Mi sveglio. Guardo l'ora. Sono le 8:30. Finalmente ho passato anche questa notte. Mi metto a fissare il soffitto e a pensare.
Cosa farò ora? Sono tornata da poco dalle vacanze e siamo solo a metà Luglio. Ho ancora mezza estate davanti e non so assolutamente come passarla. Non so neanche cosa voglio esattamente: che l'estate finisca in modo da distrarmi con lo studio o invece volere che non finisca mai? Forse a scuola la situazione peggiorerà sempre di più. Diventerò quella che è stata rapita con Ultimo, e forse qualcuna mi invidierà anche, ma che ne sanno loro, che ne sanno tutti. Solo io e lui lo sappiamo cosa abbiamo passato. I pianti, le arrese, gli incoraggiamenti, le corse dietro la sua vita, che stava scappando velocemente.
Prendo il cellulare e apro Instagram, vedo che mi sono arrivate più di mille richieste di seguirmi. Non le accetto. Poi guardo i direct e rispondo solo a qualche fanpage di Ultimo che mi chiede come sto. Poi trovo un messaggio di Federica.
"So, ti va di uscire oggi?"
Proviamoci, magari mi distraggo un po'.
"OK, ci vediamo al solito posto, così ci facciamo una passeggiata?" rispondo.
"Va bene alle 17:00?"
"OK a dopo"
Mi alzo a fatica. Passo la mattinata a cuocermi il cervello con Instagram e poi mi chiudo nella mia stanza e metto a tutto volume il disco "Pianeti". Mi sento come vuota per quante cose ho dentro a cui non voglio dare importanza, ma sentendo la sua voce mi rilasso e riesco a non pensare a niente, solo a lui.
Come starà? Cosa starà facendo in quell'ospedale così cupo e triste? E soprattutto, si ricorderà di quello che mi ha detto?
-
Verso le 16:30 inizio a prepararmi, mi metto degli shorts e una canottiera leggera, giusto un po' di mascara e del fard, poi, dopo essermi improfumata un bel po' prendo la borsa, gli occhiali da sole ed esco.
Per strada non guardo in faccia nessuno, e una volta che ho raggiunto Federica mi sento più serena. Ci avviamo verso il centro commerciale del quartiere per prendere un gelato. Ci mettiamo in fila in gelateria. Ad un certo punto sento dei bisbigli provenire da dietro di me e mi volto. Un gruppo di ragazzi che conosco di vista mi sta fissando e appena si accorgono che li sto guardando anch'io si girano dalla parte opposta sghignazzando. Faccio per voltarmi infastidita, quando sento una voce femminile rivolgersi a me.
"Scusa"
La guardo. È una di loro, avrà circa 13 anni.
"Ma sei tu Sofia? Quella là che hanno rapito con Ultimo?" dice con un sorrisino fastidioso sulle labbra.
"Sì" dico educatamente.
"Ah... Ma cioè quindi vi siete conosciuti?"
"Più o meno, abbiamo parlato un po'"
"Ma c'hai il suo numero?" dice rendendosi ancora più fastidiosa.
"No, ma anche se ce lo avessi non te lo darei" dico con tono altezzoso e un po' incazzato.
Mi giro dall'altra parte. Quello che mi ha detto mi è bastato. Mi avrebbe fatto piacere se mi avesse chiesto solamente un "come stai", invece se ne è fregata altamente di me. Si vede che non le importa niente degli altri e di come si sentano.
Dopo essermi voltata sento lo stesso gruppo di ragazzi ricominciare a ridere in modo fastidioso.
"Sì ma stai calma"
È sempre la sua voce. A questo punto guardo Federica e le dico di andarcene. Lei approva subito. Giriamo i tacchi e lasciamo la fila.
"Che stronza" dice Federica appena ci allontaniamo da quel posto.
"Andiamo ad un altra gelateria, il gelato lo voglio" dico di rimando.
Mi sento arrabbiata nera, ma non so bene con chi. Sicuramente questo sentimento è esploso grazie alla genia che ho appena incontrato, ma maturava dentro me da due giorni ormai. È una rabbia triste, che nasce dal fatto che non riesco a sentirmi compresa a fondo da qualcuno. Ciò reca in me un ulteriore sentimento che non riconosco bene, forse è amarezza o più semplicemente tristezza, o forse mancanza. Sono sicura infatti che con lui mi sentirei finalmente in pace, ne sono sicura perché quando ci ho parlato in quella stanza di ospedale mi sentivo bene come prima. È come se la mia anima, dopo quel fatidico evento si fosse divisa in due parti, e che una di loro fosse entrata nel suo corpo e viceversa. Adesso però, che non sono con lui mi sento incompleta e fragile.
"Non capisco come la gente possa essere così stupida e superficiale" dico mentre ci dirigiamo in un'altra gelateria.
"Non lo so guarda, ma poi che cazzo si ridevano??"
"A me a pensarci viene solo da piangere"
-
Una volta giunte nella seconda gelateria riusciamo a gustarci finalmente il nostro gelato, poi diamo un occhiata a i negozi di vestiti che si trovano nel centro commerciale,ma senza comprare nulla. Ogni tanto mi accorgo di avere degli occhi puntati addosso e dunque allungo il passo.
Verso le 18:30 ci incamminiamo verso casa.-
Sono di nuovo sdraiata nel mio letto, e cerco di svuotare completamente la mia mente per favorire il sonno. Ma è impossibile. Pensavo che con il tempo sarebbe diventato più facile non pensarci, che piano piano fosse passato, invece quelle immagini continuano senza pietà a passare nella mia mente, come una presentazione digitale. Cerco di capire di cosa necessito per uscire da questa prigione mentale, ma più mi pongo questa domanda nella mente, più dentro di essa si affaccia Niccolò, con una sorriso a trentadue denti, come la prima volta che l'ho visto pochi giorni fa. Quando tale immagine si presenta, favorisce in automatico un piccolo sorriso sul mio volto che si trasforma in malinconia. Sono dell' idea che tutti i momenti felici, dal momento in cui passano e diventano ricordi si tramutano automaticamente in tristi.
Se penso al suo sorriso mi sento triste perché ora non lo posso più avere.-
Verso le 2 di notte riesco a prendere sonno, sfinita da quella guerra che si stava svolgendo nella mia testa.
-
La mattina seguente mi sveglio sudata, consapevole di aver fatto un brutto sogno, ma senza ricordarmi quale.
Meglio così.
Come sempre accendo subito il cellulare e inizio ad ignorare tutti i messaggi inutili di instagram senza vedere a chi appartengono. Mentre li scorro però mi cade l'occhio su di uno. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
È lui.
Con la mano tremante apro il messaggio, non so nemmeno come abbia fatto a trovare il mio profilo, che ha appena 400 follower ed è privato. Appare il messaggio:
"Ciao Sofi, come stai?"
Oh cazzo, che significa?
-
Ciao ragazzi, spero vi stia piacendo la storia, se sì sapete che dovete fare, thanks ❤❤ V. V. B-Sofia
STAI LEGGENDO
Si ama ciò che non si ha || Ultimo
FanficLui è davanti a me. Lo guardo. Mi guarda. Scoppio per la seconda volta a piangere. È più forte di me. Vedendomi così apre le braccia invitandomi ad un caldo abbraccio. Ora sono a pochi centimetri da Niccolò, ma in questo preciso istante due mani all...