Capitolo 13

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Nonostante non capisca il motivo della domanda gli rispondo.

"Sì, ... È stata carina con me"

"Sì lo so, lei è sempre carina con tutti"
Dice a voce più bassa.

Segue un attimo di silenzio.

"Siediti qui" dice indicando una sedia vicino al suo letto. Faccio come dice e quando sono seduta lui si tira su per parlare meglio. Rabbrividisco ad avercelo di nuovo così vicino. Dopo aver passato quest'inferno insieme a lui, come farò ad andare avanti da sola? Spero solo che non si dimenticherà di me.

"Sai, qualsiasi altra ragazza se fosse stata qui mi avrebbe iniziato a bombardare di domande"

"Che domande?"

"Su Federica intendo" dice ridendo leggermente.

"Aaah" esclamo imbarazzata.

"Però saresti curiosa di sapere se stiamo ancora insieme vero?"

A questa domanda resto impietrita. Non me lo aspettavo e rimango qualche secondo senza dire nulla.

"Beh... io sono nata curiosa, comunque se state insieme mi fa solo piacere"

"Purtroppo no"

Daje

Cerco di contenere la sorpresa e l'entusiasmo ma, quando mi ricordo che non è un mio talento, abbasso la testa per evitare di farmi notare.

"Mi dispiace" dico dopo essermi ripresa dal momento di gloria.

"Non... Non andava"

"L'importante comunque è che siete ancora amici"

"Quello sì... Solo una cosa, anche se so che tu non lo faresti, meglio che per ora te lo tieni per te, per non creare altri casini"

"Certo... Tu come stai?" continuo cercando di cambiare discorso.

"Meglio di prima sicuramente, solo un po' intonito"

Il suo modo di parlare e di esprimersi mi fa diventare matta e la sua risposta mi causa una breve risatina.

"Lì ti fa male?"

"Sono ancora mezzo addormentato qua e non sento praticamente niente"

"Meno male" dico io.

"Senti piccolè"

Altro appellativo, altro brivido. Devo imparare a farci l'abitudine prima che diventi un ghiacciolo vivente.

"Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, non avrei mai voluto veramente"

"Ti ho già detto che è solo colpa del mostro"

"Che c'entra il mostro?

"Come che c'entra, ci ha solamente rapiti, derubati e poi non contento ti ha anche sparato"

"Aahh, tu dici quello, io mi credevo il cantante, che tra l'altro è anche amico mio ahahah"

Scoppiamo entrambi in una risata fragorosa che mi fa sentire al settimo cielo. Ridere di cuore con lui, dopo tante lacrime di gioia e di dolore, era la cosa che più desideravo.

"Hai ragione, è proprio un mostro quell'uomo" continua lui dopo essersi ricomposto.

"Ma... non me lo voglio immaginare quello che ha passato"

Ora invece predomina il silenzio.

"La sua storia, l'hai già raccontata a qualcuno?"

Scuoto la testa mentre vedo che i suoi tratti diventano più seri.

Si ama ciò che non si ha || UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora