Capitolo 24

35 6 12
                                    

«L'assemblea di Grinda ha preso una solenne decisione quest'oggi». La voce dell'oratore rimbombava nelle cuffie di Briya, anche se il traduttore automatico ogni tanto prendeva qualche granchio, il tono solenne rimaneva. Si imponeva di restare immobile, di non lasciar trasparire il suo nervosismo.

Dopo soli sette giorni dal loro atterraggio su Grinda - ore in cui le comunicazioni con l'Olavia erano state interrotte, non permettendo loro di sapere quali fossero le condizioni delle navi ribelli - avrebbero saputo se e come Grinda aveva intenzione di aiutarli. L'annuncio di Laera era stato una doccia d'acqua fredda per Briya: si era quasi abituata a non avere alcuna notizia dalla capitale, le era diventata familiare l'aria opprimente della Discordia e di quei pochi metri quadri che era permesso loro esplorare. Facevano i turni per prendere una boccata d'aria in modo da evitare di perdere qualche eventuale messaggio - continuavano a sperarci, anche se i sistemi di comunicazione tacevano. Qualcuno aveva scherzato dicendo che li avevano messi in prigione, ma forse la realtà non era molto distante dall'ironia.

Briya non sapeva dove posare lo sguardo: si sentiva un pesce fuor d'acqua, non capendo una parola di quel che veniva mormorato intorno a lei. La traduzione istantanea avveniva solo per i discorsi pronunciati davanti al microfono. Era stato solo uno a parlare mentre, dietro di lui, il re, seduto sul trono, osservava i presenti con sguardo attento. Briya lo aveva creduto più vecchio, era rimasta stupita nel vedere un uomo sui trenta, trentacinque anni sedersi sul trono. Laera era nella zona rialzata, in piedi alla sinistra del trono. Non c'era nessun altro a parte lei, il re e l'oratore.

Tutti gli altri si accalcavano nella sala delle udienze, a cui Briya aveva dato solo una rapida occhiata, senza curarsi dei dettagli architettonici.

Si sentiva solo soffocare: era circondata da alcuni politici e alti funzionari, si sentiva intrappolata tra i loro gomiti che sembravano colpirla da ogni punto.

L'aria, inoltre, era pesante, rendendole difficile respirare come voleva. Si sentiva inquieta, come se qualcosa di brutto dovesse succedere da un momento all'altro. Non aveva idea di cosa aspettarsi: Laera non le aveva detto niente, aveva evitato il discorso come se fosse la peggiore delle malattie. Forse nascondeva qualcosa o forse non sapeva neanche lei quale sarebbe stata la decisione di Grinda - forse voleva evitare di pensarci come tutti.

Briya strinse i pugni: sentiva lo sguardo di Laera fisso su di lei, ma non osava guardarla in faccia. Non riusciva a guardare nessuno in faccia: a tratti le pareva che i volti fossero indefiniti, inconsistenti e irreali.

Cercava di ricollegare il filo del discorso, ma le sembrava che tutto stesse diventando sfuocato intorno a lei. Come se fosse sul punto di svenire.

Spostò il peso da un piede all'altro, osservando il pavimento: la punta delle scarpe copriva una parte dei decori, ma avrebbe detto che sarebbero stati geometrici anche se la calca le impediva di avere una visione di insieme.

Il soffitto, al contrario, era decorato con stucchi rosa e dorati, sistemati in composizioni floreali. Un insieme orripilante, l'avrebbe definito.

Le sembrava che le parole diventassero sempre più incomprensibili, fino a diventare un rumore cacofonico. Briya si portò le mani alle orecchie, crollando in ginocchio mentre la folla si faceva sempre più pressante intorno a lei. Le sembrava anche che le loro facce svanissero, lasciando il posto a esseri senza sguardo che sembravano pronti a ucciderla.

Briya si tirò a sedere di scatto, dopo essersi svegliata di soprassalto. Tastò istintivamente il materasso accanto a lei, senza però sentire la presenza di Laera. Sbatté le mani, facendo accendere la luce nella cabina: era stato solo un incubo - l'ennesimo da quando erano atterrati. La possibilità di ricevere un "no" come risposta aveva alimentato i sogni più inquietanti che avesse mai fatto. Non si era mai sentita così vulnerabile come in quel momento.

DiscordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora