Capitolo 27

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Restiamo così per qualche secondo. Poi Nic mi accarezza la spalla e si stacca.
 
Ci guardiamo, entrambi con le lacrime agli occhi, anche se lui molto meno di me, e questa situazione ci fa scoppiare a ridere. Allora me le asciugo e lui fa lo stesso.

"Io volevo veramente ringraziarti per tutto, mi ricordo ogni singola cosa che hai fatto per me sai?"

Allora ci penso.

L'ho bendato, l'ho fatto uscire, gli ho dato l'acqua...

Mi sforzo di ricordare tutto anche se sono cose brutte.

Poi in macchina gli ho accarezzato i capelli e ho cantato.

Mi sento improvvisamente in imbarazzo. Lui si ricorda tutto, quindi anche questo.

Cosa mi è preso? Evidentemente è stata colpa della botta alla tempia. Ricordo che non ci capivo quasi più niente. Forse non capivo nemmeno la gravità della situazione, per questo sono riuscita a salvarlo. Meglio non pensarci più.

"Cosa hai fatto di bello in questi giorni?" dice ad un certo punto

"Di brutto magari" dico dopo essermi quasi ripresa.

"Cosa hai fatto di brutto allora?" mi domanda facendomi sorridere.

"Sono stata quasi sempre a casa...poi mi sono fatta un giretto dalla psicologa"

"Davvero?" dice abbastanza sorpreso.

"Sì, mia madre ha insistito, diceva che mi vedeva triste e non parlavo con nessuno di quello che era successo... Secondo lei dovevo mettermi seduta e raccontare tutto come se fosse una barzelletta" sono contenta di come riesca a parlare spigliatamente.

"Mi è successa praticamente la stessa cosa, ma dallo psicologo non mi ci sono fatto portare, tanto a che serve"

"No infatti, non è servito a niente. Le ho detto come mi sentivo e basta, non è cambiato niente"

"Vedi che mi capisci?" dice lui.
Me ne sto rendendo conto anche io allora mi scappa un'altro sorrisino. Gli vorrei tanto dire che finora solo con lui mi sento bene, ma devo trovare le parole giuste.

"Gelati!" La voce di Cassio alle mie spalle mi fa saltare.

Meno male, ora ne posso approfittare per trovare un modo per dirglielo.

"Grazie Adrià" dice subito Niccolò e vedo comparire dal buco due mani con i nostri gelati. Li afferra e mi porge la mia coppetta. Ringrazio e comincio subito a gustarla facendo molta attenzione a ciò che faccio e a come mi muovo. Nic fa lo stesso e inizia leccare attorno al cono. Vedo una parte di esso che gocciola e sono sul punto di avvisarlo, ma poi evito. Ultimamente ho imparato a pensare a tutto ciò che voglio dire prima di esprimermi e "guarda che ti sta colando" non mi sembrava carino.

Fortunatamente se ne accorge e lecca la parte di gelato in pericolo.
È la prima volta che lo vedo mangiare dal vivo e sono convinta che, anche se mangiasse come un animale, sarebbe bellissimo lo stesso.

Mentre mangio penso che da quando sono arrivata qui non ho mai controllato l'ora, ma non deve essere passato molto. Poggio la coppetta sul muretto e tiro fuori il cellulare. Sono le 17:00. Rifletto sull'ora in cui tornare.

Se fossi andata al cinema il film sarebbe durato minimo un'ora e mezza, quindi sarebbe finito verso le sette. Perciò alle sette devo andare via.
Manca troppo tempo.

"Buono?" è la voce di Nic.

"Sìsì" dico annuendo dopo essermi svegliata dal mondo dei sogni, o meglio dei ragionamenti.

"A che ora devi andare via?" mi chiede dopo come se mi avesse letto nel pensiero.

"Stavo pensando proprio a questo, ho fatto un mezzo casino" dico sincera.

Si gira di scatto.

"Cioè?" chiede continuando a leccare il gelato.

Faccio un profondo respiro e glielo dico.

"Ho detto ai miei che andavo al cinema con degli amici" dico con un po' di vergogna osservando l'albero di fronte a me.

"Mmh... E perché?"

"Te l'ho detto, non mi fido di dirglielo"

"Non ti fidi dei tuoi genitori?" ribatte un po' stupito.

Ci penso e mi sento in po' stupida.

"Solo di dirgli questo, per il resto gli ho sempre detto tutto"

Rifletto meglio su cosa dire per farmi capire.

"È che avevo paura che loro non mi avrebbero mandato... Loro ormai lo conoscono abbastanza bene Ultimo, ma non conoscono Niccolò"

Lo vedo perplesso allora cerco di convincerlo.

"Alla fine sei un ragazzo di ventitré anni che mi invita ad uscire... anche se sei Ultimo non hai una garanzia per loro, capito?"

"Si ho capito"

"Ovviamente per me ce l'hai" aggiungo dopo.

"Quindi?" chiede lui.

Quindi cosa? Devo chiarire.

"Quindi mi fido di te"

Capisco che ora ha afferrato e continuiamo in silenzio a mangiare i suoi nostri gelati.

"Ora come fai a tornare a casa?" dice lui preoccupato ma anche un po' incazzato, capisco che non vuole mostrare quest'ultimo sentimento, ma la sua espressione lo tradisce. Non capisco però il perché di tutto questo, non sono mica la sua ragazza.

"Avevo pensato di riprendere il taxi, come all'andata... Solo che non prima delle sette, è questo il problema.

"E perché?"domanda.

"Perché il film non dura meno di un'ora e mezza e lo spettacolo sarebbe dovuto essere alle quattro e mezza"

"Meno male che era tutto sotto controllo" dice lui.

Mi vergogno un po' di ciò che ho fatto, se tornassi indietro non lo rifarei.

"Infatti non lo è, non ci avevo pensato bene a come tornare, ero preoccupata solo di arrivare qui"

"Non c'è problema, ti accompagno io"

Ulteriore colpo al cuore. Il gelato mi aveva un po' calmata ma adesso il cuore ricomincia a pompare fortissimo.

"No Niccolò, ma ti pare? È troppo lontano, poi se i miei ci vedono?" dico nascondendo un sorriso che si vorrebbe sprigionare all'istante.

"Non ti porto sotto casa, vicino"

"No" dico decisa mangiando l'ultimo cucchiaino di coppetta. In realtà vorrei tantissimo che mi accompagnasse a casa. Potrei stare più tempo con lui.

"Facciamo una cosa, non te ne vai da qui finché non accetti" dice dopo aver messo in bocca l'ultimo boccone del cono biscotto ed essersi strofinato le mani per mandare via le briciole.

Finisco la coppetta e mi volto in cerca di un cestino per buttarla. Ne vedo uno appena fuori il nostro "nascondiglio". Allora mi alzo e giro le spalle in direzione di esso.

"Eh no!" un brivido mi attraversa tutto il corpo quando sento la sua mano afferrare il mio polso.

"Non posso nemmeno buttare la coppetta?" dico io ironicamente.

"Non mi sfidare eh?" dice sorridendo e dando il via ad una guerra di farfalle nel mio stomaco.

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Ragazzi come state? Io sono in vacanza al mare quindi ho meno tempo per scrivere e anche se pubblico la sera cerco comunque di mantenere il ritmo ogni due giorni. V. V. B 💙





















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