Aurora, non ti lascerei mai da sola.

-Non dire stronzate e andiamo- l'afferro per il polso, ma lei si divincola e mi punta il dito contro.

Aurora's pov

-Basta con questi sbalzi d'umore, basta con tutto. Mi avete stancata, tutti quanti. Ho persino litigato con Greta con una stupidissima telefonata e adesso non vuole più vedermi. Mio padre è in carcere, mia madre mi ha a-abbandonata come se non fossi sua figlia e adesso abita chissà dove con chissà quale uomo potente, mia nonna è morta, tu...- lo indico singhiozzando.

-Ti ho perso. Il destino mi ha tolto l'unica cosa bella che mi era rimasta. Sono una stupida, ma perché sto qui, perché? Non poteva essere in vita ancora mia nonna, cazzo? A che cosa servo? Sto sulle palle a tutti quanti, ho perso anche la mia migliore amica a causa del mio carattere di merda e adesso sto peggio di prima. Sto male, malissimo e adesso vai via, Luca, prima che me ne scappi io!- esclamo affondando nelle sue iridi e intanto il cielo si schiarisce sempre di più ma qualche tuono minaccia di piovere.

-Andiamo, dai!- mi afferra per il polso, ma lo strattono via, faccio per scappare mentre un vero e proprio diluvio si scaraventa su questo luogo e lui mi afferra per il polso, mi sbatte leggermente contro la quercia e si tuffa istintivamente sulle mie labbra.

Preme con forza, passione e desiderio, gli posiziono le braccia intorno al collo e mi aggrappo a lui come se fossi un tenerissimo kaola.

Gli tiro di poco la testa indietro mentre le nostre lingue continuano a rincorrersi felici, sento il mio cuore battere all'impazzata, sembra voglia uscire fuori dal petto.

Mi infila una mano sotto la maglietta e inizia ad accarezzarmi, si stacca dalle mie labbra e le posa immediatamente sul mio collo, bacia ogni parte possibile di pelle, dopo di che mi mette giù ed io lo accarezzo, si stacca dal mio corpo col fiatone e incrocia i miei occhi, mentre la pioggia continua a scendere su di noi.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora