La Stazione dei Ricordi ~ Ultimo

Capitolo 67 - È quello che vogliono

-Obbligo o verità?- Chiede Adriano al festeggiato, che sospira, alzando gli occhi al cielo. Non capisco come mai Niccolò abbia accettato di giocare a questo gioco, se non ne ha voglia. È come se si sentisse obbligato ad accettare sempre tutto quando si tratta dei suoi amici... Eppure non mi pare che con me si faccia problemi a dirmi che non ha voglia di fare determinate cose.

-Ma non dovremmo girare la bottiglia per scegliere chi fa la domanda?- Chiedo, non comprendendo l'utilità di posizionare la bottiglia sul tavolo, se tanto ognuno decide come vuole. Questa anarchia generale mi destabilizza sempre più: non solo nel gioco.

-Non so come funzioni ai Parioli, ma a San Basilio ognuno fa come cazzo gli pare.- Crystal prende la parola, sfidandomi con lo sguardo ancora una volta. Tra quelle ciglia finte e quella linea di eye-liner che le arriva quasi a metà palpebra, non riesco a concentrarmi.

-Verità.- Niccolò rompe il silenzio che si era creato nella stanza, impedendomi di rispondere a quella tipa che finirà per farmi perdere la pazienza.

-Quale qualità della persona che siede alla tua destra ti piace di meno?- Adriano scandisce le ultime parole della frase, provocando le risate degli amici, che si preparano ad assistere ad una scenetta comica. Soltanto loro riuscirebbero a chiedere ad un amico quali siano le caratteristiche della propria ragazza che odia di più.

-Puoi elencare i tuoi difetti, sto in fissa pure per quelli.- Temevo che avrebbe risposto diversamente, invece mi ha stupita. Gli sorrido, sperando che abbia capito la mia situazione di disagio e stia cercando di tornare in sé.

-Hai copiato la mia frase dell'altro giorno... Così suona meglio però.- Ricordo la frase che gli ho detto qualche giorno fa, solo che l'ha riadattata, rendendola più musicale: questo è il suo dono. Gli lascio un bacio sulle labbra, mentre sento gli occhi di tutti i presenti puntati su di noi. Non mi irrita essere al centro dell'attenzione: ci sono pur sempre abituata.

-Qualcosa che non ti piace di lei esisterà!- Tiziano si alza in piedi per andare a prendere una birra dal tavolo, mentre riceve gli altri annuiscono. Probabilmente non credono al fatto che Niccolò apprezzi anche i miei difetti, semplicemente perché loro non riescono ad apprezzare neanche i miei pregi.

-Tipo il fatto che sia dei Parioli...- Agnese nomina quello che so essere il difetto principale ai loro occhi: non è neanche stata originale. Avrebbe potuto criticare il mio taglio di capelli, il mio ombretto o anche l'abbinamento tra scarpe e vestito. In realtà è tutto il loro astio nei miei confronti si racchiude in quelle sole parole: I Parioli. 

-L'unico difetto che ha è quello di essere bella, cosa che la rende oggetto di invidia per troppa gente.- Cinge la mia schiena con un braccio, avvicinandomi a sé, così da potermi lasciare un bacio sulla fronte. In questo momento sento che posso contare di nuovo sulla sua protezione, nonostante avessi ormai perso le speranze.

-Adesso giriamo la bottiglia, così accontentiamo la pariolina.- Esclama Crystal, girando la bottiglia di vetro distesa sul tavolo, che si ferma puntando verso Adriano, il quale sceglie verità, così come Niccolò.

-Chi in questa stanza bacia meglio?- Tiziano prende la parola, proponendo una di quelle domande del cavolo volte a creare soltanto casini.

-Secondo me Fiamma.- Adriano risponde come se niente fosse. Probabilmente non si rende conto del fatto che sono la ragazza del suo migliore amico ed ha appena fatto un apprezzamento sul mio modo di baciare.

-Hai avuto modo di sperimentare?- Una battuta irritante di Crystal non poteva mancare, dato il suo obiettivo di creare incomprensioni tra me e Niccolò, il quale stringe la presa sul mio fianco. Prima o poi dovrò togliermi la soddisfazione di staccare a quell'ochetta quelle ciglia finte attaccate male...