Il patto

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La mattina seguente mi svegliai, guardai l'altra parte del letto e mi si riempì il cuore di gioia nel vedere che l'amore della mia vita aveva dormito con me la sera prima.
Mi aveva accudita, curata come avrebbe dovuto fare mio fratello, ma lui c'è sempre stato per me.
Il mio Harry.
Erano le sette e trenta del mattino, stirava le braccia in alto come il più tenero dei bambini «Oh, Hey sei già sveglia?» annui sorridendo «Mi ha fatto prendere un colpo stanotte, la febbre è scesa verso le tre»-«Non volevo farti preoccupare»-«Tranquilla piccoletta, l'importante è che tu stia bene»-«Grazie»-«Avere la febbre a luglio non è un granché» ammisi sorridendo, lo fece anche lui «Quando avevo quattro anni mi beccai la mononucleosi infettiva, dovetti rimanere per sei mesi a casa» raccontò «Cavolo»-«Come siete diventati amici Tu e mio fratello?»-«Le nostre madri erano migliore amiche, per questo abbiamo soltanto due mesi di differenza, siamo praticamente nati e cresciuti insieme..» wow
«Sai che mi ricordo quando eri piccola? Avevo all'Incirca quattro anni e tu due e tu stavi sempre con me..» quindi mi ero innamorata di lui quando avevo tipo due anni?
Quante possibili vedo? Meno di 0.
Mi limitai a sorridere.
Si alzò, rimise le scarpe, mi alzai anch'io e non riuscivo a stare in piedi, mi parò con le braccia impedendomi di cadere, e di nuovo le sue iridi verdi fissavano me, come quella notte dei fuochi d'artificio.. deglutivo mentre guardavo le sue labbra e sbarrai gli occhi quando si unirono con le mie.
Erano morbide e buone, non fu un semplice primo bacio, fu un vero e proprio bacio con tanto di lingua.
Ci guardammo «Scusa..era il tuo primo bacio.. io..»-«Harry non scusarti, mi hai appena dato qualcosa che mai avrei pensato di raggiungere, quindi grazie» mi abbracciò e in quel momento mio fratello entrò in camera «Cosa stracazzo ci fai in camera di mia sorella avvinghiato a lei?» ci separammo, «La stavo solo abbracciando, sai che mentre tu eri a fare baldoria io ero qui con lei perché aveva 40 di febbre?»-«E allora?»-«Allora? Sono rimasto a dormire qui, perché non puoi lasciare da sola tua sorella minorenne con la febbre, avrebbe potuto avere le convulsioni!»-«Grazie angelo custode, adesso ci sono io il tuo turno è terminato, puoi tornare in paradiso» che stronzo.
«Ciao piccolina»
«Ciao Harry, e grazie» non mi riferivo solo alla notte, ma al bacio.. avevo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie.
Se ne andò.
«Te lo dico una volta e non lo ripeterò due; non ci provare con il mio migliore amico perché giuro su Dio che ti lascio in mezzo a una strada anch'io»-«Perché non mi vuoi bene?» chiesi con voce tremante «Perché sei la più grande delle responsabilità ed indovina un po'? Io non sono responsabile! Di conseguenza tu sei una grande, grandissima rottura di coglioni, a volte penso che fosse stato meglio per me essere figlio unico! Non contare mai su di me, sono tuo fratello si ma a me non importa proprio un cazzo mia piccola dolce condanna» stavo piangendo e lui era impassibile.
Mi vesti velocemente ed uscì di casa, mi ritrovai davanti a casa del mio eroe, ero indecisa se bussare o no quando una mano si poggiò sulla mia spalla, mi voltai e ce l'avevo davanti «Hey, Hey che succede?» mi prese il viso tra le mani «Lui mi odia! Mio fratello mi ha appena definito la sua condanna!»-«No, no, no, ultimamente è solo stressato, scommetto, anzi sono certo che non pensa davvero questo.. non piangere piccola vieni qui» mi fece entrare, per
Fortuna i suoi erano al lavoro, mi sedette sul divano, e lui di fianco a me.
«Ho una proposta da farti, è un po' bizzarra.» lo guardai «Dimmi»-«Ho pensato che siccome Kev non ti fa mai uscire.. io e te potremmo stringere un'amicizia particolare..» o mio Dio. «Harry..»-«So che sei ancora vergine, ma possiamo diventare degli scopa-amici..» mi mancava il respiro «Dici sul serio?»-«Si, sarò il foglietto illustrativo di tutte le tue esperienze»-«D'accordo..»-«Bene. Ma in tutto questo, io e te saremo sempre e soltanto amici niente di più»-«Promesso»-«E non preoccuparti, non devi mai vergognarti, sono lo stesso Harry di sempre..» poggiai la guancia sul suo petto «È un segreto giusto?»-«Si» gli diedi un bacio sulla guancia e me ne tornai a casa, Kev dormiva sul divano, sul tavolino c'erano quattro lattine di birra, viveva praticamente come un parassita.
Non sapevo a cosa mi avrebbe portato quel patto stretto con il suo migliore amico, ma se quello era l'unico modo per poterlo avere, allora vuol dire che avrei fatto proprio di tutto per sentirlo mio anche solo per cinque minuti.

Il migliore amico di mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora