Non faccio in tempo ha capire quello che sta per fare. Vedo soltanto la sua mano che da un momento all'altro si avvicina al mio viso e poi sento il suo pollice sfiorarmi la pelle appena sotto l'occhio, prima il sinistro e poi il destro. Mentre fa ciò e continua a cantare, mi guarda con un espressione serena e accenna anche un sorrisino, come se sapesse che sarebbe successo. I suoi occhi dicono: stai tranquilla, non è niente.
La sua grande mano tatuata mi reca sicurezza, oltre che stupore e ammirazione nel guardarla.
Subito dopo aver fatto ciò fa una leggera carezza sul mio viso, di passaggio da questo e il pianoforte. È strano come il suo gesto mi abbia tranquillizzata invece che il contrario. Il miei respiri sono ritornati profondi e li riesco finalmente a controllare, così anche il groppo si è spento e ritornato alla base.
Niccolò continua a cantare la canzone e io con lui, una volta che il pianto si spegne, non si riaccende.
È la cosa più bella che finora abbiamo fatto insieme, lo rifarei altre mille volte, fino all'infinito. E mille volte mi sentirei così, immensamente grata per quello che Niccolò sta facendo per me, che a sua volta è un modo per ringraziare ciò che io ho fatto per lui. È come un tira e molla, ma purtroppo non posso smettere di pensare che prima o poi una delle due parti cederà, tutto finirà. "E io mica voglio che finisca" ha detto lui. Ma diciamocelo, quanto potrebbe andare avanti una situazione del genere? Un ragazzo di ventitré anni che non crede nell'amicizia tra uomo e donna e una quindicenne che lo ama infinitamente, perché lui le ha da sempre portato ispirazione, anche se era lontano; poi un giorno all'improvviso le due anime si sono incontrate e subito sono state sottoposte ad una prova, che grazie ad una delle due è stata superata. Queste anime ora si sono rincontrare, per iniziativa di lui, che le voleva dire grazie, e poi? Una volta che avrà fatto tantissime cose per ringraziarla? Una volta che avrà conquistato del tutto il cuore della povera ragazza? Una volta che avranno passato parecchio tempo insieme e lei non riuscirà più a staccarsi da lui, ma sarà costretta a farlo? Perché Niccolò non è un ragazzo come gli altri, è diverso, non può permettersi certe cose. Più ci penso (sopra le note di Piccola stella) più non riesco a trovare una risposta alla sua affermazione sopracitata. Se non vuole che tutto ciò finisca, e non potrà essere amicizia, ma non potrà assolutamente nemmeno essere amore, cosa sarà? Niente. È questo che mi ha convinta che prima o poi finirà. È vero lui non si scorderà di me, né io di lui, ma anche se ora siamo vicini, siamo lo stesso lontani.
La canzone finisce e io mi riconnetto con il mondo dopo aver fatto questo lungo ragionamento. Ma basta ragionare.
Sofia avevi detto che la smettevi di realizzare, la devi smettere! Dice il diavolo sulla mia spalla sinistra.
Sofia se continuerai a non pensare a ciò che fai, ti farai solo del male, non ti affezionare così facilmente a lui, anche se pensi che lui sia il ragazzo migliore del mondo, anche lui può ferirti. Ribatte l'angelo alla mia destra.
"Allora?" dice svegliandomi di nuovo.
"Che ne dici di questa stanza ti piace?"
Dice sorridendo come se non fosse successo nulla.L'animaccia tua Niccolò.
"Sì è bellissima, mi piace proprio"
Dico guardandomi intorno, non riuscendo di nuovo a guardarlo negli occhi."Da qui nascono le mie canzoni"
"Ci sono appena un po' di premi" dico ironicamente.
"Beh questo è grazie a voi" afferma allundendo ai suoi fan.
Sorrido senza sapere che dire. Anche lui lo fa, ma dato che quello sguardo non lo reggo, i miei occhi vengono attratti come una calamita verso il pavimento, un semplice parchet come quello di casa mia.
Ogni cosa è bella qui, compreso quest'essere che ho davanti.
Appena si chiude l'argomento alleggia di nuovo il silenzio.
"Senti..." dice ad un certo punto.
"Basta parlare di me, parlami un po' di te"
Ah.
Questa domanda mi mette un po' sotto pressione, ma ci pensa lui a farmi parlare.
"Che scuola fai?" dice chiudendo il pianoforte e appoggiandovisi con il gomito.
"Il liceo classico, devo fare il secondo" dico un po' imbarazzata e lanciandogli solo rapide occhiate.
"Sei brava?"
"Sì, normale"
"Mh... Hai fratelli?"
Cos'è un interrogatorio?
"Sì due, due maschi" dico mostrandomi un po' scocciata.
"Uno più grande e uno più piccolo" preciso.
"Porella" dice ridendo e influenzandomi.
Guardo il cellulare per controllare ancora una volta l'ora. Manca solo mezz'ora alle sette.
"Tra mezz'ora dobbiamo andare" dico facendogli capire che sono un po' triste.
"Stai tranquilla, avremo modo di rivederci"
Annuisco ma dentro di me sorgono mille dubbi a quell'affermazione, nonostante io sia contentissima.
Perché dovremmo rivederci? Vederci per fare cosa? Cose da amici? Non siamo amici. Cose da fidanzati? Ma non siamo fidanzati.
Questo ragazzo mi confonde, più sto con lui più sorgono nella mia mente centinaia di domande, e nello stesso tempo mi dico che non devo riflettere, allora cosa sto facendo precisamente? Sto riflettendo. Decido di farlo ad alta voce, con lui, forse è la cosa giusta, ci siamo visti per parlare, ma per ora abbiamo conversato neanche venti minuti in tutto, abbiamo preso un gelato e abbiamo cantato. Vorrei sfruttare questa mezz'ora per aprirmi un po' di più su quello che è successo.
"Io sono felicissima ora, qui con te, come ti ho già detto"
Comincio guardando a terra, è più forte di me."Però penso, anzi sono convinta che starei meglio se non fosse successo niente, di certo tu staresti molto meglio"
"Certo, questo senza dubbio...ma ormai non ci possiamo fare niente" dice con voce convincente, capisco dal suo tono che vuole per forza convincermi, e questo un po' mi destabilizza.
"Se la vita ci ha fatto questo, perché dobbiamo pensare a come sarebbe dovuto andare?"
Il modo in cui si sta esprimendo è strano, sembra quasi severo, quindi mi porta a guardarlo finalmente negli occhi.
"Alla fine quello che è successo mi ha fatto conoscere una ragazza speciale"
Mi stai uccidendo.
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Ciao ragazzi come va? Spero bene, V. V. B 💘
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Si ama ciò che non si ha || Ultimo
FanfictionLui è davanti a me. Lo guardo. Mi guarda. Scoppio per la seconda volta a piangere. È più forte di me. Vedendomi così apre le braccia invitandomi ad un caldo abbraccio. Ora sono a pochi centimetri da Niccolò, ma in questo preciso istante due mani all...