Capitolo 21

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Torno in camera e prendo la mia decisione. Solamente Federica saprà dell' incontro con Nic. I miei genitori se lo venissero a sapere, soprattutto dopo la trovata di quel bastardo, non mi lascerebbero mai stare da sola con lui. Ma è troppo importante per me e non posso rinunciarvi. È dopodomani e non ho tempo da perdere, devo pianificare tutto ciò che ho da fare.

Per prima cosa scrivo a Federica.

"Fe ti devo dire una cosa molto importante"

È online e perciò risponde immediatamente.

"Oddio cosa?"

"Prometti che non lo dirai a nessuno, a nessuno capito?" mi raccomando io.

"Sì certo mi sta salendo l'ansia però"

"Sabato mi vedo con Niccolò" mando il messaggio immediatamente e senza pensarci due volte.

Dopo un minuto ancora nessuna risposta. Inizio a preoccuparmi.

"Fe?"

Poropororo poroporopo

Mi assicuro che la porta sia chiusa e mi spiaccico alla parete che si trova più in fondo alla stanza per evitare che nessuno mi senta. Poi rispondo.

"Fe?" sussuro.

"Sofi! .... Ma è vero?"

"Eh sì... Me lo ha chiesto lui su insta, ora ti mando le foto della chat"

"Oh mio dio, oh mio dio, oh mio dio"

Mi viene da ridere sotto i baffi.

"Stai calma,  ti va se oggi o domani ci vediamo così ti spiego tutto con calma?"

"Oggi non posso, facciamo domani"

"OK a domani"

"Mandami le foto ora!"

"Okok ciao"

Attacco e le mando gli screen della chat, compresa quella di stamattina.
Mi risponde con delle faccine stupite e io la anticipo: "Domani ti racconto tutto"

Subito dopo apro google e cerco "Parco Petroselli Roma". Provo a consultare google maps e nello stesso tempo inizia a salirmi l'ansia. Sono sempre stata incapace ad orientarmi e l'idea di dover raggiungere quel posto da sola mi fa letteralmente impazzire. Poi mi viene un idea.

Potrei chiamare un taxi.

A questo pensiero una nuova speranza inizia a maturare in me. Ma poi penso a loro, i miei genitori.

Cosa mi invento? Che cosa diamine gli dico? L'importante Sofia è mantenere la calma.

Dopo aver ritrovato il lume della ragione penso ad un'altra soluzione.

Potrei andare alla stazione dei Taxi di Termini e partire da là. Ho deciso. Faccio così. Ma i soldi dove li prendo? Quanto costerà il viaggio?

Controllo i soldi che ho tra i miei risparmi, solo 100 euro.

Penso che 50 mi basteranno, ma per essere sicura chiederò a mio padre altri 20 euro con qualche buona scusa.

Dopo aver sistemato anche questa faccenda, decido di rilassarmi vedendomi un film su netflix e cercando di pensare il meno possibile a lui e a quel che sarà. Mi sento il cervello scoppiare, ma non ci faccio più caso.

-

Sono le 20:00 e mi sveglio nel letto accorgendomi di essermi addormentata. Mi alzo e mi trasferisco dal letto al divano del salone. Lì trovo mio padre che è appena tornato dal lavoro e mi guarda con aria di compassione.
In questi giorni mi sembra che tutti mi considerino un orsetto triste, che soffre per quello che ha passato. Io invece mi sento forse più forte di prima. Riesco anche a trattenere sempre le lacrime, sia di gioia che di tristezza.

-

A cena viene aperto l'unico argomento di cui non vorrei parlare.
Ed è proprio mio padre a cominciare.

"Senti Sofi, ma tu la sapevi quindi questa storia di sto signore?"

"Sì ve l'ho già detto me l'ha raccontata Niccolò, ma mi ha detto una cosa diversa"

Tutti mi guardano.

"Cioè?" chiede sempre mio padre.

Tiro un respiro e mi decido a parlare, tanto ormai i giochi sono fatti.

"Cioè che quest'uomo ha raccontato a lui che la figlia è morta investita da un autobus... Mentre ascoltava Ultimo alle cuffiette. Sto signore aveva perso pure la moglie e quindi è impazzito del tutto, è stato licenziato e gli servivano i soldi e ha pianificato la rapina barra rapimento"

Hanno tutti una faccia sconvolta, ma ormai io sono diventata quasi psicologicamente insensibile. Sentire certe cose non mi fa più così male, non che non ne riconosca la gravità. C'è solo una cosa che mi fa male, ma anche bene, una persona.

Mio padre è l'unico che ha il coraggio di continuare la discussione.

"Ok, ma non ho capito perché ce l'avrebbe con lui, tu stai dicendo che Ultimo non ha fatto niente?"

"Sì lui non ha fatto niente, è questo il punto. Quello si è inventato la cosa che è successa al parco solo per farci andare di mezzo anche lui, che non ha nessuna colpa."

"E perché allora avrebbe fatto del male a lui, se non ha fatto niente?!"
Ora è mio fratello a porgermi la domanda.

"Te l'ho detto, solo perché la figlia è morta, secondo lui, per colpa sua! Perché ascoltava sempre le sue canzoni e quindi aveva la testa tra le nuvole e non faceva neanche più attenzione alla strada!"

Mi accorgo di aver alzato il tono della voce. Ma la loro incomprensione mi da fastidio.

Il silenzio predomina per qualche secondo, durante il quale mi approfitto di fare due bei bocconi di pasta. Poi a continuare è sempre mio fratello.

"Il punto Sofí è come fai a sapere che non è vero quello che ha detto?"

"Perché lo so... E comunque è assurdo che uno famoso come Ultimo si metta a bere nel bel mezzo di un parco, dove tutte le persone lo potrebbero riconoscere. E guarda caso la figlia stava passeggiando proprio lì, da sola! Ma va. Non metto in dubbio che lui qualche volta si lasci andare, ma non lo farebbe di certo in un parco in mezzo alla gente"

Penso all'appuntamento che mi ha dato, e a quello che mi ha scritto: "C'è un parchetto vicino casa mia, e c'è un punto in cui non passa nessuno, penso sia l'unico posto sicuro perché se ci vede qualcuno siamo morti". Dopo aver riflettuto su questa sua affermazione mi convinco ancora di più che non avrebbe mai fatto una cosa del genere, se è consapevole del fatto che in un parco sia rischioso girare per uno come lui.

"Può essere, va be ora mangiamo" conclude mio padre.

Obbedisco e continuo a mangiare, sempre tra il silenzio.

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Alla fine del pasto, dopo aver aiutato mia madre a sistemare la cucina, cosa che non facevo da un po', torno come sempre in camera mia a guardare insta. Inizia a salirmi l'ansia per sabato. Mi viene in mente quella che invece precedeva i suoi concerti e il raduno, che mi portavo dietro per mesi e mesi. Adesso invece ci possiamo considerare conoscenti, forse? Tra due giorni saremo insieme, solo io e lui, e nessun altro. Ancora non ho del tutto realizzato la faccenda, e non mi preoccupo di farlo. Arriverà da solo il momento in cui la favola si trasformerà in realtà.

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Ciao ragazzi vi sta piacendo la storia? Se sì sapete cosa dovete fare ❤ spero di continuare ad essere costante nella scrittura, ma se lo volete anche voi dovete incoraggiarmi quindi dai!! Comunque grazie mille non mi sarei mai aspettata di raggiungere così tante visualizzazioni 😍
V. V. B

-Sofia

Si ama ciò che non si ha || UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora