15/10
Ore 16:15Otto aveva ormai rinunciato a poter passare un pomeriggio tranquillo come gli adolescenti normali, quindi non si era stupita più di tanto quando Luther l'aveva bloccata all'uscita della palestra di Diego, intimandole di tornare dentro con lui.
Una ciambella al cioccolato, Otto non chiedeva altro.
Una stupida ciambella al cioccolato l'avrebbe potuta rendere più felice di quanto non credesse in quel momento.
Ma la verità era che lei e Cinque non erano normali adolescenti, e non lo sarebbero mai potuti essere.
La ragazza poteva provare a nasconderlo in tutti i modi possibili, ma aveva cinquantotto anni, anche se il suo corpo ne dimostrava a malapena quattordici.
Aveva cinquantotto anni e solo quattro giorni per fermare un'apocalisse all'interno della quale era rimasta incastrata per gran parte della sua vita.
Almeno ora lei e il fratello potevano contare sull'aiuto di Luther, anche se per Otto non valeva più di tanto: non le era mai andato a genio il ragazzo, con quel suo modo insistente di volere a tutti i costi dimostrare agli altri che suo padre fosse una brava persona, quando chiaramente non lo era.
Ma per il momento la castana se lo sarebbe dovuta fare andar bene; Luther sembrava apparentemente l'unico membro della famiglia a credergli.
<E questa "apocalisse"...> Chiese, accovacciato di fronte a loro sul pavimento sudicio del box club: <quando dovrebbe arrivare?>
<Teoricamente tra quattro giorni.> Rispose Cinque, al che il volto di Luther prese un'espressione che voleva dire "stai scherzando?"
<Scusate, e quando pensavate di dirmelo?> Esclamò, attirando l'attenzione di Otto, che corse in difesa di... Beh, di sé stessa: <Hei, io volevo dirtelo, è stato lui ad insistere, non guardare me!>
<Non puntare il dito contro di me, sai benissimo che è stata una decisione di entrambi!> Ribatté Cinque, alzando un sopracciglio, frustrato.
<Chiunque sia stato> Intervenne Luther <Ora che siamo insieme possiamo risolvere tutto questo casino.>
<Voi ci avete già provato.> Sentenziò Otto <e siete morti provando a salvare il mondo. Abbiamo ritrovato i vostri corpi, nell'Apocalisse.>
Cinque sospirò: <Tu in particolare, tenevi in mano questo.> Tirò fuori dalla tasca un pezzo di velluto appallotolato, lo srotolò e lanciò a Luther l'occhio di vetro che era contenuto al suo interno.
<Non sappiamo di chi fosse.> Continuò Cinque. Luther lo squadrò per bene: <C'è un numero di serie dietro, potreste provare a rintracciarlo.>
<Ah, vicolo cieco, abbiamo già provato con Klaus, non fare domande.> Rispose Otto, scuotendo il capo.
Proprio in quel momento fece il suo ingresso Diego, trafelato.
Iniziò a sbraitare ed urlare contro i due ragazzi in divisa dell'accademia, fino a che Luther non lo fermò prima che potesse alzare le mani contro i due.
<Calmati, Diego. Che è successo? Con ordine.> Disse fermamente Luther.
<Voi due> disse indicando Cinque e Otto <siete stati coinvolti in ben due sparatorie, una anche dopo che quegli strani tizi mascherati hanno attaccato l'Academy e, prima che mi possiate tagliare fuori, si dia il caso che ora siano esattamente affari miei. Hanno ucciso la mia amica, quindi ora voi dovete dirmi chi erano e cosa volevano da voi, perché voglio ucciderli con le mie stesse mani.>
Ci fu un attimo di silenzio, in cui i quattro si scambiarono occhiate imbarazzate e dispiaciute, prima che Otto si decidesse a prendere la parola.
<Va bene. Quei due lavorano per il nostro capo, una donna chiamata Handler. Li aveva assunti per fermarci, o una cosa del genere.>
Diego la guardò deciso: <Li ucciderò, gliela farò pagare.>
Corse via prima che la castana potesse replicare, lasciando lì i tre in silenzio.
<"Vecchio capo"? Cinque, di che sta parlando tua sorella? Voglio la verità, e non intendo accettare un "non sono affari tuoi" come risposta.>
Cinque sospirò: <è una lunga storia.>Giorno indefinito
Ore 12:24
Otto e Cinque erano incastrati in quel mondo da ormai moltissimi, troppi anni, e andavano avanti a stenti.
Era un giorno come tanti, quando gli si parò davanti una donna di mezza età dall'aria eccentrica, sicuramente non appartenente a quel posto.
I due si erano messi in guardia, ma lei sembrava essere tranquilla e non armata.
<Prima che mi uccidiate, lasciate che io vi proponga la mia offerta. Io lavoro per un'organizzazione chiamata Commissione, ci occupiamo di mantenere intatta la linea temporale tramite manipolaziomi ed eliminazioni.>
I due non capivano.
<Diciamo che a volte capita che alcune persone compiano delle scelte che cambiano il continuum temporale. Quando accade, mandiamo degli agenti ad "eliminare la minaccia". Ma tranquilli, voi non siete bersagli, siete reclute. Vi osserviamo da parecchio tempo, e crediamo che abbiate del potenziale, sia per la vostra capacità di sopravvivenza sia per il vostro potere di viaggiare nel tempo. Oh, ovviamente questo vorrebbe dire andarvene da questo posto e tornare a casa, in cambio di cinque anni di servizio.>
Fece un tiro dalla sua pipa: <Allora, che dite?>15/10
Ore 16:25
<Ci hanno trasformati in burattini perfetti per le loro "correzioni" temporali, estrapolandoci fuori da qualsiasi vita a noi conosciuta, in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo. Il nostro principale compito? Uccidere. Abbiamo passato anni ed anni ad impugnare un fucile.> Completò il racconto Otto, prima di lasciarsi andare con la schiena contro il muro.
<Non se ne accorsero, ma iniziammo a prendere tempo> disse Cinque <facevamo calcoli su calcoli, il tutto per trovare la combinazione perfetta per tornare indietro. Ma abbiamo sbagliato i calcoli, quindi ora, oltre ad essere intrappolati in questi corpi non abbiamo nemmeno fermato l'apocalisse. In più, tornando qui abbiamo rotto il contratto, quindi ora siamo ricercati.>
Luther si allontanò per prendere un bicchiere d'acqua: <Eravate dei sicari, in pratica.>
<Esattamente, ed era bruttissimo.> Sospirò Otto.
<Quanti omicidi avete commesso?>
<E che importa!>
<Otto, è omicidio! Certo che importa!>
<Cristo, Luther, cresci! Non siamo più dei bambini, i supereroi e i supercattivi esistono solo nei fumetti, e non mi pare che siamo su Spider-Man, o mi sbaglio? Siamo solo persone, e dobbiamo fare ciò che più conviene. Uccidere era il nostro unico biglietto di ritorno.>Spazio autrice:
Heii, come state?
Io sto bene, tra pochi giorni parto e sono stra contenta.
Il pensiero di una Otto anni '60 per il sequel mi sta già elettrizando tantissimo, non vedo l'ora di presentarvela!
-Lea
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I Love You|| Eight Hargreeves×Five Hargreeves
FanfictionPRIMA FANFICTION ITALIANA su T.U.A a raggiungere le 100K LETTURE* FANFICTION ITALIANA su T.U.A con PIÙ LETTURE* *Immagina, humor e raccolte sfondi non sono calcolate [I CAPITOLI REVISIONATI AVRANNO UN OMBRELLO ACCANTO AL TITOLO] "sta zitto" disse...