Arrivò l'8 dicembre e la città si riempì, inaspettatamente, del Natale.
Mi sorpresi, ancora a mezze maniche, a guardare le decorazioni all'interno delle vetrine, nei principali Mall, in strada. Non mi sarei mai aspettata una simile atmosfera, non in un paese arabo che, per definizione, non dovrebbe festeggiare il Natale. Ma, in quel di Dubai, metropoli dai mille volti, quella festività rappresentava il consumismo dei paesi occidentali, il turismo, l'opulenza. La città se ne nutriva e ne era, in maniera alquanto innaturale, assoggettata.
Le temperature avevano iniziato a calare: la sera era necessaria, almeno per me che avevo sempre sofferto molto il freddo, una felpa leggera o una giacca a vento. Di giorno, invece, era ancora possibile andare a mare e, anzi, le spiagge erano affollatissime di turisti che, approfittando delle temperature ancora miti, venivano a trovare sollievo dai gelidi inverni dei loro paesi. Italiani, tedeschi, scandinavi: la città era, ancor più che nei mesi precedenti, un mix di culture e colori che mi stupiva, a tratti mi rallegrava, a volte mi dava conferma delle stravaganze e contraddizioni di quel mondo, così aperto alla diversità e allo stesso tempo così retrogrado.
Fui colta da una profonda malinconia.
Per la prima volta, da quando ero arrivata a Dubai, mi mancava l'Italia, mi mancava mia madre. Non che fino a quel momento fossi stata immune al magone che, di tanto in tanto, ripensando a lei, al suo viso, mi faceva scendere una lacrima solitaria che subito mi obbligavo ad asciugare per evitare che quel senso di vuoto mi condizionasse, solo che adesso la avvertivo come un'esigenza fisiologica, un'attrazione fortissima che mi avrebbe fatto partire, se avessi potuto, in quello stesso momento per raggiungerla, per passare qualche giorno con lei. Avevo programmato delle ferie dopo capodanno, avevo già prenotato i biglietti aerei, sarei tornata per una settimana. Dovevo solo resistere un altro po'.«Guarda, Barbara. Che ne dici di quelle palle di Natale?»
Ero con Alessandro, passeggiavamo guardando i negozi al Dubai Mall. Visti da fuori dovevamo sembrare una coppia felice, spensierata, come tante altre. Si era perfettamente ripreso da quel brutto spavento della settimana precedente: una piccola cicatrice e qualche punto di sutura erano gli unici ricordi di quella giornata terribile. La vicinanza con me sembrava rinfrancarlo, come una panacea. I suoi occhi, le sue espressioni, i suoi sorrisi, sembravano tornati quelli intensi e vivi di un paio di mesi prima. La nostra intesa, che pure era stata forte durante l'altalenarsi del nostro rapporto, sembrava aver raggiunto un nuovo livello. Bastava uno sguardo, un gesto, e io capivo subito quello che voleva dirmi. Un minimo accenno da parte mia e lui, a sua volta, si accendeva, afferrando il flusso dei miei pensieri, facendolo suo.La sera prima avevamo fatto l'amore.
Ci eravamo baciati a lungo, a casa sua, mi ero stretta forte sul suo petto, il mio corpo si era nutrito del suo tocco, l'aveva bramato sempre di più.
«Sognavo da tanto questo momento» mi aveva detto mentre, dolcemente, aveva lasciato scivolare le mani sempre più giù, fino alla fonte del mio piacere «non ho mai smesso di sognarlo, di sognarti».
«Ti amo» gli avevo risposto e, per un attimo, ero rimasta traumatizzata dalle parole che io stessa avevo pronunciato con così tanta naturalezza.Amore: un sentimento difficile da definire ma che, quella volta, mi sembrava quasi di afferrare, di sfiorare con le dita, pur non riuscendo ancora a stringerlo a piene mani, vittima dei dubbi e delle angosce che mi circondavano senza mai abbandonarmi. Era come se stessi scavando, in maniera inedita, nelle profondità di me stessa, come se mi stessi guardando fin nelle viscere, ridimensionando tutto ciò che avevo vissuto prima, tutte le mie esperienze precedenti, in virtù di quel nuovo punto di riferimento. Sentirmi così vicina a quell'obiettivo mi dava speranza, mi accendeva il cuore, ma allo stesso tempo mi terrorizzava, insinuando in me la terribile paura di stare commettendo l'ennesimo errore, di subire una nuova, mortale, ferita.
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La rosa del deserto
Romance(COMPLETA) Barbara è una ragazza come tante altre, appena laureata, piena di sogni e speranze. Accetta di volare a Dubai per uno stage lavorativo che la porterà a scoprire se stessa, a trovare l'amore e a far fronte ad un mondo culturalmente così lo...