Capitolo 42

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Cosa devo vedere, penso, dopo aver assistito al romantico bacio di sfuggita tra i due, avvenuto a mezzo metro di distanza da me.

Io e Federica (la mia Federica) ci scambiamo uno sguardo e non mi resta altra scelta che sospirare.

Subito dopo Niccolò si gira verso di noi e dalla sua espressione capisco che è un po' imbarazzato.

"Te la ricordi Sofia?" dice Nic congliendomi di sopresa.

"Sì certo" mi vede e mi sorride. Allora le sorrido anche io.

Per essere educata mi alzo e ci scambiamo un saluto amichevole con due semplici appoggiate di guancia.

"E tu?" dice sempre Federica sempre sorridendo e guardando Federica.

(Scusate ragazzi se vi mando in loop dato che hanno lo stesso nome ma la mia migliore amica si chiama veramente Federica e non mi andava di chiambiarle nome)

"Emh io sono Federica una sua amica" risponde.

"Federica piacere" dice ridendo e stringendole la mano.

Come se non la conoscesse.

Io mi impegno a cercare di provare simpatica per lei, perché tutti dicono, e anche io ne sono convinta, che è una ragazza per bene e in gamba, ma purtroppo il solo fatto che sta con Nic la rende ai miei occhi antipatica. Su questo non ci posso fare niente. Questa è una legge della natura, e lei è una delle ragazze più invidiate di tutta Italia, quindi penso che ci sia abituata ad essere odiata. Sui social ne dicono di tutti i colori sul suo conto, che è una fanatica e che sta con lui solo per i soldi, ma allora Niccolò non si potrebbe fidanzare con nessun'altra perché lo farebbe solo per i soldi? Ridicolo. Io non la conosco bene, ma so solo una cosa: beata lei.

Dopo aver assistito a questa simpatica scenetta, mi giro verso Niccolò mi accorgo che è di nuovo seduto sul divano a pochi centimetri da me e sta con tutte e due le mani tra i capelli.

Vederlo così mi reca spavento. Semplicemente perché mi trasmette in un attimo tutta la sua ansia per la lunga, intensa e difficile serata che lo aspetta, ma anche perché non so assolutamente come consolarlo e cosa dirgli, mi guardo intorno e mi chiedo solo cosa ci faccia io qui. Mi sento oppressa da tutta l'agitazione che si è creata, da lui che mi fa salire ancora una volta il magone, insomma non mi sento per niente a mio agio.

"Amo'? " dice Federica vedendolo anche lei così.

Ma ecco che arriva il colpo finale, l'ultimo strappo di un cerotto. Niccolò si leva le mani dalla faccia, ha gli occhi rossi e lucidi.

"Ooh Ni', che c'è?!" dice poi accucciandosi davanti a lui e mettendogli le mani sulle guancie per asciugare le lacrime. Lui afferra i suoi polsi ma le mani gli tremano.

Io invece mi asciugo da sola le lacrime che sono scese appena ho visto le sue e, mentre assisto in preda ad un batticuore a tutto ciò. Sento la mano della mia Federica passare sul mio braccio per consolarmi in qualche modo.

Niccolò sta cercando di non piangere respirando profondamente mentre guarda in alto.

"Oh devi stare tranquillo capito?!" continua sussurrando, anche lei adesso ha gli occhi lucidi.

Nella sala cala il silenzio e guardandomi attorno vedo che tutti si sono fermati a vedere quello che sta succedendo. Niccolò fa un ultimo respiro profondo, poi si strofina gli occhi e si tira su con la schiena. Non vola una mosca e io mi sto sentendo male per lui. Il mio cuore corre a duemila ma quando lui si gira verso di me, inizia a correre ancora più veloce.

Mi sorride dolcemente come per dirmi "va tutto bene". Quante volte mi ha già fatto questo sorrisino malinconico, e tutte quelle volte niente andava bene.

"Scusate... Devo andare in bagno" dice riferendosi a tutti per poi alzarsi.

Fa qualche metro e poi scompare dietro una porta bianca alla fine della stanza.

Appena si chiude la porta alle spalle il silenzio scompare e d'improvviso tutti iniziano a bisbigliare tra di loro. Federica è rimasta a terra e sta fissando il pavimento, mordendosi il labbro nel tentativo di bloccare le lacrime. Per la prima volta mi fa pena, non ci avevo mai pensato ma forse anche per lei non deve essere facile stare dietro a quel ragazzo. Con tutti i suoi impegni, tutte le sue angosce e preoccupazioni.

La vedo fare un respiro profondo e poi mettersi seduta accanto a me, sempre con lo sguardo basso, e riempire il posto riscaldato da Niccolò.
Vorrei chiederle se sta bene, ma è evidente che non è così, quindi evito. Resto seduta e zitta come tutti gli altri, aspettando che Niccolò esca dal bagno. Guardo l'ora. Mancano solo dieci minuti, ma sono sicura che lui entrerà più tardi come sempre. All'unico suo concerto a cui sono andata, quando ancora ero una semplice fan come tutte le persone qua fuori, aveva fatto cinque minuti di ritardo. Mi ricordo benissimo quel giorno, aspettavo sugli spalti da ore e il tempo sembrava non passare mai. Gli ultimi minuti sono stati i più drammatici, non riuscivo a credere che l'avrei visto dal vivo per la prima volta. Le mani mi tremavano ed sempre più velocemente mi sentivo travolta da un forte senso di nausea, nonostante avessi lo stomaco vuoto per non essere riuscita a mandar giù niente.

Mi ricordo che proprio qui fuori ci sono 70.000 persone che aspettano da ore ed ore sotto il sole Niccolò e probabilmente stanno provando esattamente ciò che provavo io quel giorno. Io sono dietro le quinte con lui, ma è come se fossi tra di loro, con il cuore a mille ad aspettare l'arrivo del mio cantante preferito.

Proprio mentre penso a ciò la porta del bagno si apre e finalmente vedo Ultimo. Gli occhiali da sole, la chiave al collo e la maglietta nera con la scritta gialla e le maniche strappate vestono un Niccolò pronto a tutto. Lo capisco dal suo sorriso smagliante che contagia me, Federica e tutte le persone dello staff che si sono girate con il fiato sospeso quando anno sentito il rumore della maniglia della porta.

La sua voce finalmente tranquilla mi rassicura:
"Sono pronto"

.

Ciao ragazzi, scusate la lunghissima assenza ma sinceramente avevo un po' perso la voglia di scrivere nell' ultimo periodo. Poi però ho pensato a tutto il lavoro che avevo fatto in questi tre mesi e che in realtà mi mancava pochissimo per concluderlo, quindi ne valeva la pena fare un ultimo sforzo. La storia sta per finire, ma comunque sono contenta di quello che ho fatto fino ad ora.

-Sofia ❤️

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