Capitolo 1

37 0 0
                                    

Sono frastornata dalle urla di gioia che mi circondano.
Non riesco a capire tutto questo entusiasmo esagerato per sottolineare l'ultimo giorno di scuola.
Io ad essere sincera sento come un senso di vuoto, realizzo in questo istante che un pezzettino importante di vita se ne sta andando.
Credo che mi mancheranno le sveglie urlate dalla mamma, le colazioni al volo e le corse prima della campana.
Poi guardo Marta al mio fianco e sembra non pensarla allo stesso modo.
Si comporta come una scimmia appena scappata dallo zoo.
Non la smette di saltellare e strillare mi sta praticamente perforando un timpano "ce l'abbiamo fatta...è finita.. finalmente potrò oziare nel mio letto finché ne avrò voglia.
Le mie povere orecchie avranno finalmente un po' di pace senza le urla isteriche di mia madre che mi incitano a muovere il culo per evitare di arrivare tardi a scuola" ride manco avesse vinto la lotteria bah!
Eppure io sono convinta che tutto ciò mi mancherà, forse perché la mia vita extrascolastica non è così entusiasmante.
Mi prende la mano e mi trascina con sé, oltrepassiamo quasi correndo l'enorme cancello verde d'ingresso.
Ci sediamo sul muretto antistante il vecchio istituto di colore giallo, con le pareti scorticate dalla pittura, usurate nel tempo.
Mi incanto ad osservare tutte le persone che escono da scuola.
Scruto le espressioni dei loro volti, ognuna a suo modo diversa, c'è chi ha la gioia dipinta sul volto e chi invece appare deluso o addirittura triste proprio come me.
È incredibile come uno stesso evento possa suscitare emozioni contrastanti.
Questo muretto dove siamo sedute è sempre stato il nostro punto di riferimento, su questo ammasso di pietre e cemento, durante questi quattro anni, abbiamo riso, pianto, gioito ma soprattutto abbiamo aspettato ansiose ogni santo giorno, il defilé dei ragazzi più fighi della scuola.
Sorrido al pensiero, mentre apro il mio sacchetto di patatine e ne sgranocchio qualcuna.
Adoro le patatine, soprattutto quelle al rosmarino, sono le mie preferite. Per placare i miei improvvisi attacchi di fame ne porto sempre un sacchetto nello zaino.
Quando ho fame sono intrattabile.
Marta mi da una gomitata nel fianco destro, "cos'è quel sorriso? A cosa stai pensando spara" .
Ci è andata giù pesante.
Porca miseria, ci è mancato poco che la patatina mi finisse di traverso. Barcollo per il colpo ricevuto e per non cadere mi aggrappo al muretto con entrambe le mani assistendo con afflizione alla distruttiva caduta delle mie patatine.
La fulmino con lo sguardo appena realizzo che il mio stomaco resterà vuoto per le prossime ore.
"Ma che accidenti ti è preso, sei impazzita? Mi hai fatto male e per di più le mie amate patatine, sono spiaccicate a terra e non potranno dare sollievo al mio stomaco brontolante..." sbraito esasperata "oh esagerata!!
Smettila di FRIGNARE, ti ho appena sfiorato... tante moine per due patatine, a terra, sembri mia cugina di soli due anni.
Di un po', cosa hai al posto dello stomaco, mangi di continuo.... l'ho fatto perché ci tengo a te, non vorrai mica diventare tutta ciccia e brufoli no ?" ride e mi fa la linguaccia.
" mi stai forse dando della cicciona? " la guardo male e la spingo a mia volta "hei fermati c'è Jacopo... " si affretta ad aggiungere, " non mi freghi stronzetta ora te la faccio pagare..." "no davvero... non sto scherzando, non ti girare, viene verso di noi" ruoto la testa di poco e lo vedo, smetto di respirare.
È bello come il sole, scende le scale lentamente, i capelli leggermente lunghi gli cadono sul viso e lui scuote la testa per spostarli.
Ci passa una mano dentro e le mie guance si tingono di rosso al pensiero delle mie mani tra i suoi capelli.
Ci passa avanti con aria spavalda, io resto incantata a fissarlo, il mio cuore sembra un cavallo impazzito, non credevo mi facesse ancora questo effetto.
Mi tremano le gambe, una risata stridula mi riscuote dal trans in cui sono immersa.
Ero così presa nell' ammirarlo che mi è sfuggita la presenza di quell' oca giuliva di Gianna avvinghiata al suo braccio.
Sono maledettamente invidiosa, lei è in classe con lui e può godere della sua vista per tutto il tempo, mentre io devo accontentarmi dei pochi secondi che precedono il suono della campanella che implica l'inizio delle lezioni e quelli dopo l'uscita.
Lei non lo molla, nemmeno per un istante, gli sta attaccata al culo come una cozza.
Gli sussurra qualcosa all'orecchio con fare civettuolo e scoppia a ridere.
Magicamente lui si volta dalla nostra parte.
Il mio cuore si ferma per un istante quando mi sembra di scorgere un sorriso, è solo un attimo, poi torna subito a guardare avanti a sé ed io torno a respirare.
"Marta, hai visto? Che figuraccia !!Quel sorriso da paraculo poi... sicuramente lei gli avrà fatto notare che lo stavo fissando, è l'unica ragione plausibile.
Non mi ha cagato di striscio per l'intero anno, mai uno sguardo, un sorriso...niente di niente, io per lui non esisto... " sono angosciata "beh...questo ti fa capire che è un vero coglione amica mia, tu non sei sicuramente la tipa che passa inosservata"
"si certo come no... Ho la fila dietro, ma che dici?" "Comunque peggio per lui, mi fa quasi pena... sprecare il suo tempo in compagnia di una emerita cretina come Gianna... non ti merita dolcezza... fanculo Jacopo e fanculo la gallina.
Concentra i tuoi pensieri altrove...
per esempio alla tua imminente partenza. Ah che invidia amica mia.
Finalmente sarai in vacanza, a goderti sole e mare " dice abbracciandomi e schioccandomi un sonoro bacio sulla guancia " ehi piano o mi farai cadere spiaccicata a terra come le mie patatine, accidenti guarda che spreco..." dico ancora rammaricata per la perdita " certo che sei proprio strana eh, incorreggibile... io ti abbraccio al pensiero che mi mancherai e tu invece pensi alle tue patatine...mah sei un caso umano ..." dice incrociando le braccia al petto con un finto broncio "cretina, dai vieni qui... Lo sai che mi mancherai tantissimo non fare l'offesa...a dirla tutta non ho tutta questa voglia di partire.
Preferirei passare questi giorni con te" affermo seria, "non dire cazzate per favore... io al tuo posto sarei al settimo cielo.
Approfitta di questi giorni per staccare e svagarti.
Nessuno lo merita più di te... " afferma sincera " grazie... ci proverò e tu promettimi che non farai danni in mia assenza" l'abbraccio  " ah ora basta altrimenti mi farai piangere..."  "Mi terrai aggiornata su Jacopo vero?" le strizzo l'occhio, naturalmente la sto solo provocando e la sua reazione non tarda ad arrivare " promettimi che non sprecherai nemmeno un minuto a pensare a quel coglione...davvero Celine non ne vale proprio la pena...ti consiglio di metterci una pietra sopra e non mi riferisco al senso letterario... " scoppia a ridere , ecco appunto " scema..." le do uno scappellotto "ahia... cazzo Celine come sei manesca... allora fa bene Jacopo ad evitarti..."
Sono abituata alle sue battute,  come so che è il suo modo per smorzare la mia paranoia, il mio essere insicura.
Lei é la mia migliore amica, la mia confidente, il mio tutto, lei per me c'è sempre stata ed io per lei.
Ci siamo conosciute alle elementari e da allora non ci siamo mai divise.
Lei conosce le mie debolezze, mi prende spesso in giro per il mio essere timida, soprattutto con i ragazzi.
Con loro do il peggio di me, sono impacciata e colleziono una figuraccia dietro l'altra.
Marta invece è il mio opposto, è solare estroversa, sempre pronta a nuove conoscenze, soprattutto maschili.
"Hei non te la sarai mica presa?... Ti sei stranita... se riguarda quello che ho detto su Jacopo, stavo scherzando lo sai si?..." mi tira una ciocca di capelli, fingo il broncio ma poi scoppiamo a ridere come due pazze. " Scommetto che in vacanza farai nuove conoscenze, chissà, magari incontrerai un altro figo da paura che ti farà dimenticare all'istante Jacopo..." beata te " se...credici pure, con la sfiga che ho, già mi vedo seduta al bar in compagnia di vecchietti che giocano a carte, mentre bevono un bicchiere di vino ghiacciato, oppure circondata da mocciosi che strillano senza motivo, brr dio mio ho i brividi al solo pensiero..." spero non vada davvero così " che palle,sei noiosa... volevo tirarti un po' su, ma non mi rendi la cosa facile, sei la solita guastafeste...con te mai una gioia, non mi mancheranno le tue paranoie sappilo..." le sue labbra si incurvano allingiu' "invece a me mancheranno le tue scemate, e se proprio dovessi annoiarti senza di me, sappi che puoi sempre raggiungermi, la zia ne sarebbe felice, sai che ti adorano.Dopotutto non vado così lontano, Il villaggio che zia Claudia ha scelto con lo zio Tony, dista all'incirca un paio d'ore di macchina... " ci spero davvero , sarebbe fantastico averla con me "ci farò un pensierino, tu intanto cerca di divertirti, non stare li a rimuginare su ogni cosa, buttati, approfitta delle occasioni che si presentano, fai nuove conoscenze, soprattutto maschili, è ora che togli quelle ragnatele sappilo...le tue ovaie stanno ammuffendo... " sempre la solita impertinente " tu sei tutta scema...e non darti pena per me, ho i miei libri, così tra una dormita e un bagno...mi terranno impegnata evitando che mi annoi " alza gli occhi al cielo arresa, poi mi abbraccia fino a soffocarmi mi bacia sulla guancia "ricorda, le ragnatele..." mi urla dietro mentre si allontana, è incorreggibile.

I Venti Del Destino #completa# Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora