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Ore 14:00
<Siamo sopravvissuti grazie agli scarti> disse Cinque, seduto sulla piccola poltroncina nel salotto dell'appartamento di Vanya, accanto alla sorella <cibo in scatola, scarafaggi...> iniziò ad elencare.
<Hai mai sentito dire che le merendine non scadono mai? Beh, è una stronzata> concluse Otto, rivolgendosi alla ragazza di fronte a loro.
<Non riesco a immaginarlo...> commentò Vanya, pensierosa.
<Fai tutto ciò che puoi per sopravvivere, oppure muori. Ci siamo semplicemente adattati> iniziò Cinque <qualunque cosa il mondo ci buttasse addosso, riuscivamo a superarla.> continuò la castana, con gli occhi persi nel vuoto.
<Eravate sul serio gli unici rimasti?> chiese la proprietaria dell'appartamento, Con un filo di curiosità negli occhi.
<C'è qualcosa di più forte?> rispose subito Otto, per cambiare discorso, sviare l'argomento, evitare una situazione ancora più imbarazzante e malinconica e, soprattutto, perché aveva notato l'immediato gesto di Cinque di chiudere la mano sinistra a pugno, segno che stava cercando di trattenersi.
<Sì> rispose semplicemente Vanya, alzandosi per andare a prendere dello Scotch.
Pochi minuti dopo, i due tredicenni stavano ingoiando il secondo bicchiere della bevanda rossastra, tutto d'un sorso.
Sì soffermarono a guardare lo sguardo confuso, seppur inespressivo, della sorella <Ci credi pazzi, vero?> sogghignarono.
<No, no, è che... È semplicemente tanto da digerire> cercò di spiegare lei.
<Esattamente cos'è che non capisci?> chiese l'altra.
<Beh, come mai non siete riusciti a tornare indietro?> chiese ai due.
<Oh cavolo, come mai non ci abbiamo pensato?> rispose ironicamente il fratello.
<Il viaggio nel tempo è un azzardo> continuò Otto <ci siamo immersi nel ghiaccio e non siamo più riapparsi>.
<Sul serio Vanya, credi che non abbiamo provato di tutto per tornare dalla nostra famiglia?> Cinque era scioccato dal fatto che la sorella non capisse.
<Ma se siete invecchiati lì, nell'apocalisse, come mai sembrate ancora dei ragazzini?> Vanya pronunciò l'ennesima domanda.
<Te l'abbiamo già detto una volta> rispose irritata Otto, dirigendosi al lavandino in cucina per appoggiare il bicchiere <dobbiamo aver proprio sbagliato a fare i conti> Cinque la raggiunse.
<Ma papà ci ha sempre detto che questi viaggi possono essere pericolosi, possono incasinarti la mente. Magari è ciò che vi è successo>
Ragionò lei, osservandoli.
<È stato uno sbaglio, sei troppo giovane> pronunciarono i due, avviandosi verso la porta.
<No, ragazzi, ragazzi, aspettate!> li chiamò Vanya. I due tredicenni si fermarono.
<Era molto tempo che non vi vedevo, e non voglio perdervi di nuovo> disse, guardandoli negli occhi.
<Sentite, si sta facendo tardi. Io domani mattina ho lezione e ho bisogno di dormire, sono sicura che ne abbiate anche voi. Ecco, potete dormire qui sul divano> detto questo, si ritirò nella sua stanza.
Otto sospirò e si sedette sul divano, di fianco al fratello.
Lui tirò fuori dalla tasca un pezzo di stoffa ripiegato, lo aprì e vi trovò dentro un occhio di plastica.

Spazio autrice:
Hi amori! Come va? Vi piace la storia?
~Marty

I Love You|| Eight Hargreeves×Five Hargreeves Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora