Gav.
Fu come ricevere un altro pugno al petto per Julyen. Era sicuro sarebbe andato tutto bene, era certo che non avrebbe rischiato - non per il momento, per lo meno.
La verità non doveva venire fuori: aveva sempre programmato tutto, com'era possibile che la Anderz fosse venuta a sapere di lui?
«Cosa…» mormorò voltandosi. Sentiva le parole raschiargli la gola, parevano spilli. Non era nelle condizioni di affrontare Briya. Ed era certo che lei lo sapeva, che avrebbe sfruttato quel vantaggio per farlo fuori, come credeva convenisse per i traditori come lui.
Julyen si era irrigidito, ignorando il dolore mentre stringeva il bordo del lavandino, facendo diventare più chiara la pelle delle nocche mentre aspettava che Briya parlasse.
«Non è il momento di giocare».
Risuonava troppo calma la sua voce e Julyen non sapeva dire cosa significasse: conosceva ciò che sia sulla Discordia sia su Kiaphis dicevano su Briya, sapeva quanto poco bastasse a farle perdere la pazienza e mettere mano alla prima arma che le capitasse sotto mano.
Tutti ricordavano la fine - indegna - che aveva riservato al primo ufficiale, colpevole di averle fatto rischiare la vita su un pianeta.
L'aveva vista alle prese con BIT, quelle minacce che, se il robot non fosse davvero servito alla Discordia sarebbero state attuate senza problemi.
Eppure, ancora non aveva messo mano alla pistola.
Avrebbe avuto tutte le ragioni per ucciderlo seduta stante: portava il marchio della Mano Scarlatta sul collo, il cognome lasciava pochi dubbi riguardo a chi fosse legato, si era avvalso di documenti falsi, aveva mentito a tutti ed era pronto a tradire di nuovo, a macchiarsi di quell'ora che Briya tanto odiava. Ingoiò a vuoto, cercando di voltarsi verso di lei: doveva fronteggiarla nonostante non fosse nelle condizioni per farlo. L'impatto con il pavimento fu più doloroso del previsto: la mano aveva ceduto, le gambe non l'avevano retto e le piastrelle a metà tra l'arancio e il marrone del pavimento gli erano comparse davanti agli occhi in pochi istanti. Strinse i pugni alzando appena lo sguardo quando sentì i passi di Briya avvicinarsi e fermarsi vicino a lui.
«Perché non mi hai fatto fuori?» le chiese non appena la stretta delle mani di Briya si allontanò dalle sue braccia. Era certo che avrebbe chiuso la faccenda lì, invece l'aveva aiutato a raggiungere il letto.
Lei rimase immobile, con le braccia tese lungo il corpo. «Voglio accertarmi della verità».
«Come… come avete fatto a trovarmi?»
«Non parlare, fuscello. Sei in una posizione tale che tutto ciò che dici potrebbe essere un palso fasso: non ho intenzione di transigere sulla giustizia che ti meriteresti, ma se proprio devi morire, preferisco ammazzati io come esempio di quel che non deve essere fatto» sibilò Briya in risposta. «Ma visto che ne sei tanto curioso, è presto detto: stavamo controllando i documenti di tutti. Ora che l'Armonia è quasi conclusa, la parte più lunga è inserire tutto nei nuovi database» spiegò velocemente, agitando la mano come per scacciare un insetto fastidioso. «Ci sono stati problemi sul tuo: al terzo tentativo andato male, è stato facile per i tecnici capire che c'era qualcosa che non andava e per me, risalire alla tua vera identità, è stato un attimo. Ma non preoccuparti, di questa faccenda lo sappiamo solo io e te: per loro non è stato altro che un problema del sistema. È una cosa che voglio risolvere personalmente». Julyen serrò le labbra, abbassando lo sguardo. «L'ultima cosa di cui ho bisogno adesso è uno scandalo: perdere il potere adesso significherebbe perdere la guerra e condannare Grinda a subire le pene della Confederazione delle Venti Stelle. Non è questo quel che voglio».
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Discordia
Science FictionStardust Saga I La galassia Proxima Hemithea è il teatro di guerra tra la Confederazione delle Venti Stelle e il Patto della Frontiera, un conflitto nato dalla differenza di ideali tra le due fazioni. Il rapimento di Laera Breckett durante una miss...