Capitolo 26

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Pov Clary

Camille, ieri sera, alla fine, è rimasta a dormire da me.

Mi è mancata, mi è mancata come l'aria.

Lei, per me, è sempre stata la sorella che non ho mai avuto. È solare, divertente, sarcastica. Acida, spesso permalosa, in certe situazioni paurosa - dovete sentire le urla che fa quando vede un ragno!-, delle volte isterica, altre dolce come un pasticcino, il più delle volte logorroica - se inizia a parlare non la smette più!-. Ma è anche leale, sincera, la migliore confortatrice al mondo. Il suo spirito di avventura, il più delle volte, ci ha fatto finire nei guai, ma, andiamo, ne è valsa la pena - soprattutto quella volta in campeggio che abbiamo tinto di blu i baffi bianchi del prof!-. Non cambierei nulla di lei, perché è perfetta così. Con i suoi malumori mattutini e i suoi commenti fuori luogo. Anche se, delle volte, la prenderei a schiaffi per il suo orgoglio e per il suo spirito vendicativo, nonostante siano tratti che ci accomunano. In questi anni la sua mancanza si è fatta sentire. Si è fatta sentire a scuola, quando non avevo più nessuno con cui fare scherzi. Si è fatta sentire a casa, quando nessuno era pronto a mangiare con me il pollo fritto. Si è fatta sentire durante i pigiama party, quando le sue battute - pessime e spesso fuori luogo - che ci facevano scoppiare a ridere non c'erano più. Si è fatta sentire in palestra, quando nessuno si lamentava più per quanto fosse pesante il tapis roulant. Oppure quando non potevo più udire le sue urla isteriche alla vista degli "schifosi mostri pelosi", come amava definire i ragni. Si è fatta sentire sempre. Ogni giorno. Ogni volta che lei non era lì. Con me. E, adesso, sapere che, finalmente, starà di nuovo con me, che potrò tornare a condividere con lei la mia vita mi rende..felice. Ieri sera, davanti ad un buon te ai frutti di bosco - il nostro preferito-, le ho raccontato tutto ciò che è accaduto in questi tre anni. Parlarle di Sebastian non è stato semplice, ad entrambe sono scese delle lacrime, ma, dopo, mi sono sentita libera, come se, raccontandoglielo, il peso che portavo si fosse diviso in due. Poi, gli ho parlato di Jace. Di come, in pochissimo tempo, sia diventato essenziale per me. Gli ho raccontato di quando gli sono finita addosso, il primo giorno di scuola, del fatto che all'inizio lo trovassi insopportabile, ma di come, invece, mi abbia confortato palestra, quando il ricordo di mio padre mi aveva preso la mente. Quello, forse, è stato il momento in cui ho capito che quel suo atteggiamento da duro era, in realtà, una maschera e che sotto nascondeva molto di più. Quando, poi, sono arrivata alla parte del bacio, ha esultato peggio di Izzy! Ancora mi chiedo perché le amiche più disagiate capitano tutte a me! a proposito di Izzy, dopo dovrò chiederle tutti i particolari dell'appuntamento con Simon. Quel messaggio era troppo sbrigativo!

Adesso, siano davanti la scuola. Solo stamattina Camille si è ricordata che, oggi, avrebbe dovuto iniziare anche lei la scuola qui e, con la solita iperattività che la caratterizza, mi ha buttato giù dal letto alle sei. Un'ora dopo eravamo già pronte per passare da casa sua, per fortuna lei era venuta con la moto altrimenti non avrei fatto in tempo. Rivedere i suoi genitori, Miriam e Trevor, mi ha fatto davvero tanto piacere. Per me, sono sempre stati come dei secondi genitori. Ho passato talmente tanto tempo a casa loro da conoscerla perfettamente, un po' come Camille con casa mia. Molte volte, in questi tre anni, sono passata davanti la loro casa e vedere il loro giardino senza il solito barbecue pronto vicino il portico o la casetta di Scooby, la piccola barboncina, vuota, era per me un colpo al cuore. Anche Scooby mi ha riconosciuto subito, venendomi a fare le feste insieme a Doo, la figlia. Dopotutto, Scooby è anche un po' il mio cane. Camille e io lo abbiamo trovato e salvato insieme. Non potrò mai dimenticare quando lo sentimmo guaire a Central Park e la trovammo dentro una cesta di vimini, avvolta in una copertina. Oppure quando gli facemmo il primo bagnato, anche se alla fine ci ritrovammo bagnate tutte e tre.

Volto lo sguardo verso la ragazza al mio fianco. È nervosa, ansiosa.

«Ehi, CamCam, stai calma. Andrà tutto bene. Infondo conosci la metà degli studenti già..», cerco di rassicurarla.

Città Dei Mondani || Clace (Prima versione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora