La mattina seguente mi sveglio tardissimo e dunque evito di fare colazione. Passo la mattinata sdraiata sul letto con l'intenzione di non alzarmi prima di pranzo.Arrivato il momento del pasto mi faccio coraggio e impongo al mio corpo di tirarsi su lentamente. Poi mi ricordo del processo che avrebbe dovuto prendere luogo proprio questa mattina, allora accendo il cellulare e cerco informazioni. Come sempre ignoro tutti i messaggi inutili o provenienti da sconosciuti. Vado su google e mi limito solamente a scrivere "Ultimo".
Ed eccolo lì. Un articolo pubblicato cinque minuti fa e in capo alla lista di tutti. Messaggero:"Il rapitore dei due sfortunati ragazzi, tra cui il cantautore Ultimo, ha confessato sotto processo le motivazioni del suo gesto"
Il mio cuore inizia a pompare a mille. Il mio dito si sta automaticamente dirigendo verso l'imponente scritta blu, ma poi si ferma.
Perché dovrei informarmi su ciò che ha detto se la storia la conosco già? La conosco bene, è brutta, e mi è stata raccontata dalla persona più fragile di questo mondo. E mi ha fatto tanto male. Ora basta.
Raggiungo a fatica il salone dove trovo mia madre e mio fratello grande che parlano seduti al tavolo. Appena mi vedono si immobilizzano.
"Sofi!" esclama poi mia madre.
"Mamma!" le rispondo con un accenno di sarcasmo.
Ma il suo volto è come paralizzato. Ha un espressione di terrore e allo stesso tempo di incredulità. Capisco subito che ha già letto quell' articolo.
"Mamma lo so è una storia brutta" la anticipo improgionando il mio magone e avvicinandomi al tavolo.
"Tu lo sapevi già amore?!"
Adesso anche lei è a un passo dalle lacrime."Sì l'ho saputo il giorno stesso, me lo ha raccontato lui"
"Lui chi?" intonano allo stesso tempo sia mia madre che mio fratello.
"Niccolò"
Restano sbalorditi, ma non ne comprendo la motivazione. D'altronde lo sapevano che ho passato parecchio tempo con lui. Dopo pochi istanti mio fratello riprende a parlare.
"Cioè Ultimo ti ha raccontato che cosa ha fatto?""Beh sì, perché glielo ha detto quel signore e io ancora non ero sveglia"
Si guardano ancora spaesati.
"Aspetta" dice sempre lui.
"Niccolò ti ha raccontato che cosa ha fatto lui?""Mi ha raccontato cosa ha fatto il mostro sì"
"Che c'entra il mostro?"
Aridaje.
"È quel signore il mostro non il cantante dai"
"Ah vabe... ma ti ha detto anche cosa ha fatto Niccolò?"
"Perché che fatto lui? Niccolò non ha fatto niente povero"
Abbassano lo sguardo entrambi. Mia madre si porta la mano sulla fronte. Io non riesco a capire.
"Amore..." riprende lentamente.
"Qui però dice una cosa diversa"Mi fiondo verso di lei e prendo il cellulare appoggiato sul tavolo. È ancora aperto sull'articolo. Lo leggo cercando di trovare la parte importante. Trovata.
"Il responsabile del rapimento ha spiegato in questo modo le motivazioni che l'hanno spinto a compiere quest'atto"
Prima di continuare a leggere tiro un profondo respiro.
"Mia figlia era una grande fan di Ultimo. Ascoltava le sue canzoni sempre, fino allo sfinimento. Un giorno è successa una cosa. Stava in un parco e lo ha visto proprio davanti a lei"
Non capisco. Continuo a leggere.
