Erano passati tre giorni da quando la Discordia era atterrata su Grinda.
Per tutto il tempo, Briya non era riuscita a rilassarsi perché le sembrava che l'umore di tutto l'equipaggio fosse tendente al nero assoluto. Li sentiva sussurrare o era solo una sua impressione? Non aveva idea se il fatto che avessero ricevuto l'ordine di non sbarcare e quindi costringerli a rimanere in uno spazio ristretto la stava facendo impazzire. Laera aveva provato a spiegarle che lei non doveva restare a bordo per forza, ma era stato come parlare a un muro: Briya, presa dai suoi dubbi, non dava ascolto a nessuno.
Forse avevano sbagliato a prendere quella deviazione: sapeva che Laera aveva parlato in senato e direttamente con il sovrano, sapeva che una decisione del genere non sarebbe stata presa in un secondo.
La politica aveva bisogno di tempo. E alla Discordia era proprio quello a mancare.
Non avevano avuto comunicazioni dall'Olavia, ma era certa che la situazione non si sarebbe volta a loro vantaggio se la sosta su Grinda si fosse prolungata così tanto.
La Discordia era stata sistemata in una pista non usata dello spazioporto, con la prua rivolta verso l'interno. Briya strinse il cappello tra le mani, guardando fuori: le strutture apparivano lontane, caratterizzate solo dalle grandi vetrate illuminate. Si aspettava un mondo diverso su Grinda, più vicino alle fiabe che al resto della galassia. Aveva visto poco quando era scesa con Laera, captando quel minimo indispensabile che le aveva fatto venire il dubbio che in realtà il pianeta non rispecchiasse le dicerie. Bello e appariscente, sì, ma estremamente volubile.
Era da sola sul ponte di comando, immersa nel silenzio della nave e la cosa che la inquietava: soltanto il ronzio dei tubi del sistema di areazione si sentiva in sottofondo, ma non prestava più attenzione a quel rumore visto che era diventato così costante nella sua vita.
Mai come in quel momento si sentiva tanto spaventata - nemmeno quando aveva lasciato Marte sapendo di andare incontro all'ignoto, l'ansia l'aveva stretta così tanto. Forse allora era stata la giovinezza ad accecarla.
Abbassò lo sguardo, fissando le punte delle calzature nere, indossate senza stringere i lacci. Era certa che il fallimento l'avrebbe portata a morire con una condanna - fine indegna, ma proporzionale alla scelta che aveva fatto.
Per l'intera Proxima Hemithea lei era una criminale, una ricercata.
La Mano Scarlatta, poi, voleva la sua testa così come lei aveva richiesto quelle degli Affiliati fino a poco tempo prima.
I ruoli si erano invertiti all'improvviso, come se l'intera galassia fosse stata colpita da un'onda anomala. Strinse i pugni: da quanto la Mano Scarlatta aveva contatti con la Confederazione per ribaltare la situazione?
Tornò a guardare fuori, dicendosi che piangersi addosso non avrebbe portato a nulla. Lo spazioporto di Grinda tornò ad occupare il suo campo visivo: ai lati delle piste lampeggiavano luci di vari colori, indicanti distanze regolari. Seguì con lo sguardo una nave eseguire le operazioni di rullaggio per poter eseguire il decollo: non riusciva a distinguere le insegne, ma invidiava l'equipaggio, libero di ripartire.
Le navi atterravano e decollavano a intervalli regolari e non c'era momento del giorno o della notte in cui quella precisa tabella di marcia non fosse rispettata: aveva iniziato a imparare quale fosse, continuando a osservare il mondo esterno durante i momenti morti che era costretta a rispettare. Solo la Discordia era in stallo, sistemata in linea d'aria con la torre di controllo che svettava in lontananza con il fusto dipinto con quadrati bianchi e rossi e la sala di gestione sulla sommità. Era uno spazio circolare, il cui perimetro era costituito da grandi vetrate e, complice la rifrazione, sembravano brillare. Sembrava quasi in prossimità della capitale, di cui si vedevano le cime degli edifici più alti. In realtà, era vicina alla rete che delimitava l'estensione dello spazioporto mentre la città era molto più distante e Briya se n'era resa conto solo quando ci era andata con Laera.
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Discordia
Science FictionStardust Saga I La galassia Proxima Hemithea è il teatro di guerra tra la Confederazione delle Venti Stelle e il Patto della Frontiera, un conflitto nato dalla differenza di ideali tra le due fazioni. Il rapimento di Laera Breckett durante una miss...