Triste Realtà 🩵

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Giuseppe's pov

Non appena attivato in azienda, vado alla ricerca di mia madre.
È nel suo ufficio.
La trovo seduta alla sua scrivania persa fra i suoi pensieri.

<Mamma... Disturbo? > dico y avanzando lentamente

<Oh, tesoro! Entra! Non disturbi mai, lo sai>

Sorride e ricambio.

<Mamma ascolta... Ho parlato con Siria e mi ha detto che sistemerà tutto. Dirà con una conferenza che si è trattato di un frainteso>

<Davvero lo farà? > mi chiede , con mani congiunte, speranzosa

<Certo che lo farà! Si dispiace molto per l'accaduto>

<È stata tutta colpa mia>

<Mamma... Il problema maggiore in questa storia è che sono innamorato di Siria. E lo sono già da un bel pó. Voglio che tu cominciassi a realizzare la situazione o finirai per ferirmi sempre>

<Cosa stai dicendo? E Rosa allora? Non ha avuto nessuna importanza per te?>

<Lei è importante, ma non c'è nulla di serio tra noi... È solo amicizia>

<Ci rimarrà male. Ti prego pensaci!>

<Ho già fatto la mia scelta. Ora vado da Rosa e le dirò tutto>

Annuisce.

Non spiccica una parola.

Tutto quello che fa è lasciare l'ufficio.

...........

Sono appena arrivato da Rosa.

Mi accoglie con un forte abbraccio.

<Entra amore. Ti faccio un caffè> aggiunge subito dopo

Mi accomodo sul divano e si siede vicino a me dopo averlo preparato.

<È così importante quello che hai da dirmi? > chiede

<Si. Lo è! Rosa arriverò subito al sodo. Ci dobbiamo lasciare> le dico in maniera cruda e noto lei cambiare umore nell'immediato

 Ci dobbiamo lasciare> le dico in maniera cruda e noto lei cambiare umore nell'immediato

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<È uno scherzo vero? >

<No. Non lo è! Non si può stare con qualcuno che non ti faccia stare bene> continuo ad essere diretto

<Non ti faccio stare bene, eh? Proprio io che ho fatto di tutto affinché tu stessi bene con me? Ha ragione mia madre, i "per sempre" non durano in eterno. Mi chiedo dove sbaglio ogni volta! Fammelo presente!> , il tono si altera

Sospiro.

<Rosa... Il problema qui non sei tu!>

<Ma cazzo! Non dovevi! Tu non sai tutto... > di colpo si blocca e delle lacrime bagnano le sue guance rosee

<Non so cosa? > corrugo la fronte

<Niente... Dimenticalo!>

<Rosa guardami!>

Mi guarda .

<Meriti uno che ti ami per davvero. Non di uno che prova ad accontentarti come me>

<Prendi questa scatola... Aprila quando sarai arrivato a casa tua> questa è la sua risposta

Si alza.

<Rosa ,non voglio ferirti. Mi sento una merda in questo momento. Ma è la cosa giusta sia per te che per me>

<Lasciami da sola. Per favore! Vattene adesso> camminaverso la porta d'ingresso

Arreso mi alzo e la seguo.

È un invito a lasciare l'appartamento.

Il mio cuore ti appartiene • 𝒪𝓏𝒸𝒶𝓃 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora