Capitolo 30- Cornetto o croissant?

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Quella sera ci siamo addormentati abbracciati ed io, in quel momento, credo di aver trovato il mio posto nel mondo. Non abbiamo fatto niente di tutto ciò che Virginia aveva ipotizzato e sono convinta che sia stato giusto così. La mattina dopo Niccolò è tornato a casa propria, prima che le domestiche riprendessero servizio all'alba. Ho provato a rassicurarlo, dicendogli che lo avrei potuto far uscire io in qualche modo, ma non ne ha voluto sapere...
Ho poi trascorso tutta la domenica a studiare, fin quando i miei genitori non sono rientrati da Lisbona insieme a mia sorella.

Ormai, però, sono trascorsi già diversi giorni e molti altri pensieri hanno rimpiazzato il ricordo di quel litigio, dato che per fortuna con Niccolò sembra andare tutto bene. Mio padre e mia madre litigano dalla mattina alla sera e forse è proprio questo il pensiero che mi attanaglia la testa. In realtà lo hanno sempre fatto, ma adesso sembra quasi che le possibilità di riparare la frattura creatasi, stiano calando come delle azioni in borsa. Ho notato un cambiamento radicale soprattutto in mia madre, la quale ha iniziato a bere un cappuccino la mattina, dicendo addio a quelle schifose centrifughe.

A proposito di colazione... Adesso non ho più gli allenamenti ogni mattina e di conseguenza posso fare un po' più con calma. In ogni caso, forse a causa dell'abitudine, mi sveglio ogni giorno alle 5:30. Per esempio oggi è uno dei giorni in cui potrei dormire ed invece sono qui a fissare il soffitto della mia stanza. Un profumo di torta al cioccolato mi inebria, ma devo resistere ancora un po' prima di scendere al piano di sotto. Improvvisamente il telefono vibra sul comodino, cosa alquanto strana data l'ora.

Da Nic💗🎤:
Sei sveglia?

Sembra che soffra d'insonnia più di me... Lui non deve neanche andare a scuola la mattina, quindi avrebbe la possibilità di dormire. A dire la verità non ho neanche capito che lavoro faccia precisamente, in quanto l'ho visto lavorare come cameriere quella sera alla festa di beneficenza, ma non mi ha più parlato di niente.

A Nic💗🎤 :
A rapporto, capitano!

Chissà perchè gli è venuta voglia di scrivermi così presto?

Da Nic💗🎤:
Posso invitarti a fare colazione con me?

Mi alzo a sedere sul letto e sorrido come una bambina, osservando lo schermo del cellulare. Mi stropiccio gli occhi e stendo le braccia verso il soffitto, per allungarmi un po'. Digito sulla tastiera un "ovviamente" e glielo invio. Come potrei rifiutare una proposta del genere? Entro velocemente in bagno per lavarmi i denti e aggiustarmi i capelli in uno chignon disordinato, lasciando fuori qualche ciuffo ribelle. Metto un filo di mascara e torno in camera, dirigendomi verso la cabina armadio. Tolgo dalla gruccia la divisa della scuola, la quale ha ancora attaccato il cartellino della lavanderia, la quale ci consegna a casa tutti i vestiti lavati e stirati. Abbottono velocemente la camicia bianca e recupero lo zaino dal pavimento, per poi chiudere la porta di camera dietro di me, provando a non fare troppo rumore. Scendo le scale ed osservo Filomena iniziare ad apparecchiare la tavola per la colazione. Fortunatamente quella di sabato era soltanto stanchezza e si è ripresa subito. Sta piegando tutti i tovaglioli a forma di cigno: un'altra delle fissazioni di mia madre. Sentendo i miei passi per le scale, si volta verso l'ingresso e, dopo avermi vista, dà un'occhiata all'orologio appeso alla parete, temendo di essere in ritardo.

-Signorina Fiamma, credevo che sarebbe scesa più tardi. Le apparecchio subito la tavola!- Scuoto la testa, mentre lei si sta già affrettando a posizionare le posate sul tavolo.

-Tranquilla, Filomena. Esco prima stamattina... Salutami mamma e papà, per favore. Se riesci a distogliere la sua attenzione dal cellulare, augura buona giornata anche a Bianca.- Scelgo il cappotto blu dall'armadio vicino alla porta e lo indosso, per poi controllare i messaggi.

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