Capitolo 33

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Una volta sole le spiego a grandi linee come sono andate le cose “ lo sapevo che c’era qualcosa tra di voi, l’ho capito dal primo momento che ti ha visto sulle scale… non ho detto niente ma la cosa mi puzzava già da allora.. quindi finalmente è tutto risolto si dichiarato… quindi ora state insieme…” dice" no non stiamo insieme, e non penso me lo chiederà mai… ha semplicemente detto che prova qualcosa per me .. e ha ribadito che non vuole legami… dai lo sai anche tu che non è il tipo da relazione..” dico con amarezza “ io direi invece che il mio piano ha funzionato alla grande…è questione di giorni fidati..” dice scoppiando a ridere poi mi stringe forte a se. Come avevo previsto e contro ogni aspettativa di Chiara, Andrea mi ha ignorata per tutto il resto della giornata, ha riso e scherzato con Marco, rivolgendomi a stento qualche parola.. come se nulla fosse successo tra noi, Dondolando su questa altalena, lascio che il vento mi accarezzi il viso e mi scompigli i capelli, l’aria è divenuta più fresca dopo la pioggia di questa mattina ma non è il freddo che mi fa rabbrividire…mi basta solo pensarti e già mi manca il respiro, mi sforzo, cerco di capirti.. di giustificare i tuoi modi di fare, do la colpa alle tue paure che poi sono anche le mie, ma fa comunque male, troppo male e cerco solo un motivo per non crollare.. mi aggrappo al ricordo di quegli attimi nei quali mi hai fatta sentire amata e desiderata.. io che non mi sento adatta mai.. mi sembra tutto così assurdo.. ti ho perso prima ancora di averti. Finalmente ho tolto questa fastidiosa fasciatura non ne potevo più, questa mattina Chiara mi ha accompagnata in ospedale con la macchina di Marco e come ieri sera ha evitato l’argomento Andrea, ha capito che non ho voglia di parlarne e rispetta i miei silenzi, ci siamo limitate a parlare del tempo e di Marco. Dopo tanti giorni posso finalmente fare una nuotata. Approfitto del fatto che sono sola… mi tuffo dal trampolino, faccio un paio di vasche, poi vado giù fino a toccare il fondo e quando riemergo vedo Andrea seduto sulla chaise longue che mi fissa, da quando tempo è lì.. come scottata dal suo sguardo mi volto e riprendo a nuotare, sento afferrarmi le gambe all’improvviso, sussulto ed emetto un urlo dallo spavento, sento sollevarmi in aria, abbasso la testa e vedo Andrea che se la ride sotto i baffi, brutto stronzo si avvicina solo quando sono sola teme che gli altri possano vederlo “ idiota… ma che ti dice il cervello? Mettimi subito giù!” gli urlo contro in tono tutt’altro che dolce “ come desidera mia signora…”mi provoca lui  “ cretino.. ” allenta la presa e mi fa scivolare sui suoi addominali scolpiti tenendomi stretta tra le sue braccia, le nostre intimità si sfiorano, il mio corpo si incendia, cresce il desiderio dentro di me, dio che imbarazzo sento  il calore salire fino al viso sono sicuramente arrossita, appena i miei piedi poggiano a terra lo spingo  leggermente per allontanarlo, lui mi blocca per un polso “ posso parlarti un attimo..” dice in tono basso   “ non abbiamo nulla da dirci…” dico abbassando il capo,          “non ricominciare… voglio parlarti a proposito di quello che è successo ieri mattina vedi io…” gli metto una mano sulla bocca per zittirlo “non dire niente, ok.. devo solo fingere che nulla sia successo… ”, mi sposta la mano “ non è quello che stavo per dire.. io davvero faccio fatica con te… sei così… mi fai incazzare una volta si e l’altra pure, non so come ci riesci, ma… mi attrai, e mi respingi, come un magnete.. beh.. io non sono abituato a tutto questo, di solito sono io lo stronzo.. io che attiro..  ” dice con un ghigno “beh … mi stai forse dando della stronza..” lo guardo di traverso " Non fraintendere hai capito cosa volevo dire.."  " no non ho capito spiegamelo tu a parole tue..." lo prendo in giro, " non esagerare miss perfettina… lo sai che tu..mi mandi in confusione  ed io sai.. non sono tipo da…” lo blocco prima che continui so benissimo che le ragazze gli piacciono troppo per essere di una soltanto, è  bello, intelligente, disinibito, è abituato ad avere tutte le ragazze ai suoi piedi, sono io l’eccezione per questo è confuso, come biasimarlo, non accetta che non gli sbavi dietro come tutte o meglio è quello che crede.. non immagina minimamente come mi senta ogni volta che mi è vicino, è sufficiente anche un banale contatto per farmi fremere, come adesso per esempio, “ ti prego Andrea smettiamola di prenderci in giro..restiamo amici è meglio per entrambi credimi… continuiamo ognuno per la propria strada… tra qualche giorno io andrò via e tu tornerai al tuo mondo…dove puoi continuare a divertirti senza paranoie…” dico in un sussurro,sento un dolore nel petto, fa male il solo pensiero di non rivederlo più, ma è questo che succederà. Lui sembra sorpreso dalle mie parole mi guarda perplesso “ è questo quello che vuoi ? davvero Celine… vuoi che sparisca completamente dalla tua vita?”      “ si..è la cosa più giusta…” mento, mi fermo un attimo a pensare ,non riesco a dire altro le parole sono bloccate in gola, gli occhi si riempiono di lacrime ,lui mi guarda accigliato “ hai un ragazzo che ti aspetta…è per lui che lo fai ? ” chiede “ no.. nessun ragazzo…non più.. a dirla tutta non so se l’abbia mai avuto veramente… sono stata così stupida…” lui mi prende la mano e mi attira a se, mi accarezza il viso con il dorso della mano “ sei ancora innamorata di lui ? …” dice quasi in un sussurro, è troppo vicino “ non lo so… la verità è che non so se ne sono stata mai innamorata veramente o era solo infatuazione la mia… ma ormai non ha più alcuna importanza…voglio solo non dover più soffrire… non sono forte come credi..” faccio un passo indietro lui lascia scivolare la mano lungo il suo fianco “non è mia intenzione farti soffrire... “ dice facendo un passo avanti lo blocco poggiando una mano sul suo petto “ bene.. allora fai finta che io non esista…stammi alla larga per favore…” una voce mi fa sussultare “hei ragazzi che ne dite di andare a ballare stasera… che ne dici Andrea li portiamo a quel pub carino qui vicino?” dice Chiara rivolgendosi a suo cugino, interrompendo la nostra discussione, per fortuna direi ,visto la piega che stava prendendo “ si dai facciamo qualcosa di diverso “ interviene subito Marco dietro di lei, poi guarda me e capisce che qualcosa non va “ oh oh ho forse interrotto qualcosa?” dice maliziosa “assolutamente no..” dico pronta.         ”Allora che ne dite andiamo? Su dai non mi va di passare un’altra serata in casa …” continua fingendo per smorzare la tensione “ ok vada per il pub… “ dice arreso Andrea rivolgendole un sorriso. Esco dalla piscina senza dire niente mi avvolgo nell’accapatoio e mi metto seduta sulla sdraio la testa poggiata sui palmi delle mani “ che ne dici mangiamo prima qualcosa fuori?una pizza magari…” aggiunge Chiara avvicinandosi a me, sospiro senza rispondere “ hei ci sei? È tutto ok?.. sembri strana… cos’hai? “ho solo voglia di restare sola vorrei dirle ma le dico “ tutto ok .. sono solo un po' stanca”  “ vedrai che stasera ci divertiremo parecchio..”