•CLARY
Il mattino dopo il risveglio non potrebbe essere migliore.
Jace e io siamo comodamente accoccolati più o meno nella stessa posizione di ieri, con la differenza che, adesso, sono girata verso di lui e la mia testa è appoggiata sul suo petto. Le nostre gambe sono ancora unite, una mia mano è intrecciata a quella di Jace sul suo addome, mentre l'altra è appoggiata sul suo cuore. Il suo braccio mi cinge le spalle in una stretta morsa, come se avesse paura che io scappassi mentre, in realtà, non vorrei trovarmi da nessun altra parte se non tra le sue braccia.
Sono la prima a svegliarsi e approfitto di questo per osservarlo. Mi perdo nei suoi lineamenti, nei suoi zigomi scolpiti, nelle sue labbra piene, nei suoi stupendi capelli biondi. Mi perdo ad osservare la sua espressione rilassata che lo fa assomigliare ad un bambino, ad un angelo, che quasi non mi accorgo di quando apre gli occhi. Quasi non me ne accorgo, ancora incantata dalla splendida immagine che ho davanti - se ne avessi la possibilità avrei già carboncino e quaderno alla mano per poter rappresentare questo spettacolo della natura-.
«Buongiorno.»
Sobbalzo non appena sento la sua voce così calda, roca, ma estremamente dolce e ci metto qualche secondo prima di rendermi conto che aspetta una risposta.
Risvegliata dal mio stato di trans, finalmente trovo la voce. «Buongiorno anche a te».
Restiamo per qualche istante a fissarci prima di avvicinarci lentamente e far incontrare le nostre labbra e, nell'esatto istante in cui questo accade, la porta si apre di scatto.
«Clary, è tardi, tra po-Cosa ci fai nel letto di mia sorella, Jace?!», conclude la frase con occhi di fuoco Jonathan.
Non appena ci rendiamo conto di ciò che sta succedendo entrambi ci mettiamo di scatto a sedere imbarazzati e terrorizzati, almeno è quello che sono io.
Ciò che volevo evitare sta accadendo.
«Non è come pensi!», esclamiamo contemporaneamente sia Jace che io e, se non stessi vivendo in prima persona questa scena, di sicuro sarei già scoppiata a ridere.
Wow, essere beccata da tuo fratello con il suo migliore amico. Che stupido cliché da commedia americana. Sì, lo so, sono fuori luogo, ma la tensione mi fa un brutto effetto. La parte di me sarcastica prende il sopravvento senza che riesca a controllarla.
Lui ci lancia un occhiata - se gli occhi potessero lanciare fuoco, noi saremmo cotti a puntino e pronti per una grigliata-, fa un respiro profondo per calmarsi, mentre noi siamo come pietrificati. Espira rumorosamente e, cercando di tenere sotto controllo la rabbia, rialza lo sguardo su di noi.
L'espressione che fa, giuro, mi spezza il cuore. Non credo che potrò mai dimenticare il suo sguardo arrabbiato, ma soprattuto ferito e deluso.
«Vi do dieci minuti , poi vi voglio in cucina: dobbiamo parlare», detto questo si gira e fa per chiudere la porta facendoci, finalmente, tornare a respirare, ma tutto d'un tratto si gira e torna indietro. «Solo una cosa, voi due state insieme?», domanda stringendo la maniglia fino a far diventare le nocche bianche.
«No!», «Si!», esclamiamo in contemporanea e, sorprendentemente, il si è uscito dalle sue labbra e non dalle mie.
«Stiamo insieme?»,«No??», parliamo di nuovo in contemporanea.
«Vedete di mettervi d'accordo e poi scendete!» e detto questo John lascia definitivamente - per fortuna- la stanza.
Per un buon minuto, ci limitiamo a fissarci senza dire niente.
Per l'angelo, mi sento terribilmente stronza in questo momento!
Di solito non è il ragazzo a non volere una relazione? Perché il mio, invece, deve andare sempre contro corrente?
Lo vedo prendere un respiro prima di parlare di nuovo.
«Pensavo stessimo insieme.»
«E io pensavo volessimo fare le cose con calma», borbotto in risposta.
«Tu», sottolinea il tu, «volevi fare le cose con calma. Io mi sono adattato! Ma pensavo fosse chiaro che fossimo qualcosa in più di semplici amici che si baciano e che io volessi stare con te. Dopotutto, sono più di tre settimane che ci stiamo frequentanto», risponde, «Mi chiedo se sia lo stesso per te», esclama risentito.
«Non abbiamo neanche mai avuto un vero appuntamento!» esclamo leggermente irritata, non solo con lui ma anche con me stessa. In realtà, avevamo programmato di uscire, non parlando esplicitamente di appuntamento, ma poi mia madre è stata male. «E poi non me lo hai mai chiesto», borbotto sottovoce, anche se mi sente lo stesso.
In realtà, forse, oltre allo stato di salute di mia madre e la, più che probabile, non approvazione di John, è questo il problema: io pensavo davvero che non stessimo insieme.
«È solo questo il problema, allora? O c'è qualcos'altro?», domanda posando una mano sulla mia e guardandomi con una tale intensità da farmi venire i brividi.
«No. Cioè, insomma, io-», balbetto, «Non pensavo che tu volessi già stare con me», concludo.
Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, già sapendo ciò che troverò davanti: un Jace nervoso.
«Clary, possibile che tu non abbia ancora capito quanto io sia pazzo di te?», esclama con un tono dolcissimo.
Alzo la testa di scatto e mi ritrovo non un Jace modalità terminator, ma un Jace modalità orsetto del cuore. Avete presente quelli dei cartoni animati? Ecco.
Mi guarda sorridendo e io non so davvero cosa dire, perché in realtà non riesco ancora a realizzare che questo splendido ragazzo- che avevo valutato troppo in fretta- possa essere davvero interessato ad una come me. So bene che in questo periodo ci siamo baciati - molto, molto spesso, aggiungerei- e che mi è stato vicino come nessun altro, ma non pensavo che potessimo fidanzarci. Ho ancora il terrore che posta stancarsi e passare alla prossima.
«Beh, io...», è tutto ciò che riesco a tirare fuori.
Complimenti, Clary. Ma perché perdi la voce nei momenti in cui, in realtà, dovresti averla più forte che mai?
Jace vedendo quanto io sia in imbarazzo - sono sicura di essere rossa- si lascia scappare una risata, per poi schiarirsi la gola e ritornare serio.
«Clarissa Morgenstern, vorresti farmi lo splendido onore di diventare la mia ragazza?» domanda con un tono talmente serio da farmi venire i brividi- beata la ragazza a cui chiederà la mano!-.
Dietro il suo sguardo, noto anche un leggero timore -come se potessi dirgli di no!-.
«Sì, Jace Herondale, voglio essere la tua ragazza.»
Sia io che Jace ci guardiamo negli occhi sorridendo, prima di baciarci.
Ci stacchiamo senza fiato dopo un paio di minuti.
«Ora sarà meglio andare ad affrontare tuo fratello.»
E in dieci minuti siamo pronti per l'interrogatorio, mentre il senso di colpa, che per un attimo avevo accantonato, torna più potente che mai.
Il mio più grande incubo si sta realizzando.
Che l'angelo ci aiuti!
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Città Dei Mondani || Clace (Prima versione)
FanfictionCompleta 13-06-2016/26-01-2019 Quando il nuovo anno inizia, Clary tutto si aspetta meno che andare a sbattere contro Jace Herondale, uno dei ragazzi più belli della scuola, né si aspetta che quello stesso ragazzo, amico del fratello, si interessi a...