Capitolo 14- Ambasciator (non) porta pena

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I miei genitori sono andati a cena da alcuni amici insieme a mia sorella ed essendo usciti verso le 21 da casa, il loro rientro non dovrebbe essere previsto prima di mezzanotte circa. La pioggia cade ancora sulla capitale e devo dire che si inizia a sentire il clima autunnale. Io sono rimasta a casa utilizzando la scusa degli allenamenti di nuoto, fissati per domani mattina presto, nonostante sia sabato.

Guardo l'orario sullo schermo del mio cellulare e noto che manca poco alle 22, dunque mi affretto a recuperare il cappotto nero e a chiudere la porta della mia camera il più piano possibile. Filomena è in cucina a riordinare tutto e di conseguenza non dovrebbe accorgersi della mia assenza. Sarà più difficile rientrare a casa senza fare troppo rumore, ma questo problema lo affronterò dopo. Metto dentro la borsa le chiavi e lascio che il portone si chiuda alle mie spalle, prima di correre verso il cancello.

Sembra che adesso la pioggia ci stia concedendo una leggera tregua, nonostante le previsioni abbiano annunciato un fine settimana bagnato. Il taxi bianco mi attende sulla strada e il rumore del tergicristallo sul vetro riecheggia nella notte.

-Salve, signorina. E' corretto l'indirizzo che ha comunicato oggi al telefono?- Mi chiede il tassista, facendo partire il tassametro. E' un uomo sulla sessantina con i baffi bianchi, il quale incarna quasi del tutto la mia immagine di "nonno". Ho sempre desiderato avere un nonno che mi portasse a Villa Borghese, che mi comprasse lo zucchero filato e il pane per le ochette. Mio nonno in realtà mi porta ogni anno a Villa Borghese per le serate di beneficenza e mi compra gioielli da indossare per le aste... Non c'è poi così tanta differenza.

-Sì, è giusto, grazie.- L'auto parte ed io inizio ad osservare fuori dal finestrino le luci della città. Quanto è bella la mia Roma illuminata... L'acqua piovana sull'asfalto crea un gioco di luci stupendo ed è proprio in momenti come questo che mi meraviglio di sentire l'esigenza di andare via da qui. Mi appoggio con le mani al finestrino, un po' come una bimba al vetro di un acquario, e cerco di concentrarmi su tutti quei dettagli, che durante la frenetica routine vengono ignorati. Là in fondo c'è una coppia che cammina mano nella mano, dall'altra parte della strada invece un ragazzo, che ha approfittato di questa pausa del temporale per portare a spasso il proprio cane.

-Benvenuta a San Basilio, signorina!- Esclama il signore alla guida, risvegliandomi da uno stato di torpore ed estasi. -La sua destinazione è alla sua destra.- Riconosco il posto, dato che oggi pomeriggio ho fatto una veloce ricerca su internet, e noto essere un pub. C'è un'insegna illuminata con su scritto "Pub", niente nomi, niente di niente...

-Sono €25. Se poi avesse bisogno di rientrare a casa più tardi, può chiamare il numero della compagnia di taxi.- Dice, dopo aver controllato il tassametro ed essersi assicurato di avermi portata nel posto giusto.

-Ecco a lei e tenga il resto. La ringrazio molto e buona serata.- Gli porgo una banconota da €20 e una da €10 ed apro la portiera della macchina. Il tassista ricambia il mio saluto, aspettando che io richiuda lo sportello per poter ripartire. Mi avvio verso l'entrata e controllo l'ora: sono le 22:35. Non mi sembrava che il tempo fosse passato così velocemente... E' proprio vero che Roma t'incanta.

Arrivata all'entrata del locale, mi stupisco del fatto che non ci sia nessun buttafuori a controllare. E' tutto molto diverso dai locali che frequento con i miei compagni di classe e presumo che la gente, che troverò dentro, sia più grande di me. Sembra uno di quei pub dove vanno i trentenni dopo il lavoro a bere la birra, soprattutto perché l'odore si sente fin da fuori. Apro la porta di vetro e sento una musica di sottofondo: è lenta. Sul pavimento davanti all'ingresso c'è un cencio bianco con lo scopo di asciugare un po' dell'acqua, che oggi ha bagnato Roma e le suole della scarpe dei suoi abitanti. Sono intenta a pulirmi gli stivaletti su quel cencio, quando la musica inizia ad essere accompagnata da una voce.

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