. la sera arriva in un batti baleno, Chiara insiste perché indossi un suo vestitno, nero stretto e corto.. “non credo sia il caso” dico “ uffa … sei la solita guastafeste… ti prego fallo per me.. farai impazzire parecchi maschietti vestita coì…compreso quell’idiota di mio cugino…” dice divertita, “ma smettila… la solita esagerata..” la colpisco sul braccio, alla fine dopo un lungo tira e molla decido di accontentarla, indosso il vestito metto un velo di mascara del lucido sulle labbra e sono pronta. Chiara indossa un tubino verde e quando scendiamo le scale i ragazzi giù nel salotto si voltano a guardarci. Marco sfoggia uno dei suoi sorrisi cascamutande, Andrea rimane immobile con gli occhi fissi nei miei, ci avviciniamo a loro          “ siete bellissime ragazze..” dice Marco mettendo un braccio intorno alla vita di Chiara, la attira a se e le stampa un veloce bacio sulle labbra facendola arrossire. Io ho le gambe di gelatina, la testa bassa, sento i suoi occhi addosso che mi scrutano dall’alto in basso. In macchina lo sorprendo più volte a fissarmi dallo specchietto retrovisore, sarà una serata difficile lo sento.. dovevo starmene a casa. Mangiamo in una pizzeria con arredamento da far west, molto carina, poi proseguiamo a piedi verso il pub visto che si trova a poca distanza da questa. Marco e Chiara camminano abbracciati e noi dietro li seguiamo in silenzio nessuno dei due osa parlare. Rabbrividisco all’improvviso e Andrea se ne accorge “ hai freddo?” chiede con voce roca avvicinandosi al mio orecchio, porca miseria ma perché deve essere così maledettamente sensuale .. sto tremando e non certo per il freddo “ un po'..” balbetto, lui mi mette un braccio sulle spalle “ vuoi che ti scaldi un po'?” dice alzando un sopracciglio e vedendo il mio viso imbambolato scoppia a ridere “ tranquilla non mordo…” “idiota… non ti smentisci mai..sto bene così grazie” e tolgo il suo braccio dalle mie spalle “ come vuoi… non sai cosa ti perdi…” e vorrei tanto dirgli che lo so cosa mi perdo, il suo profumo mi inebria tutti sensi, voglio morire adesso qui in questa maniera, mi perdo nei suoi occhi e senza nemmeno rendermene  conto mi cinge la vita e mi attira a se, mi regala un sorriso malizioso… come non aveva mai fatto con me, mi strizza l’occhio, lo lascio fare, non ho la forza per affrontare un'altra discussione con lui, poi ho bisogno di sentirlo vicino, mi appoggio con la guancia alla sua spalla e chiudo un attimo gli occhi, un sorriso leggero sul mio volto che non so spiegare, è tutto così assurdo e … magnifico.. ho paura di svegliarmi da un momento all’altro e scoprire che sia solo un sogno, non me ne accorgo quando metto il mio braccio a mia volta attorno a lui e l’altra l’appoggio sul suo petto, voglio ringraziarlo quando mi accorgo che i nostri visi sono così vicini che quasi si sfiorano, scatto improvvisamente e rossa in viso mi stacco da lui “scusami..” mormoro “ fai pure..” quasi balbetta. La musica a palla ci accoglie non appena varchiamo il portone d’ingresso, le luci sono basse, per un attimo la mia testa torna a quella sera della festa con Jacopo. “che ne dite se andiamo tutti al bar a prendere qualcosa da bere?” dice Marco, mi avvicino al bancone del bar ho bisogno urgente di un drink, se non altro per calmare i miei nervi, sono tutta un fascio, non riesco a smettere di tremare nonostante questo locale sia affollato e accaldato. Dopo aver ordinato da bere io e Chiara ci sediamo su un divanetto in pelle nero in attesa che ci servano, Andrea arriva con due drink in mano, così come Marco, me ne porge uno e si siede al mio fianco le nostre ginocchia si sfiorano ed io sussulto, quasi faccio cadere il bicchiere, gli sorrido impacciata, “ cosa c’è?” chiedo, con quello sguardo profondo