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Ore 12:15

I due ragazzi non capivano: come era possibile che, proprio nel momento in cui sembrava tutto andare per il meglio nelle loro indagini, succedeva sempre qualcosa che mandava all'aria tutto?!
Perché era proprio questo ciò che era appena successo: era andato tutto all'aria.
Stavano correndo verso il laboratorio del signor Big, trascinandosi dietro il direttore dell'azienda, visibilmente restio a questa forzatura.
<Sapete una cosa? Potrei farvi causa per questo, è minaccia a personalità pubblica, per non parlare del fatto che mi state forzando a portarvi in una proprietà privata senza il mio consenso...> Prese a blaterare l'imprenditore.
<Ah sì?> Rispose Otto, strattonandolo <Bene, molto interessante. Allora scommetto che la polizia sarà molto contenta nel sentire dei suoi traffici di materiale illegale al mercato nero.>
Il signor Big ammutolì, deglutendo.
Otto alzò gli occhi al cielo con una risatina amara: certo che quell'uomo doveva essere veramente un codardo per lasciarsi spaventare da due quattordicenni in divisa scolastica.
Poi, si fermarono di colpo: dalle finestre aperte dell'edificio fuoriusciva del denso fumo nero, sicuramente precedente ad una esplosione.
<Ma che...> Cominciò Otto, a dir poco sorpresa.
Cinque non perse tempo in chiacchiere, e si lanciò di corsa verso l'edificio ormai quasi in fiamme.
<No, Cinque, non ci provare!> Gli urlò dietro la castana <Ti farai male, deficiente!>
Quando vide che il fratello non accennava a fermarsi, fece un verso frustrato e si disse: <Oh, ma perché non mi ascolta mai?!> Per poi corrergli dietro, intimando al signor Big di non muoversi.
Fortunatamente, lei riuscì a fermarsi in tempo per evitare di essere coinvolta nell'esplosione, che arrivò quasi immediatamente.
Cinque, purtroppo, non fu così fortunato.
L'unica cosa che Otto sentì fu un botto fortissimo, poi una nube di polveri invase l'intera strada, costringendola a ripararsi gli occhi con le braccia, per evitare di rimanere cieca o peggio.
Quando la nube si fu leggermente dissolta, Otto aprì gli occhi e notò il corpicino di Cinque disteso a terra.
Sentì il cuore in gola mentre correva verso di lui, pregando con tutte le sue forze che il fratello stesse bene.
Si fermò solamente quando fu abbastanza vicina al suo viso da poter sentire il suo respiro caldo sul collo.
Per un attimo ebbe l'impulso di avvicinarsi ulteriormente a lui, cosicché la distanza tra i loro corpi potesse essere annullata, ma si trattenne, scosse la testa e si allontanò leggermente dal corpo di Cinque, per poi assestargli un bello schiaffo sulla guancia destra.
Quando vide il ragazzo riprendere conoscenza, tornò a respirare normalmente.
<Ahia! E che cazzo, Otto!> Si lamentò Cinque, mettendosi seduto.
<Ringraziami, invece di lamentarti.> Rispose lei, alzandosi in piedi e stendendosi la gonna <A proposito, sarebbe veramente carino da parte tua se evitassi di tentare il suicidio venticinque volte al giorno.>
Cinque non rispose, assorto com'era nel guardare l'edificio in fiamme.
Otto sospirò, guardandosi intorno: <dobbiamo andarcene, sta arrivando la polizia.>
Cinque annuì, alzandosi in piedi.
<E ora dove andiamo?> Domandò, osservando la sorella.
Lei fece vagare il suo sguardo da una parte all'altra della strada, fino ad indicare pigramente un piccolo bar all'angolo della via.
<Andiamo là.> Decise <Sembra il tipico posto dove darebbero da bere a due minorenni psicologicamente distrutti.>

Spazio autrice:
Halo! Come va?
Spero tutto bene.
Innanzitutto volevo ringraziarvi tantissimo per le 19.1k letture, è veramente un traguardo immenso, e non so come ho fatto a meritare voi e tutto il vostro supporto, ilysm 🥺
Secondo, dato che la mia originalità è dispersa nell'Apocalisse, la domandina del giorno è ovviamente scontata: cosa ne pensate del personaggio di Otto? Credete che sia caratterizzata bene o che io debba caratterizzarla meglio?
Un bacio, a domani!

I Love You|| Eight Hargreeves×Five Hargreeves Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora