Capitolo 63- Sono un fallito

1.3K 71 23
                                    

-Perché mi guardi così?- Arrossisco, sentendo il suo sguardo puntato su di me e sulla mia pelle lasciata scoperta dal lenzuolo. Mi volto verso di lui e sorrido, accarezzandogli il volto con l'indice destro, mentre mi avvicino a lui ancora di più, strisciando sul materasso.

-Perché sei bella ed io vorrei poter cascare nei tuoi occhi ogni mattina.- Mi stringe a sé, facendo scivolare la mano sinistra lungo i miei fianchi. Vorrei tanto che il suo desiderio potesse diventare realtà, ma purtroppo dubito che sia possibile anche una lontana ipotesi di vivere insieme. Innanzitutto ho solo diciotto anni, quasi diciannove in realtà, e poi i miei genitori non sanno neanche della sua esistenza. Non so come prenderebbero la notizia della mia frequentazione con Niccolò, immaginiamoci quale potrebbe essere la loro reazione alla richiesta di trasferirmi da lui. Non mi sto lamentando troppo: per adesso sono riuscita a tenere nascosta la mia storia; solo che non so per quanto il mio segreto sarà al sicuro.

-Sei solo mio, vero?- Sposto un ciuffo si capelli dal suo volto e lo bacio dolcemente sulle labbra. Purtroppo ogni volta che sono felice, finisco per ripensare a quanto sia precaria la situazione in cui ci troviamo: sono quasi le due di notte ed io sono fuori casa ormai da più di tre ore. Temo che da un momento all'altro spuntino fuori i miei genitori, accompagnati da due poliziotti, dato che non mi hanno sentita rientrare. La verità è che mi faccio sempre paranoie inutili: in fondo non si sono mai preoccupati di me; a malapena sapevano dove fossi durante la festa. Anzi, quando mai si sono chiesti dove fossi? Tornavo dalle feste alle tre e nessuno era sveglio ad aspettarmi: perché dovrebbero iniziare a farlo adesso?

-Certo, non dubitarne neanche per un secondo.- Mi sorride ed io colgo l'occasione per ammirare i suoi lineamenti ancora una volta. I miei muscoli sono ancora un po' indolenziti e i dolori nel basso ventre mi ricordano ogni singolo attimo trascorso nell'ultima ora.

-Ecco, bravo, perché il tuo compleanno si avvicina...- Affermo soddisfatta, pensando a tutte le sorprese che gli sto organizzando. La festa a casa sua con gli amici sarà solo una parte della serata, in quanto nel pomeriggio ed a cena sarà tutto per me. Devo ancora scegliere il ristorante adatto per l'occasione, ma non dovrebbero esserci difficoltà nel farlo, soprattutto ai Parioli.

-Non ho niente in programma, in realtà...- È proprio qui che sbagli, amore mio... Neanche io riesco a credere di essere riuscita ad organizzare quello che ho organizzato, ma per questo devo ringraziare soltanto Roma... Bella da morire.

-Io sì, invece. È una sorpresa però, quindi non farmi domande, altrimenti finisco per raccontarti tutto.- Fingo di cucirmi le labbra, ma poi scoppio a ridere. Sarà meglio che non lo veda prima del suo compleanno, se non voglio rivelare tutto.

-Riesco ad essere così persuasivo?- Inizia a baciare il mio collo, dove ha già lasciato una macchia violacea, che richiederà molto correttore per essere coperta. La maglietta che indosso si alza a causa del movimento fulmineo con cui si posiziona sopra di me e per questo lo allontano leggermente, così da ritornare seduta sul materasso, con la schiena appoggiata alla testata del letto. Nonostante poco fa non ritenessi un problema il fatto di mostrarmi scoperta ai suoi occhi, continuo ad essere in imbarazzo. In quelle situazioni mi lascio trasportare dal momento, ma sento che mi vergognerei anche solo a fare una doccia con lui. Forse perché mi renderei conto di quanto io ami essere osservata da lui.

-No, sono io che non riesco a mantenere questo genere di segreti. Pensa che qualche anno fa decisi di fare una sorpresa a Virginia per il suo compleanno. Lei era al mare da sola con i suoi e si lamentava del fatto che avrebbe dovuto trascorrere il compleanno lì. Io ero già d'accordo con sua madre, riguardo al fatto che sarei arrivata a sorpresa la mattina del suo compleanno, ma non riuscii a mantenere il segreto. Al telefono era così triste, che le confessai tutto, chiedendole però di fingersi almeno sorpresa del mio arrivo.- Inizio a parlare, così da avere il tempo per riaggiustare la maglietta e permettere al tessuto di corriere ancora una volta parte della mia coscia nuda. Sorrido nostalgica al ricordo di quel compleanno di Virginia, temendo che momenti del genere non torneranno più. Andremo di nuovo in vacanza insieme, quello sicuramente, ma a quell'età sembravamo inseparabili, ci dicevamo tutto: adesso sembra tutto più difficile. È come se ciascuna delle due temesse di essere giudicata dall'altra: io non le ho detto della Bocconi, lei non mi ha parlato del suo triangolo amoroso finito male con Alessandro e Mattia. Dove sono finite quelle due ragazzine che cantavano le canzoni dei One Direction insieme?

La Stazione dei Ricordi ~ UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora