Capitolo 16- La Resa dei Conti

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Niccolò rientra dentro al pub, sbattendo la porta dietro di sé ed è davvero un miracolo che nessuna delle piastrelle di vetro sia caduta in terra, rompendosi in mille frammenti. Lo seguo, cercando di capire quali siano le sue intenzioni, nonostante mi sia già fatta un'idea. Alla fine si mette nei casini davvero per colpa mia... Mi faccio spazio tra le persone, che sono in mezzo a quella che dice di essere una pista da ballo.

-Nic, vi siete chiariti?-Alessandro si avvicina all'amico, vedendolo camminare nella propria direzione a passo sostenuto, senza rendersi conto del suo stato d'animo.

-Stronzo! Che pensavi di fare, eh?!- Gli tira un pugno sulla guancia sinistra ed io indietreggio impaurita. Non mi è mai capitato di assistere ad una rissa e neanche di essere il motivo scatenante. -Niccolò, basta!- Gli urlo, sperando che la mia voce possa farlo calmare, ma dubito addirittura che abbia sentito le mie parole. Molta gente in realtà non si è neanche resa conto di cosa stia accadendo, perchè troppo impegnata a parlare o a fare i conti con i propri problemi.

-Hai cercato di tenerci lontani perchè la volevi te, brutto stronzo!- Lo prende per il bavero della camicia, sbattendolo contro un muro. Mi passo una mano sugli occhi, continuando ad osservare imperterrita la scena. Adriano si fa avanti e prova a trascinare via Niccolò, tentando di evitare che si facciano troppo del male. Gli altri ragazzi mi osservano, cercando di capire cosa sia successo di così grave poco fa fuori da questo locale, ma io non ho tempo di dare spiegazioni, dato che sono troppo concentrata a trovare il modo di interrompere questa "resa dei conti".

-Nic, che cazzo dici! Fermati e ne parliamo!- Alessandro si massaggia l'occhio, ma Niccolò non sembra ritrovare la calma. Gli sta urlando in faccia: sembra quasi fuori di sè. Continua a sbatterlo contro il muro, impedendogli di rialzarsi.

-Me la volevi portare via!- Niccolò gli tira uno schiaffo e decido di intervenire. Questa sua gelosia finirà per rovinare tutto...

-Niccolò, smettila o non mi vedi più!- Grido alle sue spalle, tirandolo via per la felpa. Adriano mi guarda confuso, cercando a capire dove io abbia trovato la forza fisica per fermarlo. Gli allenamenti di nuoto 6 giorni su 7 serviranno pur a qualcosa... In effetti credevo che mi sarebbero stati utili per piazzarmi almeno sul podio alla gara che ci sarà a breve, e non a mettere fine ad una rissa, ma, come ho capito nell'ultimo periodo, la vita ti sorprende sempre!

Niccolò si volta verso di me e nonostante le luci soffuse, riesco a vedere che un paio di lacrime hanno bagnato le sue guance. E' la prima volta che lo vedo piangere. Sposto lo sguardo su Alessandro e noto che il segno del destro, che ha appena ricevuto, è piuttosto visibile.

-A me non piace Fiamma!- Dice il mio autista, attirando l'attenzione mia e di tutti i suoi amici. Cosa? E allora a chi si riferiva con quel discorso? E soprattutto perchè ha fatto di tutto per allontanare me e Niccolò?

-Stai zitto, stronzo!- Urla il ragazzo al mio fianco ed io devo aumentare la presa su di lui per impedirgli di rifare qualche stupidaggine, esattamente come quel pugno di prima.

-Niccolò, ti devi calmare, cazzo!- Gli prendo il viso tra le mani, obbligandolo a guardarmi in faccia, e lo bacio a fior di labbra. Sarei dovuta scappare: non sono la persona adatta per assistere a scene del genere. Immaginiamoci cosa sarebbe accaduto se non si fossero fermati in tempo... Sarebbe arrivata la polizia e magari domani mattina la mia foto sarebbe stata su un giornale. Questo è uno dei momenti in cui mi chiedo se io stia facendo una cavolata.

-Calmati, okay?- Lo fulmino con lo sguardo, cercando di farmi valere. -Le cose non si risolvono con i pugni, chiaro? Dovete chiarirvi e basta! Alessandro si è comportato da stronzo e fin qui non c'è dubbio, ma non puoi ammazzarlo di botte.- Concludo, liberandolo dalla mia presa.

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