Il mio cuore ti appartiene • 𝒪𝓏𝒸𝒶𝓃 •

Partire Per Dimenticare (Parte 2)🩵

Finito di mettere le ultime cose in valigia, la porto vicino alla porta d'ingresso, trovandoci Giada a braccia conserte, con il viso triste e occhi lucidi.

<Wow. È arrivato il momento> dice amareggiata

<Eh già... Sono dispiaciuta anch'io , ma voglio farlo per me stessa> rispondo, giocando nervosamente con le dita

<Sei venuta qui per via dei tuoi genitori e ora vai via di nuovo per uomo. Vai sempre via da tutto e tutti>

<Vado via per non soffrire e poi guardami  - mi indico - Succede sempre tutto a me. Vorrei tanto avere una famiglia normale ed essere amata da Giuseppe, ma non posso avere tutto ciò e non so nemmeno perché>

<Ma qui hai me. Non ci pensi? >

<Tu puoi raggiungermi quando vuoi. Te l'ho già detto>

Annuisce.

<Vieni qui! Abbracciami>  mi stringe quasi da togliermi il fiato

Sento il suono di una notifica.

<Vediamo di chi si tratta> mi stacco e prendo il telefono

È un messaggio di Diego.

-Siria ciao. Vuoi venire a stare da me? Ho saputo che stai lasciando Roma. Aspetto tue notizie

<Diego mi ha chiesto di andare da lui. C'è il tuo zampino,lo sento >

Sorride sotto i baffi.

<Sì , ma non c'entro nulla con il suo invito >

Non ci casco.

Lo so che sei stata tu.

<Non è male l'idea comunque > dico istintivamente

<Allora andrai da lui? >

<La meta che ho scelto è Parigi. Pensavo di rimanere un po' con mia cugina. Ho prenotato il volo, ma ... sì. Andrò a stare da Diego. Anche se ora mi tocca cambiare il volo>

<Saremo molto distanti> , mi prende la mano e la stringe nella sua

<Esistono gli aerei, dimentichi?  Poi Londra o Parigi comunque la distanza c'è ... Ops! >

Sentiamo suonare il clacson ripetutamente.

<Il taxi è arrivato, devo andare> , le dico

Ci abbracciamo e a malincuore salgo nel taxi dove pian piano mi porta via da lei.

Le lacrime scendono velocemente una dietro l'altra.

Non potevo più trattenere.

Mi mancherai amica mia.

Arrivo all'aeroporto in poco tempo.

Cerco un volo per Londra e dopo aver prenotato, mi siedo in sala d'attesa.

Mi toccano due ore prima di imbarcarmi.

Nel frattempo avviso Diego per messaggio che sono in aeroporto.

Un pó mi spaventa questo cambiamento ma non ci metterò molto ad abituarmi.

........

Una voce fastidiosa si fa sentire per tutto l'aeroporto.
Il mio volo è stato cancellato per maltempo.

Certo che sei sempre così fortunata.

Ecco cosa dice la mia voce sarcastica.

Il volo è stato praticamente rimandato a domani mattina.

Devo restare qui tutta la notte.

Giuseppe's pov

Mi hanno appena detto cge Siria sta per lasciare Roma.

Una notizia che mi ha spiazzato.

Questo significa non poterla più vedere.

<Ehi, tutto ok? > dice Rosa , dopo avermi notato sul divano con il telefono tra le mani

Annuisco appena.

<Ti ho preparato il caffe> aggiunge

<Grazie> la guardo al volo

<Tutto bene? Sembri pensieroso>

<Niente d'importante>

<Sei distaccato Giuseppe! È palese!>

<Non faccio altro che pensare! E in questo momento sai a cosa penso? - mi alzo - Penso che a breve sarò padre e non so se sono pronto. Tutto qui! > dico con freddezza

<Giuseppe ascolta. Tu hai scelto di stare con me. Non te l'ho chiesto io! Non ti ho costretto! Non voglio accanto a me un ragazzo che si senta oppresso e che non mi desideri. Non fai altro che spezzarmi il cuore! Più mi avvicino e più ti allontani. Non voglio soffrire perché non lo merito e sai una cosa? È tutta colpa mia! Non dovevo dirti che sono incinta. > sbraita

<Dovevi scegliere me a prescindere e invece...>

<Hai finito?>

Poggia la sua testa sul mio petto.

<È che ti amo da morire e faccio di tutto per non perderti> sussurra

<Insieme saremo una meravigliosa famiglia. Forse hai ragione tu. Non meriti questo. Abbiamo sbagliato in due. Prometto che cambierò. Lo farò per te! >

Credo sia questa la via più facile.

Non voglio far soffrire mio figlio.

Voglio che abbia una famiglia come tutti.

Le nostre bocche si uniscono senza controllo.

Accarezzo il suo pancino e penso che lì dentro sta crescendo mio figlio.

Per quanto non sia pronto, credo che è un dono dall'alto che mi è stato dato e come tale dovrò amarlo e rispettarlo.