si avvicina pericolosamente al mio orecchio e mi sussurra“ tu mi distrai… sei bellissima stasera” anche tu sei un’ incanto vorrei dirgli ma mi limito ad abbassare la testa, eppure non ha ancora bevuto penso…sussulto quando i suoi denti mi mordicchiano alla base del collo, o mio dio ma che cavolo sta facendo ? resto immobile, statuaria, ci impiego diversi minuti prima di riprendere contatto con ciò che mi circonda, Chiara e Marco sono troppo impegnati a tubare per accorgersi di quello che sta succedendo a poca distanza da loro. Con un movimento rapido mi sposto tanto quanto basta per allontanarmi di poco da lui, Andrea mi guarda con la testa inclinata come a chiedermi il perché.. poi mi tocca nel punto dove prima mi aveva morso, fa scivolare il suo dito, cavolo cavolo cavolo urlo nella mia mente ,se continua così mi verrà un infarto. La punta del suo dito indice è ruvida contro le mie labbra lo mordicchio, per intimarlo a smettere, ma lui sgrana gli occhi a quanto pare il mio gesto desta in lui l’effetto contrario i suoi occhi si accendono di desiderio, non posso credere che quello sguardo sia tutto per me, tenendolo con delicatezza tra i denti, inizio a succhiarlo... provo a provocarlo per vedere la sua reazione che non tarda ad arrivare, Andrea mormora qualcosa di intelligibile e poi chiude gli occhi. Che diavolo sto facendo… mi ridesto dal momento di trans, tiro via il dito e mi schiarisco la voce “ scusami .. vado un attimo in bagno” lui annuisce senza dire niente è rimasto imbambolato. Le gambe quasi non mi reggono, faccio uno sforzo per arrivare in bagno, mi appoggio al lavabo, faccio scorrere l’acqua sui miei polsi, alzo la testa per osservarmi allo specchio e vedo il suo riflesso dietro di me, è  appoggiato allo stipite della porta e mi osserva come un cagnolino che guarda la padrona che gli prepara la pappa... ansioso ed affamato allo stesso tempo. Se continua a guardarmi così non finirà bene... si avvicina appoggiando il suo torace alla mia schiena, chiude l’acqua “ che ne dici di festeggiare la tua guarigione?” mi sussurra all’orecchio con la sua voce roca , mi fa involontariamente contrarre i muscoli della vagina, cristo santo vuole vedermi morta.. “ non ho bisogno di festeggiare”, lui si spinge ancora di più bloccandomi contro il lavabo “e di un ragazzo?” mi sento bloccare lo stomaco “Non ho bisogno di un ragazzo” la mia voce è un sussurro strozzato, sorrido nervosa “ah no?” inizia a sfiorare i miei fianchi “neanche di un ragazzo che ti stringa così?” mi porta a lui, mi fa voltare, io appoggio le mani al suo petto muscoloso per non cadere “Andrea ti prego..” incurante delle mie parole mi afferra per il sedere e mi adagia sul lavabo “sicura di non averne bisogno?” continua ad accarezzare il mio braccio “ sicura..” rispondo ansimante , bacia il mio collo… nel momento in cui arriva alle labbra, qualcuno spalanca la porta, con uno scatto scendo dal lavabo spingendolo fino quasi a farlo cadere, ho il viso in fiamme e non solo quello. La ragazza che è appena entrata non gli toglie gli occhi di dosso, lo guarda maliziosa, Lui ricambia il sorriso e le strizza l’ occhio, stronzo, imbecille, ma che cazzo fa mi stava baciando solo poco fa, infuriata esco fuori attraversando il corridoio di corsa “ idiota…e soprattutto idiota io che casco come una stupida tutte le volte.. ma che diavolo pensavo che davvero provasse interesse per me… ha un solo scopo in mente portarmi a letto...stupida… stupida… stupida” gli occhi si fanno lucidi, voglio andare via… non voglio restare un minuto di più  in sua compagnia.

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