Siria's pov
Esco dal bagno nel momento in cui sento Diego uscire di casa.
Come può un ragazzo che ti conosce nel profondo del cuore , pensare che saresti andata a letto con un altro?
Mi ha talmente ferita che non riesco a trovare il modo per passarci sopra.
<Siria sei in casa? > è Giada che mi richiama dalla cucina
<Sì! Sono nella mia stanza> le rispondo
Mi raggiunge, sedendosi accanto a me sul letto.
<Che succede? Hai pianto? >
<Ho litigato con Diego>
<Questa volta per quale ragione? >
<Mi ha scambiata per un altro tipo di persona>
<Cioè?>
<Pensava fossi andata a letto con Christian>
<Come mai avete aperto quel capitolo?>
<Ho un ritardo e non ho voluto dire niente perché so quanto sia complicato per me ora rimanere incinta. In un certo senso , non ho voluto illuderlo. Ma lui ha pensato altro! Che tristezza>
<Ha pensato male direi! Ma credo sia legato alla gelosia che nutre nei confronti di suo cugino>
<Quale gelosia? Sa benissimo che con Christian non c'è stato mai niente! L'ho visto solo un modo per allontanarmi da lui>
<Hai ragione> mi dice mentre mi massaggia la schiena dolcemente
<Vado a fare una doccia! Se torna digli che non voglio vederlo> dico mentre mi alzo dal letto
<Esagerata> ride
<Giada, non provarci> la guardo minacciosa
<Va bene! Scherzo - solleva le mani- comunque sta venendo tuo padre>
<Non ho l'umore adatto, guarda>
<Siria , é tuo padre! Non puoi far finta di niente >
<Si lo so questo> ne lascio un bacio sulla guancia e vado a fare la doccia.
Per me la doccia rappresenta un momento di transizione nella giornata, ma soprattutto mi aiuta a riflettere e quasi sempre a trovare una soluzione per i miei problemi.
Fra i tanti pensieri, uno in particolare subentra per tutto il tempo.
Penso a Diego.
Penso al fatto che non c'è nessuna giustificazione valida per quello che ha pensato e fatto.
O forse sono solo arrabbiata al momento da non sentirmi nemmeno l'apatica di sempre.
Finita la doccia vado nella mia camera in accappatoio e scelgo qualcosa di semplice da mettere.
Il mio umore è pari a zero.
<Dobbiamo parlare> sento la voce di Diego
Entra e chiude la porta della mia stanza a chiave.
<Dammi la chiave> dico subito, ignorando lo spavento che mi ha fatto prendere
<No> mi sorride
Infila la chiave nella tasca dei pantaloni.
<Credi che non riesca a prenderla? >
<Dovrai affrontare i miei pantaloni allora>
<Diego, per favore! Non ho voglia di giocare>
<Non te la darò se prima non mi perdoni >
<Sei riuscito a pensare che possa andare a letto con tutti! Che felicità per me>
<Non ho detto questo! Ma ho dubitato di te con Christian, questo si! Ma sono stato uno stupido>
<Allora dovevi dubitare anche di Giuseppe>
<Che c'entra adesso Giuseppe? E per la cronaca, se ho pensato a tutto ciò è solo perché mi hai nascosto il ritardo>
Mi avvicino nervosamente al comodino e prendo il test di gravidanza dal cassetto
<Perché un test?> mi chiede
<Apri la porta e vado in bagno a farlo! Mettiamo a tacere ogni tuo dubbio!>
Apre la porta.
Vado in bagno.
Faccio il test e aspetto i tre minuti per vedere il risultato.
I tre minuti più lunghi della mia vita.
<Diego puoi> gli dico dopo aver visto il risultato
Entra a piccoli passi e si avvicina al test con tale curiosità.
"Non incinta".<Convinto ora? Dovevi solo fidarti di me> gli dico lasciandolo solo in bagno
Vado sul balcone per prendere una boccata d'aria e mi accendo l'ennesima sigaretta.
Il vizio l'ho ripreso e anche più di prima.
<Siria, tuo padre è quasi arrivato> mi dice Giada , sbucando dal lato della cucina
Il balcone è comunicante.
<Che venga pure >
Terminata la sigaretta torno in cucina.
Diego è seduto sul divano in maniera del tutto assente e Giada pasticcia qualcosa ai fornelli.
<Me ne vado> dico mentre infilo il giubbotto
<Dove stai andando? > mi dice subito Diego, rinsavendo
Si alza di scatto dal divano .
<Non osare seguirmi>
<Siria che hai?> mi dice Giada
<Mi dovete lasciare in pace>
Lascio l'appartamento.
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Il mio cuore ti appartiene • 𝒪𝓏𝒸𝒶𝓃 •
Fiksi Penggemar[Completa] Sei fra due fuochi. Scegli lui. Ti fa a pezzi il cuore Ti tortura la mente Ti sconvolge la vita: Di un amore impossibile Non te ne liberi così facilmente. Diventa il tuo tesoro, ma tu non puoi essere il suo. Ti rassegni e vai avanti. T...