Sento qualcosa solleticarmi la guancia. Agito leggermente la testa per essere lasciata in pace. Il messaggio non viene colto perché, neanche due secondi dopo, percepisco di nuovo una pressione sulla guancia destra. Scocciata tiro le coperte sopra la mia testa, mugolando leggermente. Perché non posso continuare a dormire? Stavo facendo un sogno bellissimo: mi trovavo difronte la casa di marzapane della strega cattiva che mi regalava la sua casa. Già potevo sentire il sapore delle splendide finestra di cioccolato bianco!
Sento una risata e, pochi secondi dopo, qualcuno si appoggia sul letto, facendo abbassare il materasso. Tiro ancora di più le coperte. Non è ancora suonata la sveglia e John non mi ha già aggredito a causa del ritardo quindi perché non posso tornare a dormire? In più ieri devo essere andata a dormire tardi dopo l'appunta- Tolgo le coperte dal mio corpo e mi metto a sedere di scatto. Per la fretta, però, colpisco qualcosa. La mia testa scatta a sinistra e mi rendo conto di aver colpito Jace.
«Oh mio Dio, scusa!»
Lui mugola leggermente coprendosi un occhio con la mano. «Non preoccuparti», mi risponde con voce ovattata.
Preoccupata mi avvicino a lui, per quanto mi è possibile, a causa del groviglio di coperte in cui sono incastrata. «Davvero, non volevo. Ti sei fatto male?», gli domando apprensiva.
«Niente di grave».
Toglie la mano dall'occhio e strabuzzo gli occhi: il suo zigomo sta diventando leggermente viola.
Ma perché devo sempre fare casini!?
«Me lo chiedo anche io da 17 anni a questa parte...»
Non è proprio il momento, coscienza!
Mi mordo il labbro. «Forse è meglio se ci metti del ghiaccio»
Spalanca gli occhi per poi fare una smorfia di dolore. «È così grave?»
Non so cosa rispondere.
Fa un'altra smorfia e si alza, avvicinandosi all'armadio. Apre un'anta che scopro contenere uno specchio e osserva il viso.
Solo ora mi rendo conto che indossa solo i boxer e subito sento le guance calde. Mi alzo dal letto, dopo essere finalmente riuscita a liberarmi delle coperte e, leggermente imbarazzata, mi avvicino a lui.
«Se ci metti del ghiaccio subito dovrebbe sgonfiarsi in fretta»
Prova a toccare lo zigomo ma contrae il viso per i dolore. Avvicino una mano al suo viso lentamente. «Posso?», gli domando.
Annuisce, così, delicatamente, appoggio i polpastrelli sul suo zigomo. La pelle è dura, leggermente gonfia e più calda. Mi sorprendo, però, della sua morbidezza. Avete presente come è liscia la pelle di un bambino? Ecco, la pelle di Jace sembra proprio quella di un neonato. Sento Jace sospirare leggermente e, convinta di avergli fatto male, tolgo velocemente la mano.
«Scusa, non volevo farti male»
Dannazione, perché sembro una stupida ragazzina di 13 anni?
«Non me ne hai fa-», inizia, ma viene interrotto dalla suoneria di una sveglia. Velocemente si allontana per spegnerla.
«Mi sa che è tardi, tra meno di un'ora dobbiamo essere a scuola e tu devi passare a casa a cambiarti.»
Mi sbatto mentalmente una mano sulla fronte. Ecco il motivo del mio improvviso scatto!
«Cavolo! Si può sapere che ci faccio ancora qui!? Mamma sarà preoccupatissima, per non parlare di John e Luke. Mi metteranno in punizio-»Le labbra di Jace sulle mie mi fanno fermare, per fortuna. Alcune volte divento davvero logorroica.
Assaporo questo lento bacio. Wow, non potevo chiedere buon giorno migliore.
«Ho avvertito io tuo fratello», mi tranquillizza una volta staccatosi dalle mie labbra.
Rilascio un sospiro di sollievo. «Per fortuna», rispondo sussurrando.
