Capitolo 33

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È passata una settimana.

Una lunga, pessima, snervante settimana, per Jace e Clary.
I loro amici sono preoccupati, non li riconoscono più.
Hanno entrambi smesso di ridere, sorridono raramente, per lo più si perdono nei loro pensieri, non prestando attenzione neanche alle lezioni.
A mensa, nessuno dei due si vede più. Clary ha iniziato a saltare il pranzo, mentre Jace si rifugia in palestra.
Non hanno il coraggio di sedersi a quel tavolo, al loro tavolo.
Un tavolo in cui due gruppi, una volta distinti, separati, adesso si sentono uniti, membri di una grande, stupenda comitiva.
Non vogliono disturbarli dal loro idillio, assillandoli con i loro problemi. Ogni tanto, li osservano da dietro le grandi vetrate. Li osservano ridere, scherzare.
Osservano come Maia e Jordan si stiamo avvicinando sempre più, sorridendosi timidamente e arrossendo di tanto in tanto. Clary non riesce a credere che finalmente un ragazzo sia riuscito a rincitrullire la imperturbabile, sarcastica riccia.
Osservano Simon e Isabelle, che finalmente sono riusciti a superare la timidezza, confessando i reciproci sentimenti.
Osservano Cam, l'ultima arrivata nel gruppo che, nonostante questo, è stata capacissima di inserirsi, osservare di soppiatto Jonathan arrossendo e come quest'ultimo faccia la medesima cosa incantandosi.
Osservano Steven far ridere l'intera tavolata.
Alec evitare la sguardo di un eccentrico Magnus, finalmente tornato a scuola, che, invece, fa di tutto per incrociarlo, quello sguardo.
Jace sorride, è sicuro che tra i due sia accaduto qualcosa. Non vede l'ora di saperne di più.
Alec non gli ha mai detto esplicitamente di essere gay, ma sa bene che il suo migliore amico è a conoscenza di questo particolare. Tra di loro non c'è bisogno di dirsele, certe cose.
Un po' come tra Cam e Clary.
Ma li osservano anche quando si perdono a guardare le due sedie vuote, in cui, solitamente, loro due sedevano.
Li vedono assumere un'aria malinconica che non gli si addice.
E si arrabbiano, si arrabbiano con loro stessi, perché, nonostante cerchino di evitargli dolore, riescono solo a farli soffrire ancora di più.
Hanno entrambi voglia di tornare indietro nel tempo.
Di tornare a quando gli unici problemi erano le continue occhiate dei loro compagni, che non riuscivamo a credere che la brillante, goffa artista nerd e l'arrogante e casanova capitano stessero insieme.
Occhiate che, in questa settimana, erano diventate ancora più insistenti.
Li sentono i commenti.
Sanno che tutti non fanno altro che confabulare su di loro, ogni qualvolta passano per i corridoi, ipotizzando le più grandi assurdità sulla loro rottura.
«A quanto pare la Morgenstern è incinta, ma Jace non vuole il bambino», mormora una ragazza.
«Oh, secondo me, invece, Jace si è semplicemente scocciato, sappiamo tutti come è fatto», ipotizza un'altra.
«Ragazze, era tutta una scommessa, una volta portata a letto l'avrebbe lasciata per tornare con me».

Non è difficile capire da chi proviene quest'ultimo commento.Clary, sentendolo, si blocca, rischiando di far cadere i libri che tiene tra le braccia.

Per un attimo, solo un attimo, crede che sia vero.

Ma lei non è andata a letto con Jace.Non avrebbe senso, vero?
Infondo, però, Jace non si era ancora arreso. Che tutto ciò fosse vero?
«E come mai non sta ancora con te, Aline?», domanda allora una terza ragazza del secondo anno, facendo boccheggiare la reginetta che, non sapendo come ribattere, si allontana tutta impettita.
E Clary sorride, battendo mentalmente il cinque a quella biondina, per poi tornare a dirigersi verso l'aula di arte.
Si blocca quando un compagno di corso le comunica l'assenza del prof, motivo per il quale avrebbero anticipato il corso successivo, nel loro caso quello di teatro.
Teatro.
Clary ci mette un secondo a realizzare: Jace ha teatro in quell'ora.
Annuisce leggermente, ancora scossa, per poi seguire Tim dall'altro lato della scuola. Non è pronta a rivederlo. Si perde per un attimo nei suoi pensieri.
Il corso di teatro.
Aveva impiegato due giorni per convincere Jace ad iscriversi. Sarebbe stato un modo per avere altre lezioni in comune. Il corso prevedeva, infatti, due lezioni settimanali in classe e due lezioni di tre ore durante il pomeriggio. La coppia c'era rimasta malissimo quando aveva scoperto che durante le lezioni mattutine non sarebbero stati insieme, dato che erano divisi secondo i buchi di ogni studente.
Sorride tristemente, una settimana prima avrebbe fatto salti di gioia. Raggiunge insieme a Tim il teatro.
Prende un respiro profondo.

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