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Luca's pov

Mio padre e Danilo.

Per un momento mi si ferma il cuore in gola e non riesco a capire niente.

-Luca...- borbotta il ragazzo spaesato.

L'uomo davanti a me è ben curato, indossa giacca, cravatta e pantaloni ben stirati. No sembra più mio padre.

-Che cazzo ci fai qui?- sbotto guardando Danilo.

-E per giunto con quest'uomo?- aggiungo irritato.

Mario D'Orso si avvicina a me, ma io indietreggio e lui sospira.

-Figlio mio, perché non ti fai abbracciare?- chiede quasi come se fosse una supplica.

-Vaffanculo, stai zitto. Te ne sei andato come se niente fosse, adesso non venire a fare scenate del cazzo, grazie- lo fulmino con lo sguardo e la mia mente ancora non si capacita del fatto che Danilo stia qui, insieme a lui.

Che cosa vuol dire tutto questo?

-Mario, voglio sapere che cosa ci fa qui Danilo. Che cosa sta succedendo?- mi ribello.

Quando non riesco a capire qualcosa, divento nervoso. Molto nervoso.

-Danilo è mio figlio!- esclama senza pensarci due volte.

I miei occhi si cristallizzano, le mani iniziano a tremare e a sudare, mentre il mio cuore martella forte.

-C-che cosa?- balbetto.

-Luca, credimi avrei voluto dirtelo, ma eri in coma. Per un momento pensai di dover portarmi questo segreto nella tomba, poi quando ti svegliasti non mi sembrava il caso, non volevo caricarti con altri pesi. Venni in Italia, a Salerno, per starti vicino. Mi sono finto tuo amico per stare insieme al mio fratellastro. Davvero, perdonami- spiega il ragazzo, mentre io stringo le mani in due pugni e fisso mio padre con rabbia.

-Dovevi dirmelo. Lo dovevo sapere, cazzo- mi ribello.

Adesso capisco come si sia sentita Aurora ogni volta che le ho tenuto nascosto qualcosa. Fa male, fa molto male. Sembra che il destino mi stia facendo un brutto scherzo. Dove cazzo sono le telecamere?

-Adesso voglio sapere tutto, per filo e per segno- saetto lo sguardo tra tutti e due e non mi importa che stiamo in mezzo ad una fottuta strada del Brasile, ho troppo bisogno di sapere.

Il ragazzo fa per parlare, ma quello che dovrebbe essere mio padre mi interrompe.

-Luca, con te voglio essere chiaro. Tua madre ha davvero un brutto carattere, non so se sia cambiata e lo spero, ma credimi, non la sopportavo e quella sera, ci fu l'ennesimo litigio,  così andai in un locale, dove incontrai la madre di Danilo, mia compagna attuale. Uscì incinta e decisi di venire qui con la donna della mia vita e mio figlio. Tua padre partorì te due anni dopo- spiega l'uomo e intanto sento la rabbia ribollirmi sempre di più nelle vene.

Lo prendo a pugni. Posso?

-Non ti sei degnato nemmeno di starmi accanto. Mi hai abbandonato quando avevo appena sette anni, ero un innocente bambino che è cresciuto non benissimo per colpa tua, cazzo. Dovevi starmi vicino e invece sette anni dopo la mia nascita sei corso qui, in Brasile, con la "donna dei tuoi sogni" e con tuo figlio cresciuto alla perfezione. Danilo è l'opposto di me e sai forse perché ti sei stufato di mia madre, mh? Perché lei sa tenerti testa alla perfezione... Sapeva... Be' in ogni modo sei un bastardo ed egoista, pap... Mario. Hai lasciato una donna sola in Italia con un figlio, fai ribrezzo. Cosa sei venuto a fare qui, eh? A scoparti la tua nuova compagna e a sfamare il tuo nuovo figliolo che si comporta sempre bene, a differenza mia che sono cresciuto per strada. Ti odio, Mario. Ti odio con tutto me stesso e sappi che non sei mio padre, non lo sei mai stato e non pensare di fare altre scenate del cazzo con me che non ci voglio niente a spaccarti il naso con un pugno, okay?- mi sfogo e sento le lacrime premere sulle gote.

Cazzo, ho fatto la stessa e identica cosa con Jo e mio figlio Len. L'unica differenza è che io non ne sapevo niente.

Mi prendo la testa tra le mani e continuo a piangere, sentendomi un cretino. Cazzo, ho fotogramma bisogno di Aurora.

In questo momento vorrei solo essere con lei nel letto, sotto le lenzuola, a gustarmi il suo dolce sapore, a sentire l'odore della sua pelle calda...

Quanto mi manca.

-Va bene, basta!- tiro su col naso e mi asciugo gli occhi.

-Non voglio sapere più nulla di tutta questa storia, non mi interessa. Ormai quel che è fatto è fatto e... Scusatemi, ma adesso torno in Italia a riprendermi quello che è mio- saetto lo sguardo tra mio padre e Danilo e mi allontano a passo svelto, andando verso il taxi.

Devo correre in Italia a riprendermi Aurora. Lei è mia, solo mia e sono stato un povero cretino illuso a credere di poter far finire la nostra relazione.

Gli errori verranno corretti.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora