Capitolo 5

113 15 68
                                    

«Scoprire la verità? Grazie tante! Qualche volta mi chiedo come tu sia in grado di comandare un'intera flotta se l'unica cosa che riesci a dire è un'ovvietà» sbottò Briya lanciando la tazza nel cestino.

«Modera i toni, Anderz. Per quanto il consiglio ti abbia concesso i pieni poteri e la facoltà di non rispondere ai miei ordini, rimani comunque tra i miei sottoposti, che ti piaccia o no».

Briya aggrottò la fronte, serrando le labbra fino a ridurle a una fessura. «Non credo ti convenga sfidarmi, Edam».

«Mi sembra che tu sia quella che non si rassegna davanti all'evidenza. Accetta il fatto che ci sia io al comando e non tu. Potresti passare dalla parte del torto a continuare con questo atteggiamento».

«Volevi offrirmi un caffè oppure offese gratuite?»

Edam si portò le mani sulle tempie, massaggiandole appena. «Non è che...»

Bryia lo interruppe. «So benissimo che siamo in guerra con la Confederazione, ma so - e sai - anche che la Discordia è meglio lasciarla come jolly. Non è un'insubordinazione la mia: di volta in volta valuteremo gli ordini dell'Olavia. Qualcuno a coprire la fuga fa sempre comodo, vero?»

Edam sospirò, colpito in pieno. Il rifiutarsi di eseguire degli ordini da parte della Discordia aveva salvato la situazione in più di una volta. Le sue azioni erano imprevedibili, un po' come quelle del suo comandante.

«Vero» ammise quello. «Ma fa sempre bene ricordarti un paio di cose» aggiunse picchiettando il proprio indice sulla fronte dell'altra. Briya scostò la mano con un gesto fin troppo delicato secondo lei.

«Le so queste cose, non sono una novellina. Comando la Discordia».

«È quello che dici anche ai tuoi avversari quando ti trovi faccia a faccia con loro?»

Briya scrollò le spalle. «Alla Confederazione lo dico in ben altro modo: distruggo le navi. Su Kiwei non ho avuto modo di instaurare un dialogo pacifico. Ho ammazzato uno e seminato altri due dato che...»

«Dato che la fuga, in mancanza di altre opzioni, rimane la più onorevole» concluse lui.

«Esatto. Ma il nostro obbiettivo era trovare la Breckett».

«Avevo intenzione di passare dall'ospedale dopo. Vuoi venire anche tu? Alla fin fine mi sembrate legate voi due».

«Hai parlato con BIT?»

«Ha mandato un file in cui diceva che avete studiato insieme e che progettavate di trasferirvi... anche se la cosa mi sembra strana».

«Uno, io vengo dalla Terra e non avevo una famiglia importante là. Lei è di Grinda, discendente di una delle casate più nobili dell'intera Proxima Hemithea. Due, l'unica cosa che ci lega è l'astio. Tre, BIT dovrebbe fare il giornalista o il commediografo piuttosto che il capotecnico della Discordia».

«Comunque credo che ti faccia piacere la decisione del Consiglio presa mentre la Discordia era in fase di rientro».

«Ti mandano finalmente in ferie perpetue?»

Edam scoppiò a ridere. «La protezione della Breckett è stata affidata alla Discordia, altro motivo per cui hai i pieni poteri decisionali. Verrà a bordo con voi».

«Per far che?» chiese Briya sul punto di ammazzare seduta stante Edam, che pure sorrideva con fare bastardo.

«Sappiamo quanto la Discordia sia imprevedibile nel trattare, quindi una mano autorevole in più potrebbe servirvi».

«Che cosa?» sibilò Briya aggrottando la fronte. «Ce la siamo sempre cavata da soli».

«Avete rischiato di far saltare più di un accordo di tregua con la Confederazione. Non è una buona idea lasciarvi troppo potere, ecco perché è stata una decisione presa senza di te».

DiscordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora