«Sono felice che abbiate accettato il mio invito».
«Vostra altezza, è sempre un onore essere invitati da voi. Non credo che potrei mai rifiutare» rispose Laera prima di soffiare appena sul liquido scuro contenuto dalla tazza bianca decorata in oro che Davian le aveva offerto.
«Mi spiace solo che la Anderz non si sia fermata. Avrei avuto piacere a conversare faccia a faccia con chi sta proseguendo su una strada senza uscita - almeno apparentemente» aggiunse il sovrano riempiendo la propria.
Laera si sistemò sulla sedia dallo schienale imbottito: non era la prima volta che si trovava a conversare con qualcuno dei nobili nella sala degli arazzi, ma quell'invito di Davian, fatto dal sovrano in persona con una discrezione che lei non si sarebbe mai aspettata, l'aveva messa quasi in allarme. Sapeva che quella sala era riservata a colloqui privati che, di solito, riguardavano fatti importanti.
Aveva trovato il sovrano in piedi davanti alla finestra, intento a guardare i giardini che si estendevano nei pressi di quell'ala. Quando Davian si era accorto della sua presenza, l'aveva invitata a entrare e Laera si era seduta, non senza aver lasciato vagare per poco lo sguardo sulle pareti coperte dagli arazzi - i più antichi di Grinda, tessuti con regole precise che ancora venivano tramandate all'interno degli artigiani che si occupavano di tesserli. Gli arazzi nella sala rappresentavano le scene più importanti della religione del pianeta che Laera aveva abbandonato negli anni passati fuori dalla bolla perfetta di Grinda, non sentendosi più protetta dagli dei che aveva venerato per quasi tutta la vita.
«Immagino che, vista l'incombenza di questo scontro con la Confederazione delle Venti Stelle, le stia più a cuore mettersi in contatto con le altre navi piuttosto che fare due chiacchiere con qualcuno che ha incontrato per la prima volta durante un discorso a dir poco coinvolgente. Briya non è la persona adatta a programmare le azioni... nemmeno la Discordia, ma non sarebbero dove sono oggi se fosse stato il contrario» rispose Laera puntando gli occhi sul sovrano.
«Intendete dire ricercati?»
«Non lo sono sempre stati dal punto di vista della Confederazione?»
«Gli equilibri sono cambiati. Non ci vorrà molto prima che la Confederazione venga a sapere dell'entrata in guerra di Grinda. Organizzare una flotta richiede tempo e spazio e noi non possiamo farlo in segreto. La Confederazione ha occhi ovunque, anche nelle zone che ritenevamo sicure perché in mano al Patto».
«Avete dato la vostra parola, tirarsi indietro ora è una follia. Perdereste credibilità, qualche nobile potrebbe accusarvi di doppio gioco e si sa, su Grinda per un sovrano è bene che abbia l'onore integro».
«I testi sacri sono ormai superati. Onore... c'è qualcuno che ancora si aggrappa a quello? Dovrebbe essere un concetto di tempi che non ci appartengono più».
«Il mondo è restio ad abbandonare i vecchi concetti. E lo sapete bene che Grinda non fa eccezione. Abbiamo costruito un paradiso su quelle regole e voi siete il primo sovrano che ha osato attraversare quel confine che avevamo tracciato. Non so come i nobili prenderanno questa decisione».
«E nessuno aveva mai osato parlare con questo tono a un re» le disse Davian. Laera sorrise appena, nascondendosi però dietro la tazza da cui bevve un sorso mentre il suo interlocutore riprendeva a parlare. «Sconfiggere la Confederazione sarebbe un grosso vantaggio per le nostre reti commerciali: non dovendo avere più a che fare con i dazi imposti da loro, potremmo guadagnare di più».
«Se rimane qualche pianeta dopo la guerra...» sussurrò Laera.
«Come?»
«Niente, niente di importante, vostra maestà».
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Discordia
Science FictionStardust Saga I La galassia Proxima Hemithea è il teatro di guerra tra la Confederazione delle Venti Stelle e il Patto della Frontiera, un conflitto nato dalla differenza di ideali tra le due fazioni. Il rapimento di Laera Breckett durante una miss...