-I tuoi spaghetti all'amatriciana erano quasi più buoni di quelli di mia nonna!- Esclamo, lasciandomi cadere sul divano come un sacco di patate. Devo ammettere che mi gira leggermente la testa, probabilmente a causa della bottiglia di birra, che ho bevuto a pranzo. Speriamo che tutta la pasta che ho mangiato riesca ad assorbire quella poca quantità di alcol che ho ingerito.
-Bucatini! Sò bucatini! De coccio sei!- Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Batte ripetutamente il pugno destro sull'altra mano, simulando lo scontro tra due cose molto dure: in questo caso una delle due dovrebbe essere la mia testa.
-Non ti arrabbiare!- Sorrido e gli accarezzo i capelli, una volta che si è seduto accanto a me sul divano.
-La carbonara se fà co li spaghetti, l'amatriciana coi bucatini! Devi venì a fà 'e ripetizioni dar sottoscritto.- Quanto mi piacerebbe averlo come insegnante... A dire la verità non lo vedrei molto bene ad insegnare matematica, ma credo mi offrirei di andare alla lavagna il più smesso possibile. Per quanto riguarda il dialetto e le tradizioni, però sono sicura sia il migliore!
-Posso farti una domanda, Nic?- Gli chiedo, sapendo in anticipo di star per rovinare l'atmosfera creatasi.
-Avoja, dimme!- Appoggia i piedi sul tavolino di vetro, posto davanti al divano, mentre cerca il pacchetto di sigarette nella tasca dei suoi jeans.
-Dopo quel giorno in cui sono venuta qua, hai più avuto un attacco di panico?- Estrae una sigaretta dal pacchetto e la appoggia sul labbro inferiore, per poi farla rotolare fino all'angolo della bocca.
-Perchè vuoi saperlo?- Recupera l'accendino da una ciotolina argentata sul tavolino ed accende la sigaretta, tenendola adesso stretta tra le labbra.
-Perchè voglio aiutarti: so cosa significhi stare male ed essere da soli. Quando mi venivano gli attacchi di panico, mia madre si rifiutava di tenermi la mano ed allontanava mia sorella, perché non si spaventasse. L'unico che mi è stato vicino in quel periodo è stato mio nonno, il quale si offrì di ospitarmi in casa sua per un po' di tempo.- Ripenso a quel periodo davvero difficile della mia vita, durante il quale nessuno mi capiva, cosa che probabilmente succede ancora. Ciò che adesso è diverso, è che almeno io provo a capirmi. E' difficile risalire, quando si è toccato il fondo, ma in realtà è l'unica cosa che resta da fare: o provi a risalire, o ti lasci andare... Ti lasci andare per sempre. Mio nonno è stato colui, che mi ha aiutata a scegliere la prima opzione e gliene sarò grata per tutta la vita. Chissà come sarei finita, se lui non ci fosse stato.
-Me piacerebbe conoscerlo.- Afferma, sorridendo leggermente, per poi prendere la mia mano sinistra tra le sue e stringerla.
-Secondo me ti piacerebbe: è un grande tifoso della Roma ed un appassionato di pianoforte.- Indico con la mano libera la maglia di Totti appesa alla parete del soggiorno e non riesco a non pensare a quella giornata, che avremmo potuto trascorrere insieme allo stadio... Devo riuscire ad organizzare qualcosa di nuovo.
-Chissà se però io piacerei a lui.- Abbassa lo sguardo e mi fa quasi tenerezza. Odio che si senta sotto pressione ogni volta che parliamo della mia famiglia, perchè in realtà non avrebbe niente di sbagliato, se non il fatto di non essere dei Parioli. E' chiaro che per me, questo non crea nessun problema, anzi!
-Lui non è come i miei genitori... Lui si è fatto da solo. Si è costruito un futuro da zero e lo ha fatto utilizzando solo le proprie forze. Il vero problema non sono i ricchi: sono i figli dei ricchi, i quali non hanno fatto niente, per meritare ciò che hanno.- Nella mia voce si percepisce un velo di amarezza e lui se ne accorge. Si avvicina a me e mi bacia la fronte: credo che sia un gesto bellissimo, anche per due fidanzati. Mi ha fatta sentire protetta; è come se mi avesse detto che lui è al mio fianco e che mi proteggerà.
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La Stazione dei Ricordi ~ Ultimo
FanfictionLui cerca una stella e lei cerca qualcuno per cui valga la pena brillare. Lei, Fiamma Rinaldi, conosciuta anche come "Stella" del quartiere Parioli di Roma. Lui, Niccolò Moriconi, di San Basilio. Ha un mondo dentro di sé, ma lo nasconde dietro un pa...