Niccolò
Sono a casa mia, sdraiato sul divano con una bottiglia di birra nella mano sinistra ed una sigaretta in quella destra. Non faccio altro che starnutire da sabato e credo di aver ingerito un numero indefinito di pasticche. A dire la verità mescolare l'alcol ed il tabacco con le medicine non è proprio una scelta molto intelligente, ma i primi due sono la cura per il mio umore, mente le pasticche per la mia influenza. Mi fa male la gola, la testa, l'orecchio destro e anche i muscoli. Uno straccio insomma... Riflettendoci bene, sento anche un po' di fastidio alla bocca dello stomaco, probabilmente a causa di tutte le medicine che sto prendendo. È possibile che io mi debba ammalare proprio nella settimana prima di Natale, quando il mio dottore è già partito per la montagna? Che poi, non è neanche più di moda andare in montagna per Natale! Vanno tutti ai Caraibi...
-E quindi non l'hai baciata?- Alessandro è venuto a farmi visita, o meglio è venuto a parlare di Fiamma. Mi ha chiesto di raccontargli come si sia svolto il nostro incontro l'altra sera, ma tutto ciò che ho ottenuto da quella conversazione è stata questa dannata influenza.
-Se n'è annata prima che potessi farlo!- Dico, sbucando da sotto le coperte, per poter aspirare un altro po' di fumo dalla sigaretta ormai consumata, per poi appoggiare il mozzicone nel posacenere, lasciato sul pavimento.
-A Niccolò! Sei 'n cojone!- Non so se si riferisca al fatto che mi trovo sotto tre coperte di lana oppure al fatto che non l'abbia baciata.
-Dovevo costringerla?- Chiedo, allungandomi leggermente in avanti per mettere la bottiglia di birra sul tavolino, tenendo tra le dita un lembo della prima coperta, in modo da non prendere troppo freddo.
-Sei com'è fatta Fiamma! Lei aspettava che tu pijassi l'iniziativa!-Certo, come se stare sotto una pioggia torrenziale soltanto per avere il suo perdono, non fosse una presa di posizione. Soprattutto per un ipocondriaco.
-Quindi lei me dice di annarmene ed io avrei dovuto baciarla?- Scuoto la testa e mi giro d'altra parte, quando sento un forte dolore al collo. Ce mancava 'r collo!
-E' proprio vero che nun capisci le donne, Nic! Nun se sa proprio come tu avessi fatto a conquistare una come lei!- Me lo chiedo anche io alcune volte... Lui si mette seduto su una poltrona e ad appoggia i gomiti sulle ginocchia, stando piegato in avanti. Ora voglio vedere a stare in quella posizione come mi chiede una pasticca per il mal di schiena!
-Con una canzone davanti a circa quinnici persone, delle quali quattro eravate tu, Adriano, Tiziano e Leo.- Rispondo, ricordando quella sera in cui riuscii ad aprire il suo cuore del tutto. Forse la chiave del perdono è proprio la musica.
-Ecco cosa ce vole! Scrivi 'na canzone!- C'ero appena arrivato da solo...
-E' quello che ho fatto, genio! Non ha funzionato, però!- Alzo gli occhi al cielo, quando un colpo di tosse interrompe il mio discorso. Forse mi servirebbe un'altra coperta...
-Sì, ma non 'na canzonetta ner mezzo della strada! Dobbiamo farle rivivere la scena di quella sera, in modo che possa ricordarsi come si è innamorata di te!- Esclama, allargando le braccia e nella mia testa compaiono alcune immagini di quella sera. Feci addirittura a botte con Alessandro, perchè ero convinto che fosse innamorato di Fiamma.
-E chi la dovrebbe portare a San Basilio, scusa?- Il piano mi sembra folle e soprattutto inutile, dato che lei non sembra più intenzionata ad avere qualcosa a che fare con me: ho avuto la mia occasione e l'ho sprecata. Se prima trascorrevo le mie notti insonni a pensare ai miei errori passati, adesso rimango sveglio per pensare a lei.
-Io, no? Sò 'r su' autista!- Sorride compiaciuto, come se il suo discorso non facesse una piega. A me convince proprio poco in realtà...
-Con quale scusa? "Annamo a fa 'n aperitivo 'n periferia?"- Scuoto la testa, accendendomi un'altra sigaretta, per poi distendere meglio le gambe.
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La Stazione dei Ricordi ~ Ultimo
FanfictionLui cerca una stella e lei cerca qualcuno per cui valga la pena brillare. Lei, Fiamma Rinaldi, conosciuta anche come "Stella" del quartiere Parioli di Roma. Lui, Niccolò Moriconi, di San Basilio. Ha un mondo dentro di sé, ma lo nasconde dietro un pa...