Capitolo 73 - Titanic

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Fiamma's POV

Sono le 17.33 di domenica pomeriggio ed io sto fissando il libro di matematica da circa mezz'ora senza riuscire a connettere il cervello per più di qualche minuto. La lista di esercizi che dovrei fare per prepararmi alla verifica di dopodomani è lunghissima e l'ansia di non essere pronta per il compito si impossessa di me. Mi schiaffeggio un paio di volte, alla ricerca di un modo per concentrarmi, quando qualcuno bussa alla mia porta. Forse Filomena mi sta portando la mia solita tisana, ma la mia supposizione è del tutto errata e lo scopro appena un ciuffo di capelli scuri fa capolino da dietro la porta.

-E' permesso?- Luca entra nella mia stanza, tenendo in mano due buste di carta. Si apre il Woolrich rosso e si avvicina alla mia scrivania, sorridendo.

-Non ti sei neanche fatto annunciare?- Gli chiedo, alzandomi in piedi e ritrovandomi per sbaglio a pochi centimetri di distanza dal suo volto. Faccio velocemente qualche passo indietro, tentando di nascondere l'imbarazzo. Perché succedono queste cose imbarazzanti così all'improvviso?

-Tua madre ha pensato che la mia visita sarebbe stata alquanto gradita da parte tua.- Alza le spalle e allarga le braccia, mentre un sorriso spunta sul suo viso. Mi ritrovo ad osservare il movimento delle sue labbra e questo non mi sembra per niente un buon segno: che intenzioni ha il mio cervello?

-Mi hai portato un telefono che mi permetta di comunicare con San Basilio senza che i miei siano in grado di controllarmi?- Sposto l'attenzione sulle due buste che continua a tenere in mano. Anche lui sembra essersi incantato ad osservarmi, dato che passa un po' di tempo prima che io possa ricevere una risposta da parte lui. Abbasso lo sguardo sul mio corpo e mi rendo conto di star indossando una felpa, la cui cerniera si è abbassata troppo, lasciando intravedere la canottiera abbinata. Il problema non si porrebbe, se solo io non indossassi il reggiseno.

-Non sapevo che ti avessero requisito il cellulare. E comunque, no, mi dispiace... Ho portato soltanto una confezione di gelato al cioccolato e questo DVD.- Tira fuori il contenuto delle due buste, alla ricerca di un modo per distrarsi dalla mia scollatura. Mi mostra la confezione di gelato, sulla quale c'è l'adesivo della mia gelateria preferita ai Parioli. Il loro miglior gusto in assoluto è il cioccolato, ma mi piacciono anche alcuni gusti sperimentali, come il gusto Oreo o anche quello al caramello salato, gusto che mi ricorda moltissimo la mia vacanza a Londra.

-Stavo per risponderti che la tua visita non è per niente gradita, ma non posso rifiutare il gelato e soprattutto un Leonardo di Caprio bello come il sole.- Sa bene che la prima parte del mio discorso è ironica, ma finge di non capire, agganciando la zip del suo piumino, subito dopo aver appoggiato la confezione di gelato e due cucchiaini sulla scrivania. Non capisco se non abbia notato l'ironia nel mio tono o se mi stia prendendo in giro, fingendo di andarsene davvero.

-Bene, ti lascio tutto qui sulla scrivania. Ci vediamo domani a scuola.- Mi sorride, avviandosi verso la porta, ma io mi alzo dalla sedia e lo raggiungo, bloccandogli il polso. Si volta di nuovo verso di me e i nostri corpi si sfiorano, facendomi perdere un battito. Siamo molto vicini, ma io indietreggio leggermente, abbassando il volto a causa dell'imbarazzo, ma lui si affretta ad impedirmelo appoggiando delicatamente due dita sotto il mio mento.

-Luca! E' una confezione da un kg di gelato al cioccolato della migliore gelateria dei Parioli. Vorresti condividerla con me?- Lo attiro a me, prendendo tra le dita due lembi di stoffa del suo Woolrich. Abbasso la zip del suo piumino, senza eliminare il contatto tra i nostri occhi. -In più neanche Kate Winslet era così male... Non credi?- Sorrido ancora imbarazzata dalla nostra vicinanza e dalle mie dita che sono poggiate sulle sue spalle, intente a privarlo di quell'indumento inutile dato il caldo che c'è in questa casa. Il mio corpo non sta rispondendo ai miei comandi e non riesco a capirne il motivo, o forse sì: accidenti agli ormoni! Lascio cadere il suo cappotto sulla sedia ed apro la confezione di gelato, per poi sedermi sul divanetto attendendo che anche lui faccia lo stesso.

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