«Già», mi guarda titubante, mordendosi il labbro, come se volesse dire qualcosa ma non ne fosse sicuro.
Prende un respiro per poi guardarmi negli occhi, con una finta sicurezza, che so nascondere una forte ansia - ho imparato a conoscerlo-. «Sai, ho dormito davvero bene con te»
Mentre lo dice è come se si liberasse di un peso. Non riesco a credere alle sue parole. Già, per voi può essere una cosa normale, ma mi ha confessato che per lui dormire con qualcuno è davvero una cosa complicata, anche se ora che ci penso questa non è la prima volta che lo facciamo.
«Anche io», rispondo sorridendo.
Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, prima che la porta della camera di Jace si apra velocemente facendoci allontanare di scatto.
«Jace, ti sei alza- oh ciao, Clary!», mi saluta sorpreso de confuso Stephen.
«Salve, Stephen», ricambio imbarazzata dal suo sguardo perforante.
Dannati occhi azzurri!
«Solo quelli?»
Hai ragione coscienza, è uno degli uomini più belli che io abbia mai visto...
«Okay, papà, sono sveglio. Ci finiamo di preparare e poi scendiamo. Due minuti», cerca di congedarlo Jace.
Stephen alterna qualche occhiata tra me e il figlio prima di spostare lo sguardo su quest'ultimo e annuire. «D'accordo. Ci vediamo giù, ragazzi».
Jace si rigira verso di me. «Allora, ci prepariamo?»
Mezz'ora dopo posso finalmente dire di sentirmi completamente sveglia.
Jace si è preparato per primo e deve essere già giù. Io, invece, ci ho messo un po' di più. Avevo bisogno di un po' di tempo per pensare, soprattutto dopo ciò che ho realizzato ieri. La doccia ha fatto al caso mio.
Mi rendo conto che non era solo una divagazione dovuta al sonno. No. Ciò che provo per lui è reale, vero, unico. Irrimediabile. Ogni volta che lo guardo i battiti del cuore aumentano, le farfalle sbocciano, la testa si perde in pensieri inerenti a lui. Mi rimbambisco. Ma questa sensazione mi piace, perché mi fa sentire viva, reale, importante in qualche modo.
Non so se lui ricambia già i miei sentimenti, o se mai lo farà. So solo che, quando sto con lui, tutti i problemi sembrano sparire. Tutto è più colorato, luminoso, acceso. Fresco. Come il suo bagno schiuma al mango, il cui odore avvolge ancora il mio corpo, ricordandomi lui.
Infilo un pantalone da tuta e una maglietta della puma nera che mi ha prestato, prima di allacciare le scarpe e raggiungere gli altri di sotto.
«Buongiorno», esclamo entrando in cucina.
«Buongiorno», risponde Amatis con un sorriso, lo stesso fa Stephen.
«Buongiorno, vedo che la mia maglietta ti sta bene», ammicca Jace.
«Sì, quasi meglio che al proprietario, non credi?», lo stuzzicavo.
«Mmm, non so, credo che vincerebbe lui. Sai, ha corrotto la giuria», fa finta di rattristarsi.
«Oh, adesso si spiega»
«Allora, Clary, ti va bene una fetta di pane e nutella per colazione? O preferisci qualcosa di più salutare. Posso prepararti ciò che vuoi», mi domanda Amatis. Ho già l'acquolina in bocca.
«Oh, Amatis, non sai in che guaio ti sei cacciata.», borbotta sconsolato Jace, con tono melodrammatico.
«Ma stai zitto!», gli do uno schiaffato dietro al collo. «Pane e nutella andrà più che bene», sorrido alla mia vecchia zia.
Beh, questa giornata non è iniziata tanto male...
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Città Dei Mondani || Clace (Prima versione)
FanfictionCompleta 13-06-2016/26-01-2019 Quando il nuovo anno inizia, Clary tutto si aspetta meno che andare a sbattere contro Jace Herondale, uno dei ragazzi più belli della scuola, né si aspetta che quello stesso ragazzo, amico del fratello, si interessi a...