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Otto anni prima
01/10
Ore 6:00
Era presto, tutti i fratelli Hargreeves stavano dormendo, beh, quasi tutti.
Otto Hargreeves si era svegliata molto presto quella mattina e, non riuscendo a contenere l'emozione per il suo 10imo compleanno, si era diretta verso le camere dei suoi fratelli e sorelle, era entrata silenziosamente e aveva lasciato sul comodino di ognuno di loro un biglietto con su scritto "Buon 10imo compleanno".
Stava per intrufolarsi nella stanza di Cinque, quando un rumore che conosceva fin troppo bene la fece sussultare.
Corse nella sua camera da letto prima che i fratelli la potessero notare.
In meno di un minuto sei piccoli ragazzi in maschera si riversarono nei corridoi della villa, correndo da una parte all'altra in modo confusionario.
Proprio quel giorno, il giorno del loro compleanno, il primo pensiero degli Hargreeves fu di indossare le loro maschere e correre, correre verso una nuova missione.
Otto raggiunse gli altri nell'enorme salone.
<Muovetevi! Come farà l'Academy a salvare il mondo se non riuscite nemmeno a preparavi in tempo?> urlò il signor Hargreeves posizionandosi di fronte a loro <E ora uscite! Forza!>
La ragazza uscì di corsa dietro ai fratelli, cercando Cinque con lo sguardo.
Non vedendolo, pensò che si fosse semplicemente confuso tra gli altri, forse trovandosi di fronte a Luther, molto alto, pur essendo un decenne.
Una volta che ebbero raggiunto la banca, i ragazzi dell'Umbrella Academy si divisero.
I rapinatori si mostrarono subito confusi di fronte alla vista dei sei ragazzi in maschera.
Forse fu anche questo che li aiutò a vincerli facilmente.
Allison si occupò del primo, non troppo alto, quindi riuscì ad arrivare al suo orecchio senza troppa difficoltà.
Gli fece credere che lui era buono, e che avrebbe ucciso solo i ladri.
Diego e Luther ne uccisero rispettivamente altri due, mentre Ben si dovette occupare dell'ultimo, concludendo il suo attacco con un cadavere ai piedi e il corpo completamente ricoperto di sangue.
Dopo essere scampati alle grinfie dei giornalisti, i sei fratelli riuscirono finalmente a ritornare a casa.
Sulla via del ritorno Otto riuscì finalmente a scorgere il fratello Cinque parlare con Klaus.
Tirò un sospiro di sollievo e lo raggiunse.
<Cinque, mi hai fatta spaventare! Non ti vedevo da nessuna parte> disse.
Il ragazzo non le rispose, anzi, si allontanò da lei.
La sorella lanciò a Klaus un occhiata interrogativa.
In risposta, il fratello alzò le spalle e si accese una sigaretta.
Otto alzò gli occhi al cielo e osservò preoccupata Cinque.
Arrivati a casa, come al solito i due si recarono in soffitta, ma nell'aria questa volta c'era un'atmosfera diversa.
<Sì può sapere che ti prende?> chiese subito la castana.
<Hai anche il coraggio di chiederlo? Non sono sordo, sai? Ho sentito tutti gli altri che ti ringraziavano per i carinissimi biglietti d'auguri che gli avevi lasciato sul comodino> il moro si stava arrabbiando, e lei non riusciva a capire.
Poi, ricordò.
<Oddio Cinque, non dirmi che ti sei arrabbiato per quello?> chiese sconcertata.
<Beh, credevo che almeno a te importasse di me> Cinque si voltò a guardare fuori dalla finestra.
<Ma certo che mi importa di te, cosa credi? Non ti ho lasciato un biglietto semplicemente perché è scattato l'allarme, non ho avuto tempo> rispose Otto avvicinandosi al ragazzo.
<Sul serio?> il fratello guardò il volto di lei.
<Ma certo! Credi che mi possa scordare di te? Sei l'unica persona sana di mente qui dentro, cazzo!>
<Grazie, modestamente...> scherzò Cinque.
I due si abbracciarono, e la ragazzina sussurrò all'orecchio del fratello <Buon compleanno, testa di cazzo>

Spazio autrice:
Questo capitolo è lungo, wow
~Marty

I Love You|| Eight Hargreeves×Five Hargreeves Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora