Aiutarsi in famiglia 🩵

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Mi alzo tardi rispetto all'orario previsto e mi getto sotto la doccia non appena messo i piedi per terra.

Subito dopo mi asciugo i capelli e li piastro velocemente.

Scendo in cucina.

Trovo un biglietto sul tavolo da parte di Giada, dove mi avvisa che il caffè è pronto nella macchinetta e un cornetto dal cuore morbido mi aspetta nel forno.

Dopo aver fatto colazione, mi siedo alla mia scrivania nel salone e incomincio a disegnare.

Mancano due ore all'appuntamento con la signora Laura e ancora devo finire la mia collezione.

Ricevo nel frattempo un messaggio su WhatsApp, tanto per non distrarmi.

È un messaggio di Giuseppe.

Oh sì, proprio quello che mi serviva.

-Non mollare. Ce la puoi fare-  leggo

Lo ringrazio per la carica arrivata e continuo con i disegni.

Dopo un'ora riesco a portare a termine il mio lavoro.

Questo grazie a Giuseppe e alla sua fiducia.

Ma a quanto pare,  il mio umore è perfetto da rimanere tale.

Una chiamata in arrivo da mia madre.

Dovrebbe essere un bene sentire la propria mamma, ma nel mio caso non è proprio così.

Con loro ci sono sempre problemi da risolvere.

Non mi resta che rispondere alla chiamata.

<Mamma ciao, dimmi tutto>, solita frase di risposta, la mia

<Siria, come stai? Come va il lavoro?>

< Non è facile, ma va in qualche modo>

<Immagino, tesoro .Ascolta, se puoi, altrimenti fai finta che non ci siamo nemmeno sentite>

Oh sì quella voce la conosco,
voce roca per via del pianto.

<Dimmi mamma> chiudo gli occhi

<Abbiamo bisogno di un piccolo prestito. Ti parlo di una cifra moderata ... Insomma, dobbiamo pagare gli arretrati della casa o verremo sfrattati> afferma

Ora sono diventata anche la banca.

Faccio prestiti.

Www.prestitisiria.it

<Cos'è questa storia? Da quando non pagate casa?> provo a capire la situazione

<Cinque mesi e non sapevo nulla. Oggi si è presentato il padrone di casa, dove ci ha messo alle strette. O paghiamo o siamo fuori>

<Mamma dove prendo tutti questi soldi? Anch'io pago le mie cose qui. Con i soldi che ho sul conto pagheresti solo due mesi. Non so come aiutarvi stavolta>

<Non ci farai mettere in mezzo ad una strada? >

Giusto.
È colpa mia.

<Mamma non puoi dare la colpa a me. Ascolta...  Dovrei fare una sfilata a breve. Se andrà bene e piaceranno i miei abiti avrò una bella cifra. Solo così posso aiutarvi. Ma per questo dovete attendere un po'> dico sbuffando

<Quanto tempo?>

<Un mese più o meno>

<Non sento più la terra sotto i piedi>, sento ansia nella sua voce

<Mamma non fare così. Possibile che non mi date mai una bella notizia? Pensavo fossero migliorate le cose lì e invece...>

<Hai avuto la sfortuna di avere una famiglia così. Mi dispiace, meritavi di più> incomincia a piangere

Il mio cuore ti appartiene • 𝒪𝓏𝒸𝒶𝓃 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora