'La vita è un enorme malinteso'-(Henri-Frédéric Amiel)
Dopo quella sera, passare una serata insieme è diventata quasi una routine. Da due settimane a questa parte John e io abbiamo smesso di preoccuparci di non invitare i nostri amici lo stesso giorno e siamo diventati come un grande gruppo di amici.
Non posso negare, però, che la vicinanza di Jace mi destabilizza. Ogni volta che mi si avvicina, il mio cuore salta un battito e mi sento inesorabilmente attratta da lui, come se fosse il polo opposto al mio, come se qualcosa mi spingesse a stargli più vicina.
Quando il campanello suona, segno che il nostro sushi è arrivato, mi alzo dalla mia poltrona per andare ad aprire.
«Vado io», esclamo, mentre John e Alec continuano a cercare qualche film da vedere.
«I soldi sono sul mobile dell'ingresso», mi ricorda mio fratello.
Sospiro e, una volta preso il sushi, torno in sala, mentre Alec mi avvisa che hanno optato per un horror, nonostante le ragazze siano contrarie.
Alzo gli occhi al cielo. Nulla di nuovo. Oramai guardiamo soltanto horror, thriller, film d'azione. Non che mi dispiaccia e ormai ci stanno facendo l'abitudine anche le mie amiche, nonostante sobbalzino ancora alle scene un po' cruente.
Dopo neanche un'ora dall'inizio, capisco che il film, di horror, non ha nulla. Dove sono le scene piene di sangue, urla, paura che ti fanno tenere lo sguardo fisso sullo schermo per non perdere nessun dettaglio?
Sbuffo all'ennesima decapitazione palesemente finta, mentre i miei amici sobbalzano.
Trattengo una risata vedendo come Izzy abbia la testa schiacciata sul petto di Simon, che è quasi più spaventato di lei. Anche Maia è praticamente sopra Jordan, un altro amico di Alec, nonché mio dalle medie.
Jace, come me, non è affatto impaurito, anzi, alcune volte ridiamo anche per l'assurdità delle scene.
Persino un bambino di 5 anni capirebbe che sono finte. Registi migliori, no?
«Ma stiamo scherzando! Se vieni pugnalato allo stomaco di certo il sangue non finisce dietro il muro!», borbotto io.
«Concordo e poi non è neanche spaventoso», mi risponde Jace, seduto proprio affianco a me.
Quando il film finisce ci alziamo stiracchiandoci.
«Che ne dite se restate a dormire qui? È quasi l'una e domani è sabato», propone John e tutti sono d'accordo.
Ci dividiamo le stanze per dormire e alle due, dopo un'ora passata a chiacchierare, ci dirigiamo al piano di sopra per dormire.
Sto per entrare nella mia stanza, quando sento afferrarmi il polso.
Mi giro trovandomi davanti i due occhi oro che da più di un mese a questa parte mi ossessionano.
Deglutisco. «Jace, ti serve qualcosa?»
Mi lascia il polso e sento come dei brividi irradiarmi da dove mi ha toccato. Non mi era mai capitato.
«No. Volevo sapere come stavi», mi risponde impacciato, passandosi una mano sulla nuca.
Sembra nervoso, quasi imbarazzato.
«Beh, bene. Perché?», rispondo abbassando lo sguardo e vorrei davvero che fosse così.
«Già, beh, ie-ieri», inizia a balbettare, prima di sospirare. «John mi ha detto che tua madre è partita per degli accertamenti a Washington.»
Dovevo immaginare che John glielo avrebbe detto.
Purtroppo, nelle ultime settimane, mamma ha iniziato a perdere e peso e a soffrire di giramenti di testa così, prima dell'operazione di rimozione dell'utero che dovrà subire tra altre due settimane, gli hanno consigliato di fare dei controlli e ha deciso di fargli a Washington, dove lavora il chirurgo che la opererà.
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Città Dei Mondani || Clace (Prima versione)
FanficCompleta 13-06-2016/26-01-2019 Quando il nuovo anno inizia, Clary tutto si aspetta meno che andare a sbattere contro Jace Herondale, uno dei ragazzi più belli della scuola, né si aspetta che quello stesso ragazzo, amico del fratello, si interessi a...