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17 anni prima
12/10
Ore 12:20
<Neitszche una volta disse: l'uomo è una corda tesa tra la bestia e il superuomo, una corda tesa sull'abisso, un pericoloso andare di là, un pericoloso guardarsi indietro, un pericoloso rabbrividire e star fermi> un fischio risuonò nell'aria.
Non appena Reginald ebbe finito il suo discorso, Vanya, statuaria accanto a lui, fischiò e altri sei ragazzi in divisa dal color verde acceso iniziarono a correre dal fondo delle scale.
Mentre Luther, Diego, Allison, Klaus e Ben faticavano per non accasciarsi a terra a metà percorso, Otto e Cinque stavano contando con le dita fino a tre, tre secondi e poi avrebbero sfruttato il loro potere al meglio, usandolo per superare i fratelli e arrivare per primi in cima alle scale.
Ma proprio quando mancava solo un secondo al salto, Cinque fece un piccolo sorrisetto alla sorella e si teletrasportò, lasciandola in fondo alla coda.
<Bastardo!> la voce della ragazza rimbombò nella scalinata.
<Numero Otto, contegno!> la rimproverò il padre.
Come risposta, la ragazza sussurrò un piccolo e innocuo <Vaffanculo>, cercando di contenersi.
<Ehi! Non è giusto, Cinque ha imbrogliato!> gridò Diego.
A Otto venne da sorridere, sentendo il rimprovero rivolto al fratello.
<Si è adattato> rispose il signor Hargreeves al ragazzo.
<Si è AdAtTaTo> ripetè Otto in tono canzonatorio e, perché no, anche un po' invidioso.

13/10
Ore 12:20
<Il legame che vi unisce vi rende più forti di quanto lo siate da soli. Vi renderà immuni al dolore e alle avversità che il mondo vi infliggerà. E credetemi quando vi dico che la vita sarà dura, sarà dolorosa> Sir. Reginald Hargreeves pronunciò queste parole mentre i sei ragazzi venivano tatuati. Un ombrello, il simbolo non solo dell'accademia, quel simbolo legava i ragazzi come fratelli, come una squadra.
Mentre Diego veniva tatuato, Cinque e Otto sedevano sulle sedie laccate in oro, ad aspettare, terrorizzati, il loro turno.
Quando sentì il fratello emettere un gridolino di dolore, Otto sussultò e, quasi istintivamente, prese la mano di Cinque.
La lasciò subito, appena si accorse dello sguardo del fratello su di lei.
"Strano" pensò "Voglio dire, sì, Cinque mi stava guardando, ma non si è tirato indietro quando gli ho preso la mano"
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce del padre che chiamava il nome di Cinque.
<Cerca di non urlare come una ragazzina> sussurrò la castana all'orecchio del ragazzo, che le rispose con un'occhiataccia, cercando di nascondere un sorriso.
Quando si sedette sulla poltroncina, e il tatuatore gli chiese di alzare la manica della camicia, lui guardò la ragazza, come per cercare un sguardo di approvazione.
La sorella annuì.
Cinque si tirò su la manica.

Spazio autrice:
Hi snasi, mi sono fatta perdonare perché il capitolo è abbastanza lunghetto yey
~Marty

I Love You|| Eight Hargreeves×Five Hargreeves Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora