Capitolo 50 - Chiave

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Il ticchettio dei miei stivaletti mi fa compagnia, mentre cammino verso piazza Santiago del Cile, non molto distante da casa mia. Appena siamo rientrati a casa, sono salita in camera per qualche minuto, per poi uscire di nuovo subito dopo, cercando di non farmi vedere dai miei genitori. Purtroppo non ho potuto considerare Niccolò dopo la cerimonia, per motivi ovvi che non sto a ripetere. Il viale dei Parioli è addobbato a festa ma quest'anno neanche le luci e i festoni riescono a tirarmi su di morale. Oggi per me non è la Vigilia di Natale, bensì soltanto il giorno in cui ho dovuto salutare mio nonno per sempre. Credo che neanche domani sarà un Natale come gli altri: sentirò la mancanza delle sue canzoni natalizie suonate al pianoforte, ma anche semplicemente del suo discorso all'inizio del pranzo. Mi guardo intorno, alla ricerca dell'unica persona, che probabilmente sarà in grado di farmi sorridere in questa giornata buia. Ad un certo punto lo vedo stringersi nel suo giacchetto di pelle, appoggiato al cruscotto della propria auto. Adesso si è rimesso gli occhiali da sole... Gli corro incontro, nonostante lui non abbia notato la mia presenza, essendo occupato ad osservare un cane camminare insieme al proprio padrone. Si allontana leggermente dall'auto, in modo da seguire meglio con lo sguardo l'animale. Deve essere un amante dei cani... Una volta arrivata dietro di lui, gli copro gli occhi con le mani da dietro, aspettando che si volti.

-Alessandro ti ha recapitato il mio messaggio!- Era prevedibile che mi riconoscesse, anche senza sentirmi parlare, dato che mi stava aspettando. Alessandro, prima che io entrassi in casa, ha fatto da messaggero, dicendomi che Niccolò mi avrebbe aspettata verso le 17 nella piazza vicino al teatro. Sicuramente aveva provato a contattarmi per telefono, che io però prima, avendo la testa tra le nuvole, ho dimenticato a casa. Per fortuna il mio ragazzo ed il mio autista sono amici...

-Per fortuna! Comunque grazie di essere venuto, nonostante sia la Vigilia di Natale.- Gli sorrido leggermente imbarazzata, non sapendo bene come comportarmi. Due giorni fa abbiamo deciso di ricominciare, poi si è scatenata l'apocalisse e non abbiamo avuto tempo di parlare di noi. In questo momento sento solo il bisogno di baciarlo...

-Sarei venuto ad ogni costo.- Mi accarezza il volto ed io non resisto alla tentazione di unire le nostre labbra. Rimane piuttosto colpito dalla mia reazione e lo capisco dal fatto che non ricambia subito il bacio. Bastano pochi secondi perchè si sciolga, affondando le mani tra i miei capelli, che ho sciolto prima di uscire di casa. Non sarei riuscita a sopportare quello chignon per un momento di più!

-Saliamo?- Gli propongo, indicandogli i sedili posteriori dell'auto. Lui alza il sopracciglio sinistro, per poi annuire ed aprirmi la portiera, per farmi passare per prima. So che possa sembrare una strana richiesta, ma a me iniziava a fare freddo: è pur sempre dicembre. -Avevo un po' freddo...- Gli spiego, mentre lui si siede al mio fianco, chiudendo lo sportello.

-Ti scaldo io!-Mi fa l'occhiolino, per poi farmi cadere addosso a lui e stringermi tra le sue braccia.

-Cosa fai domani?- Gli chiedo, alzando lo sguardo per poterlo guardare negli occhi. So benissimo che non potremo trascorrere il Natale insieme, nonostante sarebbe un mio desiderio, e credo che sapere cosa farà, mi aiuterà a sentirlo più vicino.

-Vado da mia mamma insieme ai miei fratelli.- Quando si tratta della sua famiglia, rimane sempre sul vago. Non scende mai nei particolari e non ho idea di come interpretare questo suo comportamento... Gli ho raccontato più o meno ogni cosa che c'è da sapere della mia vita, ma molte parti della sua per me sono ancora un grande punto interrogativo.

-Non mi hai mai parlato di loro...- Mi allontano da lui, tornando a sedermi composta sul sedile accanto al suo.

-Ci sarà occasione per farlo.- Ogni volta che tocchiamo questo argomento si incupisce e si mette sulla difensiva. Devo ancora capire quale sia il giusto modo di approcciarsi con lui in questi casi, sempre che ne esista uno...

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