"Lo ha chiamato per chiedere se potesse fare una foto con lui, ma lui stava bevendo con altre persone. Forse era ubriaco e le ha detto di no e poi le ha dato una spinta per mandarla via. Lei ci è rimasta molto male, mi ha chiamato subito e mentre stava tornando a casa è stata investita da un autobus"
Nel riflesso del cellulare noto di avere gli occhi pieni di lacrime. Lo lascio a mia madre e corro in camera. Mi chiudo a chiave. Inizio a sbattere i cuscini contro il letto con tutta la forza che possiedo. Cerco di non piangere. Mi siedo a terra, appoggiando la schiena al lato del letto. Non ci riesco a credere.
Non ci posso credere. Non ci devo credere. No. Questa non è la verità. Lui non mi ha mentito. Lui era sincero. Stava soffrendo troppo per inventarsi un'altra storia.
Poi penso a quello che mi ha detto in ospedale. "La sua storia, l'hai già raccontata a qualcuno?"
Cerco di autoconvincermi che non vuol dire niente, magari non se la sentiva e basta di raccontarla. Io sono certa che lui non mi abbia mai mentito.Ma troppi dubbi si presentano nella mia mente.
Se fossi stata solo presa in giro fino ad ora? Magari mi ha invitato ad uscire solo per parlarmi di questa cosa. E il prima possibile. Noi non abbiamo parlato. Ma lo ha fatto lui.
Incazzata, prendo il cellulare. Senza pensarci due volte, apro instagram. Cerco "ultimopeterpan" e seleziono "Invia messaggio". Si apre la chat e mi prende un colpo. Trovo un suo messaggio, che forse tra tutti quelli che mi sono arrivati stamattina non avevo riconosciuto.
"Sofi non credere a quello che stanno dicendo. Quel bastardo si è inventato tutto per fare la vittima e farci andare di mezzo me"
"Io non so più a chi credere " gli rispondo subito in modo sincero.
Lancio il cellulare sul letto. Continua costantemente a vibrare per tutte le notifiche che mi arrivano. Allora lo riprendo e aspetto che mi risponda tenendo la chat aperta. Dopo pochi minuti eccolo.
"Ti prego mi devi credere, io non farei mai una cosa del genere, te ne rendi conto?"
Perché ci tiene così tanto che lo creda? Cosa sono io per lui? Non sono nessuno.
Non so assolutamente cosa rispondergli, allora mi limito ad un semplice:
"Va bene, io ti credo, ma devi fare qualcosa, non tutti ti credono"
"Domani mi fanno uscire, ci vediamo sabato alle 16:30 al parco Petroselli, tu aspetta all'entrata"
Mi lascio sprigionare un urletto improvviso e mi porto le mani alla bocca.
Ora cosa faccio? A chi lo dico, a chi non lo dico? Ma soprattutto chi lo conosce il parco Petroselli!? Come ci arrivo? OK Sofia, in qualche modo fai stai calma.
Ancora lui.
"Dovresti essere da sola però, te la senti?"
Devo farcela, per lui. E per me.
"Sì certo" gli rispondo.
Mi accorgo di essere quasi senza fiato. Sono successe troppe cose insieme e mi sento di scoppiare. Adagio passo dalla mia camera al bagno e mi chiudo di nuovo a chiave. Mi sciacquo il viso per riprendermi e dopo aver asciugato del tutto le lacrime e ingoiato il groppo vado a mangiare.
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A pranzo domina il silenzio. Solamente alla fine del pasto, appena prima di alzarmi, decido di chiarire la situazione.
"Non è vero quello che ha detto quell'uomo, Niccolò non ha fatto niente"
"E che ne sai?" chiede mio fratello.
"Lo so e basta"
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Ciao ragazzi, vi sta piacendo la storia? Se sì sapete cosa fare.
V. V. B ❤-Sofia
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Si ama ciò che non si ha || Ultimo
FanfictionLui è davanti a me. Lo guardo. Mi guarda. Scoppio per la seconda volta a piangere. È più forte di me. Vedendomi così apre le braccia invitandomi ad un caldo abbraccio. Ora sono a pochi centimetri da Niccolò, ma in questo preciso istante due mani all...