Il prof

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Quando l'autobus arriva a destinazione scendo subito mentre mi asciugo le lacrime velocemente. Metto le cuffiette all'interno della tasca principale dello zaino mentre cammino verso l'entrata. Appena entro tengo saldo il mio telefono nella mano destra e corro in bagno per prendere le black davil da quel puttaniere di Davide. Ho i soldi all'interno della cover del telefono e intendo spenderli per sette pacchetti. Mi bastano per una settimana direi.

Mentre corro inciampo sulle mie stesse scarpe , tutti mi guardano indifferenti e tornano a parlare con i rispettivi amici. Due anni fa era più divertente venire in questa scuola perchè c'erano anche i miei , di amici. Ma quest'anno senza di loro è tutto una merda qui. Nessuno mi calcola più di tanto.

A volte penso di stare antipatica alla maggior parte della scuola , poi però mi ricordo che è colpa del mio carattere se tutti mi stanno lontano , e il mio ordine mentale si ristabilisce.

Ci sto male? Certo che ci sto male,perchè nonostante io voglia cambiare non ci riesco. Ci provo , ma fallisco , come sempre del resto.

Ho iniziato a fumare tre anni fa , non che mi piaccia , ma mi fa sentire piena di qualcosa per qualche minuto. Mi fa sentire libera per qualche minuto.  

Stessa cosa quando bevo. Mi ubriaco per sentirmi qualcosa , per vivere qualcosa , per scappare dalla fottuta realtà che mi divora. Mi divora fino alle ossa. Mi dissangua. Mi lascia con il nulla in mano.

Ho provato a smettere quando c'era Logan. Lui non sopportava che io fumassi o bevessi più del dovuto. Così per due anni di relazione ho dovuto lasciar stare i vizzi. Ho ripreso a fare questa merda due anni fa quando è scomparso nel fottuto incidente tra la quinta e la sesta dell'autostrada diretta a Roma. Da lì in poi non sono più stata la stessa. O meglio sì , ma in maniera diversa dal solito.I miei amici non sono d'accordo con me. Veronica , per esempio , dice che se continuo così a sessantanni magari me ne pentirò. 

Io le rispondo sempre che a sessantanni , io , non ci arriverò mai.

Appena entro nel bagno trovo Davide appostato di fronte all'ultima porta del cesso dei ragazzi. Entro senza problemi,pago prendo la roba e me ne vado.

《Senti Marylin》mi giro nella sua direzione con la maniglia della porta ancora tra le mani pronta per essere aperta.
《Dovresti smettere con questa merda》mi dice con aria scazzata.
《Disse il venditore della merda stessa》 dico con aria sarcastica sfidandolo con gli occhi,per poi andarmene voltandogli le spalle.

Vado in classe velocemente pronta ad assistere all'ennesima scenata che faranno i miei stupidi compagni. Li odio tutti. Non vado d'accordo nemmeno con i professori , solo con uno , che però quest'anno va in pensione. Daniele Carusi , settantacinque anni , uomo colto, femminista e mio professore di Filosofia.

Mi ha sempre capita. Voleva bene anche a Logan , ci ha sempre aiutati a mantenere la nostra relazione in piedi. A volte usavamo il suo secondo appartamento per dormire , quando litigavamo con i nostri genitori.

Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per questo. Ci ha provato con me,ci prova tutt'ora dato che è il mio psicologo da due anni. Dice sempre che è "affascinato dalla mia mente e dai miei comportamenti inumani". Io mi metto sempre a ridere ma quella frase mi fa sempre venire i brividi per quanto sia vera. Ho un modo di pensare che non sta ne in cielo e ne in terra. Un bipolarismo estremo , che  un giorno mi sveglio felice e tre minuti dopo ti urlo in faccia la merda che ho dentro.

FLASHBACK
Entro in classe dopo l'ennesima litigata con Logan tra i corridoi , per essere al secondo anno avrò fatto più figure di merda di quelli di quinta per colpa delle sue cazzate. C'è il prof di filosofia , che appena entro mi guarda strano , ma che  poi dalla mia faccia percepisce che qualcosa oggi è andato storto e il suo sguardo si addolcisce. Si avvicina al mio orecchio.
《Dopo lezione si fermi nella classe》annuisco guardandolo e mi siedo al mio solito posto in ultima fila di fianco alla finestra.

Ci fa leggere un brano insolito. Non ci dice chi è l'autore di ciò , inizia solo a leggerlo,ma più lo leggeva più mi rendevo conto che era il foglietto scritto in classe e buttato nella spazzatura. Un solo pensiero mi attraversa in testa: "Porca di quella puttana".

"Non è mai divertente vivere la vita come una cazzo di costrizione. Sono costretta a vivere in mezzo a gente,situazioni e atteggiamenti di merda. Per vivere al meglio questa merdosa vita bisognerebbe essere stupidi e abbandonarsi all'euforia,poiché porco cane,non c'è niente di più bello che ignorare i problemi e fargli una linguaccia,anche se sono più grandi e imponenti di quanto lo sia tu".

Perché lo sta facendo?

《Ragazzi,questi pensieri sono scritti da un adolescente della vostra età. Chi la pensa come lei o lui?》ed è proprio in quel momento che mi sono sentita sola. Sola come un cane. Poiché nessuno alzò la mano. Nessuno oltre a me.

Nessuno di loro provava quello che provo io.

Appena finita la lezione mi fermo in classe e come sempre,mi ritrovo a piangere davanti al prof perchè ho litigato con Logan.
Di nuovo.
Per lei.
Perchè sì.
Lo ha rifatto.
Di nuovo.
E io non sapevo nulla.
Di nuovo.
Per la quarta volta.
E ci siamo mandati a fanculo.
Di nuovo.
E il prof già lo sapeva.
Di nuovo.

Esco dalla classe e vado in metropolitana.
Non c'è anima viva come al solito.
《Dove cazzo sono le sigarette?》borbotto in modo nervoso.

Cerco nello zaino.
Le trovo.
Ne prendo una.
Poi due.
Poi tre.
Poi finisco il pacchetto.
Poi piango nell'ultimo vagone della metro.
Da sola.
Come sempre del resto.

Provo a dimenticare , ma tanto non dimentico. Provo a scappare , a nascondere le cose. Ma tanto non serve a niente se poi a me stessa non nascondo un cazzo. Non serve a niente cambiare. Tanto poi ci buttiamo merda addosso lo stesso.

Mi metto le mani tra i capelli , piangendo , singhiozzando disperatamente , provando a smettere di respirare. Sono stata fottuta da me stessa.  Le porte della metro improvvisamente si aprono. Mi sento sbattere al muro. Le sigarette cadono , il telefono cade.

E gli ultimi neuroni che avevo anche.

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