È il nostro turno. È il mio turno.
Non guardo Niccolò finché non ci fanno superare la transenna e finalmente mi trovo lì.
Il signore del mio gruppo è dietro di me. Lo guardo meglio. È calvo,ha gli occhi grigi, spenti e consumati. Di corporatura è robusto. Mi guarda con aria strafottente.
Che problemi ha e cosa diamine ci è venuto a fare qui, almeno quando vedrà Niccolò glielo farà un sorriso? Non lo sopporto e soprattutto non sopporto l'idea che Nic dovrà avere a che fare con un maleducato come questo. Non se lo merita.
Anche se l'unica cosa che voglio in questo momento è abbracciare il mio idolo dopo aver aspettato mesi questo momento, prima mi rivolgo al signore.
"Vuole passare prima lei?"
"No vai ragazzina"
Come ti permetti di chiamarmi ragazzina? Penso e sono anche tentata a dirlo ma meglio evitare.
È inutile discutere con gente scorbutica come quest' uomo.
È il momento. Mi giro verso Nic e avanzo.
Lui è davanti a me. Lo guardo. Mi guarda. Scoppio per la seconda volta a piangere. È più forte di me. Vedendomi così apre le braccia invitandomi ad un caldo abbraccio. Ora sono a pochi centimetri da Niccolò, ma in questo preciso istante due mani alle mie spalle mi spediscono con uno spintone via da lui.
Non me lo aspettavo e dunque riesco per un pelo a pararmi con le braccia.
Ritrovo l'equilibrio e faccio per alzarmi ma alle parole "mani in alto" mi si gela il sangue.Riconosco la voce. È di quel bastardo del signore del mio gruppo. Mi volto tremante e capisco che si sta rivolgendo alla guardia del corpo di Niccolò. Lo guardo ma si è abbassato un cappuccio sul volto per non farsi vedere in viso.
Come diavolo ha fatto a portarsi una pistola e a passare anche i controlli.
Grida isteriche volano e peggiorano la situazione. Io sono ancora a terra. Non ho il coraggio di alzarmi. Nic è a circa un metro alla mia destra e il suo volto è mutato in bianco latte. È terrorizzato e mi fa male vederlo così.
"Non fare lo spiritoso"dice il bodyguard.
"Mettila giú immediatamente, i carabinieri stanno arrivando e io so che è finta"
A quelle parole l'uomo senza indugiare punta al suo piede.
Bahm.
Il rumore del colpo mi perfora i timpani e ora la gente inizia letteralmente a scappare. Ho paura. Mi tappo le orecchie e intanto centinaia di pensieri mi frullano per la mente e mi soffermo su di uno.
Mia madre. Sa che sono qua, sa che è il mio turno. Sarà sotto shok. Devo fare qualcosa.
Nello stesso momento in cui penso ciò, rabbrividisco di nuovo al suono della voce dell'uomo incappucciato.
"Sì bravi, liberate questo posto"
Mi faccio coraggio e alzo gli occhi verso dove poco fa si trovava Niccolò. Ed ecco la scena più brutta che avessi potuto vedere. Il bodyguard è a terra e perde sangue dal piede. Tutti il personale dello staff è uscito dalla porta da dove è sbucato poco fa Niccolò e il ragazzo che era con l'uomo, anch'esso incappucciato, ha un'altra pistola puntata verso di loro, che sono atterriti. Tra loro riconosco anche Adriano. Le lacrime gli rigano il volto.
Sposto lo sguardo verso sinistra e vedo l'uomo con il cappuccio tenere stretto Nic e puntargli la pistola sulla coscia.
"Nooooo"
Un urlo si sprigiona dalla mia bocca."Ehi ciao mi ero quasi dimenticato di te". Dice con aria sarcastica guardandomi.
Niccolò ne approfitta per cercare di dimenarsi. Ma lui è troppo forte.
"Dove pensi di andare gnometto?"
"Vaffanculo" mi lascio scappare. Non sopporto quando qualcuno insulta Nic, ma forse non era il caso di dirlo ad un pazzo con una pistola puntata contro di lui. Niccolò mi guarda e scuote la testa.
"Coraggiosa la ragazzina eh?" dice il pazzo ridendo. La sua risata mi incute un terrore inimmaginabile.
Poi si gira dalla parte opposta e io ne approfitto per alzarmi lentamente e cautamente. Lo vedo dire qualcosa al suo complice e poi guardare verso le poche persone rimaste nel locale, compreso il personale dello staff e qualche amico di Nic. Guardo i loro volti. Sono come paralizzati dalla visione dell' essere viscido e malvagio che hanno di fronte.
"Allora grazie a tutti per l'ottima organizzazione dell'evento, è stato più facile di quanto immaginassi, ma ora io e Niccolò dobbiamo scappare che ci siamo dilungati anche troppo" dice sempre l'uomo che lo tiene stretto.
Cosa significa io e Niccolò? Lui non va con quel mostro. I carabinieri che fine hanno fatto?
"Lasciami stare bastardo!" grida Niccolò.
Cassio si precipita verso di lui, ma quando vede l'uomo puntargli la pistola contro si tira indietro.
A questo punto, sempre tenendo stretto Niccolò, si dirige verso la porta di emergenza di vetro più vicina, da dove un gruppo di persone, tra cui i ragazzi che probabilmente si trovavano dentro poco fa, stanno assistendo allibiti alla scena. Hanno ormai costituito un muro vivente.
Passa davanti a me e mi guarda con i suoi occhi da serpente che sbucano dal passamontagna.
"Ti vorrei lasciare qui ma hai visto troppe cose ragazzina"
La sua faccia, intuisco.
Non faccio in tempo a dire e a fare niente che il suo complice mi ha già afferrato e mi tiene stretta, come il mostro tiene stretto Niccolò.
"Lasciami!"strillo cercando di dimenarmi, ma invano. Come si fa a sfuggire dalla presa di due uomini armati.
Ci avviciniamo sempre di più alla porta di vetro. L'uomo cerca di aprirla con un calcio ma la barriera costituita dalle persone accalcate fuori dal locale glielo impedisce.
"Levatevi o sparo! E l'ho già fatto! Uno... Due"
Vedo la gente scansarsi e correre da una parte all'altra. Sono troppi e non riusciranno mai a liberare la zona in tempo.
"E tre!"
Spara puntando la pistola al soffitto e un urlo si leva dalla folla. Dopo pochi istanti riesce ad aprire la porta e ad uscire fuori. Dopo che anche io e il ragazzo che mi tiene abbiamo sorpassato la soglia della porta, una macchina nera arriva sulla strada davanti all'uscita del locale.
In un secondo capisco tutto.
Sento un urlo strozzato dal tentativo di pronunciare il mio nome. Riconosco la voce. È mia madre. La cerco con lo sguardo, ma sento una mano pesante abbassarmi la testa per farmi entrare nella macchina e poi vengo scagliata nel sedile posteriore con una violenta spinta che mi fa sbattere contro lo sportello laterale della macchina.
Un dolore atroce alla tempia.
Poi il buio.
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Non ve l'aspettavate è? La storia ha preso un'altra piaga e voi non ve lo aspettavate. Se vi è piaciuto anche questo capitolo lasciate una stellina ⭐❤ V. V. B-Sofia
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Si ama ciò che non si ha || Ultimo
FanfictionLui è davanti a me. Lo guardo. Mi guarda. Scoppio per la seconda volta a piangere. È più forte di me. Vedendomi così apre le braccia invitandomi ad un caldo abbraccio. Ora sono a pochi centimetri da Niccolò, ma in questo preciso istante due mani all...